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Maturità, alla prova di italiano un menù per tutti i gusti

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Maturità, alla prova di italiano un menù per tutti i gusti

Il menù è - come al solito - decisamente ampio, ed è davvero difficile che il maturando Pierino non trovi qualcosa che gli aggradi. Gli argomenti sono vari e stimolanti. La prova di Italiano si conferma così una prova davvero ecumenica, in cui è possibile a ogni candidato dare il meglio di sé e partire avvantaggiato, tenendo conto che la seconda e la terza prova scritta (rispettivamente su una e più discipline) saranno sicuramente, in tutti gli indirizzi di maturità, più tecniche e nozionistiche, e che infine i maturandi sono attesi da un colloquio multidisciplinare.

L'analisi del testo: Umberto Eco
Una volta tanto a Viale Trastevere hanno infranto la regola non scritta a cui normalmente si attengono: niente autori rispetto ai quali cadono, nell'anno scolastico in corso, particolari eventi o anniversari. Perché altrimenti sarebbe troppo facile fare previsioni da parte degli studenti. In questo caso si è forse

inteso omaggiare un grande personaggio della cultura e della letteratura che ci ha lasciati lo scorso 19 febbraio. Si è scelto però - per l'analisi del testo, la prima tipologia della prova scritta di Italiano - non un brano tratto da un romanzo (magari da quello più celebre, Il nome della rosa), ma da un volume saggistico, in cui l'autore riflette su alcune funzioni della letteratura, sulla letteratura in relazione alla lingua e sul ruolo del lettore come interprete.
Ci saranno prevedibilmente studenti e magari anche docenti i quali si lamenteranno del fatto che Eco è uno scrittore che a scuola non si arriva a trattare. Va spiegato però ancora una volta che la prima tipologia della prova scritta di Italiano - l'analisi del testo, appunto - non è detto che debba vertere su opere e su autori noti, giacché, più che delle conoscenze, è intesa a testare delle competenze di comprensione, di analisi, di interpretazione e di contestualizzazione.

D'altra parte che non si arrivi ad affrontare in classe il secondo Novecento è un problema oggettivo. Gli esordi di Eco risalgono agli anni Sessanta, quando prese parte al movimento della Neoavanguardia, anche se la fama come romanziere gli venne dal Nome della rosa, pubblicato nel 1980. Ma 1980 vuol dire 36 anni fa, non l'altro ieri. Dunque ha un valore positivo il fatto che per l'analisi del testo il Ministero proponga autori del secondo Novecento (l'anno scorso Italo Calvino), poiché questo - si spera - dovrebbe spingere gli insegnanti di Lettere ad aggiornare la loro programmazione.

I saggi brevi: padri-figli, sviluppo e progresso, paesaggio, conquiste spaziali
Il saggio breve (o articolo di giornale) è una tipologia di prova che si basa sulla cosiddetta “scrittura documentata”: al candidato vengono forniti alcuni materiali (brani di opere letterarie, saggi, elementi iconografici ecc.) e gli viene chiesto di affrontare un dato argomento sulla base dei documenti offerti, ma anche delle proprie conoscenze pregresse. La differenza sta tutta lì: se fai un copia-incolla dei materiali presentati nella traccia non fai un buon compito, obiettivo che invece raggiungi se ci metti del tuo, di quanto hai studiato e assimilato nel corso dei tuoi studi. Lì sta - appunto - la maturità.
Le proposte di saggio breve sono sempre quattro: per l'ambito artistico-letterario quest'anno è stata proposta una traccia sul rapporto padre-figlio; per l'ambito socio-economico crescita, sviluppo e progresso sociale; per l'ambito storico-politico il valore del paesaggio; per l'ambito scientifico l'uomo e l'avventura dello spazio.

Ricca, come al solito, la dotazione di documenti a cui attingere (Umberto Saba, Federigo Tozzi, Franz Kafka, Giorgio De Chirico per la traccia artistico-letteraria; Giulia Nunziante e Robert Kennedy per quella socio-economica; Vittorio Sgarbi, Claudio Strinati, Salvatore Settis e Andrea Carandini per la traccia storico-politica; Enrica Battaglia, Umberto Guidoni, Simone Valesini per quella scientifica).

Il Pil e la citazione del Sole 24 Ore
Ma soprattutto si tratta - indiscutibilmente - di argomenti vasti e capaci di offrire a tutti la possibilità di dire qualcosa di sensato: il tema padri-figli è assai presente nel programma di Italiano del quinto anno (da Giacomo Leopardi a Italo Svevo, e oltre); la questione di quanto i parametri economici debbano incidere sulle scelte politiche e amministrative, per esempio in relazione al welfare (la traccia ha un sottotitolo provocatorio: «È il Pil la misura di tutto?» e riprende una citazione di Robert Kennedy pubblicata dal Sole 24 Ore il 13 marzo 2013, a firma Vito Lops) è una delle più dibattute; il tema della salvaguardia dell'ambiente e della ricchezza che esso rappresenta è anch'esso molto discusso; la conquista dello spazio è argomento sviluppato, proprio nell'ultimo anno di scuola secondaria, sia nei programmi di Storia sia in quelli di Scienze della Terra.

Il tema storico e quello “generale”: le donne al voto e il concetto di confine
Anche il tema storico è andato nella direzione di una certa prevedibilità. In occasione dello scorso 2 giugno, festa della Reppublica, i media hanno ripetuto in tutte le salse che celebravamo i settant'anni dell'Italia repubblicana, ma anche i settant'anni da che le donne hanno avuto diritto di voto. Ed ecco allora il tema

storico incentrato proprio sul voto femminile, a partire da due brani - offerti al candidato come base del suo commento - delle scrittrici Alba de Cèspedes e Anna Banti. Infine il tema di argomento generale o - come viene tradizionalmente chiamato - “di attualità”. È questa la traccia normalmente scelta da quegli studenti che non sanno che pesci pigliare: anche se non si è studiato il resto (la letteratura, la storia ecc.), sull’“attualità” qualcosa si può sempre imbastire.
In realtà si tratta - in questo caso - di un argomento molto stimolante: il concetto di confine, a partire da una citazione dell'architetto Piero Zanini, in cui si parla di «confini», «muri», «reticolati», «costruzione e superamento dei confini», «guerre per i confini». Tema di scottante attualità, e qui usiamo il vocabolo in senso non scolastico: attualità - decisamente notevole attualità - sul piano politico, civile, umanitario. Il tema sul confine, insomma, è di fatto un tema sulle migrazioni, che era tra l'altro uno degli argomenti più attesi nei pronostici della vigilia.

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