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Arriva il reato di depistaggio

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colmato un vuoto nell’ordinamento

Arriva il reato di depistaggio

Nel Codice penale italiano è entrato un nuovo reato, quello di depistaggio. La Camera ha dato ieri il via libera definitivo al disegno di legge presentato da Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione delle vittime della strage di Bologna, che introduce questo reato, legato nei decenni passati ai momenti più bui della storia Italiana e in particolare alle stragi, come quelle di Ustica, del treno Italicus, Piazza Fontana e la strage alla stazione di Bologna nell'agosto del 1980. Sono previste aggravanti nel caso di processi di strage, mafia e associazioni sovversive.

Il tweet di Matteo Renzi

Renzi: legge giusta. Grasso: punire meglio chi ostacola la verità. Boldrini: un contributo alla richeista di verità dei familiari
Renzi, Grasso e Boldrini affidano i loro commenti a Twitter: «Approvata oggi legge su #depistaggio. Una scelta giusta, un atto dovuto. Un pensiero alle famiglie delle vittime delle stragi», ha scritto il premier Matteo Renzi. «#Depistaggio è finalmente legge: sarà possibile punire ancora meglio chi ostacola la ricerca della verità», ha scritto su twitter il presidente del Senato Pietro Grasso. «Un contributo alla richiesta di verità dei familiari delle vittime delle stragi», ha sottolineato la presidente della Camera, Laura Boldrini, su twitter.

Il tweet di Laura Boldrini

Dietro le sbarre chi depista
Il pubblico ufficiale che depista rischia ora da 3 a 8 anni di carcere. Il nuovo delitto di frode in processo penale e depistaggio punisce il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio che, allo scopo di ostacolare o impedire indagini o processi, modifica il corpo del reato o la scena del crimine oppure mente o è reticente. Per chi, invece, distrugge, occulta o altera prove oppure crea false piste la pena aumenta da un terzo alla metà. L’inasprimento della pena (reclusione da 6 a 12 anni) scatta anche quando il reato riguarda processi per stragi e terrorismo, mafia e associazioni segrete, traffico di armi e materiale nucleare, chimico o biologico, o altri gravi delitti come la tratta di persone e il sequestro a scopo estorsivo. Se la condanna supera i 3 anni si applica l’interdizione perpetua dai pubblici uffici.

Il tweet di Pietro Grasso

Giro di vite sulla frode nel processo civile
Le nuove norme prevedono un aumento di pena anche per il reato di frode processuale nell’ambito di un procedimento civile o amministrativo. Chi modifica lo stato dei luoghi, delle cose o delle persone al fine di ingannare il giudice o il perito sarà ora punito con la reclusione da uno a 5 anni. A differenza del depistaggio che è reato proprio (può commetterlo solo un pubblico ufficiale/incaricato di pubblico servizio), la frode nel processo civile è reato comune.

Pugno di ferro per chi inganna giustizia
Al di fuori del depistaggio, è previsto comunque un aumento di pena (dalla metà a due terzi) anche nel caso di falsa testimonianza, frode processuale e favoreggiamento personale commessi per ostacolare o sviare indagini e processi per stragi, terrorismo, mafia e altri gravi delitti. Ulteriori aggravanti sono infine previste per i principali delitti contro l’amministrazione della giustizia (compreso il depistaggio) se ne deriva una condanna a danno di un terzo.

Sconti di pena per chi aiuta i magistrati a individiare i colpevoli di depistaggio
Una riduzione di pena (da metà a due terzi) premierà chi si adopera a ripristinare lo stato della scena del reato e delle prove o a evitare conseguenze ulteriori oppure aiuta i magistrati a individuare i colpevoli del depistaggio.

Non punibile chi ritratta
Non è punibile il colpevole che ritratta il falso prima che si chiuda il dibattimento. Inoltre il depistaggio aggravato comporta il raddoppio dei termini di prescrizione.


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