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Decreto banche, la Camera approva la fiducia

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Decreto banche, la Camera approva la fiducia

Via libera dell'Aula della Camera alla fiducia posta dal governo sul decreto legge 59/2016 relativo agli indennizzi per gli obbligazionisti delle quattro banche in default (Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti) e per lo snellimento delle procedure esecutive e concorsuali, in scadenza il 2 luglio. I sì sono stati 336 e i no 178. Domani mattina il provvedimento, che è in seconda lettura dopo l’approvazione sempre con voto di fiducia da parte del Senato, otterrà il via libera definitivo da parte del Parlamento. Ad esprimersi a favore sono stati il Pd, Ap, il misto (con Maie, Ala, minoranze linguistiche). Contrari M5S, Lega, Si, Fi, Fdi, Cor. Nel corso delle dichiarazioni di voto il decreto, con misure è stato duramente attaccato dall’opposizione. L’azzurra Catia Polidori ha definito la fiducia chiesta dal Governo «l’ennesimo atto di arroganza istituzionale» e il decreto un tentativo «riuscito male» per beneficiare «più i banchieri che la gente», che discriminerà «tra chi sarà ammesso e chi no ai rimborsi».

l sit-in di protesta M5S a via XX settembre
Questa mattina, in attesa del voto dell’Assemblea, il Movimento 5 Stelle ha promosso un sit-in davanti al ministero dell'Economia, in via XX settembre a Roma, assieme ad alcuni rappresentanti di associazioni di consumatori e piccole imprese, per protestare contro il decreto banche. «Stanno cambiando le regole del gioco fra cittadini e banche - ha spiegato il deputato M5S Daniele Pesco, nel corso della diretta su Facebook della protesta - e questo governo sta scrivendo regole a vantaggio delle banche e a svantaggio dei cittadini». Il decreto banche in default, attacca invece Danilo Toninelli, altro parlamentare grillino, affida il salvataggio delle banche in default «a milioni di cittadini che mandano avanti la baracca nelle piccole imprese».

Patto marciano nel mirino
Nel mirino dei grillini, in particolare, la regolamentazione del patto marciano, che permette alla banca di impossessarsi del bene posto a garanzia di un credito nel giro di pochi mesi in caso di inadempienza. Se approvato, ha sottolineato Toninelli, «gli imprenditori che si recheranno in banca dovranno sottostare al diktat della banca che dirà “se vuoi un tasso di interesse non usurario, normale, devi firmare questo patto ipotecario di trasferimento dei tuoi beni”».

Rimborso automatico dell’80% agli obbligazionisti
Oltre a regolamentare il patto marciano, riconoscendo all'imprenditore che abbia già rimborsato l'85% del finanziamento ricevuto tre mesi di tempo in più per “sanare” un eventuale inadempimento (che scatterà dopo 12 mesi dal mancato pagamento di tre rate anche non consecutive) il decreto istituisce il rimborso automatico all'80% per gli obbligazionisti colpiti dalla risoluzione delle quattro banche, purché abbiano un patrimonio mobiliare inferiore a 100mila euro o un reddito personale (non lordo ma complessivo, cioè la somma di tutti i redditi che entrano nella dichiarazione Irpef prima delle imposte) non superiore ai 35mila euro.

Più tempo per presentare istanza di rimborso
In alternativa alla richiesta di indennizzo, per chi non rientri nei parametri previsti, sarà possibile avviare la procedura arbitrale. Il decreto allunga anche di due mesi (da quattro a sei) il tempo per presentare l'istanza di erogazione del rimborso. Tra i documenti da presentare il contratto di acquisto degli strumenti finanziari subordinati; i moduli di sottoscrizione o d’ordine di acquisto; l'attestazione degli ordini eseguiti e una dichiarazione sulla consistenza del patrimonio mobiliare. In materia di espropriazione forzata per il recupero di crediti, il decreto prevede invece che in caso di aste il giudice possa stabilire diverse condizioni di vendita:. In particolare, dopo il quarto tentativo di vendita andato deserto, il magistrato potrà fissare un prezzo base inferiore al precedente fino al limite della metà (le norme attuali prevedono «un quarto»). Prevista anche l'istituzione di un elenco dei professionisti che provvedono alla vendita dei beni pignorati presso i tribunali.

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