
«Brexit per l’Italia può rappresentare un’occasione, ma non sono contento di questo. Lavoreremo con un team in piena collaborazione istituzionale con Beppe Sala per valorizzare Milano, con una task force che coinvolgerà gli esponenti finanza e dell'economia italiani che hanno un ruolo a livello europeo per portare in Italia tutto quello che si può portare. Un’Authority bancaria e farmaceutica? Ci proveremo». Lo ha detto il premier Matteo Renzi a Maria Latella nel corso de “L’intervista» su SkyTg 24. Il governo italiano proverà, dopo la Brexit, a «portare in Italia tutto ciò che si può portare», ovvero le autorità europee con sede a Londra come quella dedicata alle banche e quella sui medicinali, ha detto Matteo Renzi.
C’è interesse a valorizzare essenzialmente Milano
«Lavoreremo molto seriamente con il sindaco di Milano Beppe Sala, ma anche con un team che aiuterà il sindaco. Una vera e propria `task force´ che da palazzo Chigi, insieme ai ministeri interessati, coinvolgerà gli esponenti italiani più alti della finanza e dell’economia che hanno un ruolo a livello europea per provare a portare in Italia tutto ciò che si può portare in Italia». Renzi ha detto di aver interesse a valorizzare essenzialmente Milano: «sia dal punto di vista finanziario che della sanità, penso all’area dell'ex Expo. Entrambe le authority che hanno sede a Londra sono ben sposabili con la città di Milano, ci stiamo provando e ci proveremo».
Pugno di ferro contro il terrorismo
«Pugno di ferro con chi pensa di portare quei valori, che non sono valori, all’interno della nostra realtà», ha detto il presidente a proposito del contrasto al terrorismo internazionale. «Abbiamo chiesto agli imam di predicare in italiano», ha affermato e «abbiamo un controllo massiccio su tutte le realtà, con la collaborazione di quella stragrande maggioranza del mondo arabo che è disposta a collaborare con noi». Contro il terrorismo l’ntelligence «serve sempre» in particolare nei settori delle nuove tecnologie. «Abbiamo sventato almeno due o tre attentati grazie a un uso massiccio di intercettazioni di ultimo tipo», ha aggiunto. «L’intelligence serve moltissimo, l’Italia ci sta investendo e ha dei professionisti di grandissimo livello»
Non c’è nessun patto del Nazareno
«Non c'è nessun patto del Nazareno, lo ha rotto Forza Italia per non votare Mattarella e credo che allora Berlusconi abbia fatto un errore», ha detto il premier, rispondendo poi con un secco «no» alla domanda se ci sarà un rimpasto di governo.
Quello sulle riforme non è un referedum su me
Quello sulle riforme istituzionali «non è un referendum su di me, anche se io sono pronto a trarre le conseguenze. Sono gli altri che personalizzano», ha detto Matteo Renzi sottolineando il fatto che «ancora il 65% degli italiani non ha visto la domanda del referendum, colpa nostra». Il referendum «ragionevolmente si farà a ottobre»: «la data non dipende da me, ma dalla Corte di Cassazione e dai ricorsi successivi».
Il sistema bancario sconta errori della politica
Il sistema bancario italiano sconta «errori della politica» commessi negli anni scorsi. Sulle banche, ha detto Renzi, « ho molti sassolini da togliere, qualche macigno direi. Il sistema bancario italiano nel corso degli ultimi anni non è stato messo in condizioni di funzionare al meglio da errori della politica». Nelle banche popolari è stato creato un «sistema di amicizie e connivenze che noi abbiamo bloccato. Ciò che è accaduto a Vicenza grida vendetta. Noi abbiamo bloccato quel sistema attraverso la riforma delle banche popolari». Renzi ha ricordato che nel 2001 e 2012 la Merkel mise 247 miliardi nel suo sistema bancario. E l’Italia non ha fatto niente. «A me fanno ridere quelli che ci fanno la morale a noi sulle banche. Ho chiuso la campagna per le primarie a Siena per contestare l’ingerenza della politica su quella realtà. Quello che abbiamo fatto noi è togliere la politica dalle banche, via i politici dalle banche».
Esclusa una nazionalizzazione del Monte Paschi
Matteo Renzi esclude una nazionalizzazione di Mps. «Credo che oggi per le vicende del passato già lo Stato sta dentro Mps. La mia opinione è che l’operazione preferibile per Mps sia un’operazione di mercato». Renzi ha poi fatto gli auguri di «buon lavoro» al nuovo ad di Unicredit Jean Pierre Mustier. Il fatto che non sia italiano, ha detto, non rappresenta un problema, l’importante è che la banca trovi il modo di garantire «l'accesso al credito» delle Pmi italiane. «E disincagliare i “non performing loans”, i debiti incagliati, è la prima condizione».
Allucinante discutere il risultato delle comunali dopo 15 giorni
«Le elezioni amministrative sono un passaggio importante, in alcuni casi abbiamo perso e ci fa male, a tutti noi del Pd. Tutti noi siamo coinvolti nella sconfitta di Torino o di Roma, e tutti noi siamo coinvolti nella vittoria di Milano, che era la sfida teoricamente clou, poi diventata meno importante agli occhi dei media di fronte alla sconfitta di Torino o di Roma». Ciò detto «continuare con le polemiche sulle amministrative a distanza di due settimane - dopo che nel frattempo c'è stato Brexit, il terrorismo internazionale, la questione del rilancio della nostra economia - mi sembrerebbe un po' allucinante. Un po' tanto allucinante». Insomma, «giusto riflettere su quello che non ha funzionato, il Pd ha perso in tanti comuni. E in tanti ha vinto».
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