Italia

Dossier Virginia Raggi, ecco chi è l’avvocato che porta il M5S alla…

  • Abbonati
  • Accedi
    Dossier | N. 123 articoliElezioni comunali 2016

    Virginia Raggi, ecco chi è l’avvocato che porta il M5S alla prova del governo

    Virginia Raggi, sindaca di Roma
    Virginia Raggi, sindaca di Roma

    La stampa internazionale parla soltanto di lei: Virginia Raggi, neosindaca di Roma per il Movimento Cinque Stelle, la prima donna in Campidoglio nella storia della Capitale. Ma anche la vera prova del nove per la forza politica creata dal comico Beppe Grillo, che da Roma è pronta a far partire la scalata al governo di Matteo Renzi.

    Raggi è un'avvocata di 37 anni, nata e cresciuta a Roma. Laureata in giurisprudenza, è specializzata in diritto dell'informazione, proprietà intellettuale e nuove tecnologie. Ha lavorato fino a poco tempo fa per lo studio Sammarco, non uno qualunque: nel team dei suoi colleghi ce n'è uno che in passato ha difeso Silvio Berlusconi, il leader di Forza Italia, il suo legale e sodale Cesare Previti, condannato in due processi per corruzione in atti giudiziari e interdetto in via perpetua dai pubblici uffici, e Marcello Dell'Utri, altro esponente “azzurro” condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa. Quando la notizia è stata diffusa, usata dai detrattori per insinuare che Raggi lavorasse per Forza Italia e orbitasse nel mondo della destra romana, lei ha reagito così: «Stanno facendo di tutto per screditarmi, e così, dopo la bufala di Mafia Capitale (si disse che il suo nome fosse nella relazione prefettizia sulla malagestione capitolina emersa da un'inchiesta, e non era vero, ndr), eccone un'altra. Ma le bugie hanno le gambe corte. I miei colleghi avvocati sono molto contenti di poter lavorare finalmente a qualcosa di leggero e facile. Ma quanta paura vi faccio?».

    In realtà Raggi è stata anche vicina alla sinistra radicale di Sel, si è spesa nell'associazionismo e nella promozione di gruppi di acquisto equosolidali. Ma la scintilla con la politica è scoccata nel 2011 con il Movimento Cinque Stelle: anche il marito, con cui ha un figlio di sette anni ed è separata di fatto (nonostante la lettera strappalacrime di lui pubblicata sui social dopo la vittoria), è un attivista grillino.

    Nel 2013 Raggi è stata eletta in consiglio comunale con 1.525 preferenze. Il 23 febbraio scorso, con una votazione online sul blog di Beppe Grillo (la modalità con cui i Cinque Stelle selezionano la classe dirigente), è stata decisa la sua candidatura a sindaco della Capitale: gli iscritti che hanno partecipato al voto sono stati 3.862 su quasi 9.500. Lei ha ottenuto 1.764 voti, il 45,5% del totale. Un numero molto esiguo per una legittimazione, hanno denunciato gli avversari del Pd, che sceglie i suoi candidati con le primarie.

    Raggi ha potuto contare sul sostegno del cofondatore del Movimento, Gianroberto Casaleggio, scomparso da poco, e di quello di suo figlio Davide, che ha ereditato la gestione della Casaleggio Associati, società milanese che gestisce le chiavi del blog di Grillo e della nuova piattaforma Rousseau, l'anima digitale del M5S. A supportarla attivamente sono stati anche due big del movimento: i deputati Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio, che studia da futuro premier. Il legame con Casaleggio e con i vertici del Movimento, ma anche l'annuncio che si avvarrà di uno staff di attivisti parallelo alla giunta comunale, la fa bollare dai suoi nemici politici come «teleguidata», incapace di autonomia.

    Raggi: «Sarò il sindaco di tutti i romani»

    In questi mesi di campagna elettorale, Raggi ha comunque fatto dell'onestà e della battaglia contro la corruzione la sua bandiera, insieme con il ritorno all'efficienza dei servizi pubblici, a cominciare dai trasporti. Il primo atto sarà l'avvio dell'audit sul debito monstre da 13 miliardi che grava sulla Capitale, con l'intento di fare chiarezza e poi lavorare per la rinegoziazione dei tassi Cdp. Ma non sono mancate proposte che per il Financial Times la rendono «vulnerabile». Il quotidiano britannico ha citato la polemica con il presidente del Coni, Giovanni Malagò, dopo che Raggi aveva definito «criminale» pensare di ospitare a Roma le Olimpiadi del 2024 e poi alcune idee «stravaganti», come quella di incentivare i pannolini lavabili per ridurre i rifiuti o quella di introdurre una “moneta complementare”, sul modello della Sardex sperimentata in Sardegna, per favorire i piccoli negozi in crisi.

    Per il Ft, inoltre, Raggi è stata «vaga» su alcuni importanti temi nazionali, come l'eventualità che l'Italia esca dall'euro. Ma i romani si sono fidati di lei premiandola con il 67% dei consensi contro il 32% di Roberto Giachetti. Ora sarà soltanto il tempo a chiarire se avrà la forza di governare Roma. Ieri ha detto di aspettarsi lealtà dal premier Renzi e dalle istituzioni, rivelando il timore di tutti i pentastellati, a cominciare dal garante Beppe Grillo: quello di tranelli e insidie tesi dal Pd e dal governo all'ombra del Campidoglio. Roma è un calice avvelenato, si sa. Ma anche un palcoscenico straordinario: Raggi dovrà dimostrare di meritarlo.

    © Riproduzione riservata