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Crac Marenco, Gdf sequestra 63 milioni all’ex patron di Borsalino

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È ai domiciliari da maggio

Crac Marenco, Gdf sequestra 63 milioni all’ex patron di Borsalino

(Immagine tratta dal video diffuso dalla Gdf)
(Immagine tratta dal video diffuso dalla Gdf)

Accusato di un crac da 3,5 miliardi di euro, l’imprenditore astigiano Marco Marenco, ex patron della Borsalino è tornato nel mirino della Guardia di Finanza. Immobili e conti correnti sono stati sequestrati per un valore di 63 milioni di euro. I Finanzieri del Nucleo Polizia Tributaria Torino, in collaborazione con il Nucleo Polizia Tributaria Asti e coordinati dalla Procura di Asti, hanno sottoposto a sequestro preventivo, finalizzato alla confisca per equivalente, beni e patrimoni.

Gdf Torino, Operazione Dedalo

Il sequestro preventivo disposto dal Gip di Asti Morando
Un sequestro preventivo, disposto dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Asti, Giorgio Morando, finalizzato alla confisca per equivalente, fino a concorrenza di quasi 190 milioni di euro, del patrimonio riconducibile all’imprenditore astigiano, a cui faceva capo una galassia di 175 società, operanti prevalentemente nel settore energetico. Sono stati sottoposti al vincolo cautelare reale i titoli azionari di due soggetti economici, due ville di lusso, situate a Como e a Campione d'Italia, intestate solo fittiziamente a società schermo con sede in Liechtenstein, numerosi terreni ubicati nel comasco, e tutte le disponibilità finanziarie presenti sui conti correnti personali e societari, per un valore complessivo di circa 63 milioni di euro.

Asset patrimoniali ricostruiti grazie a numerose perquisizioni
La ricostruzione degli asset patrimoniali da sottoporre a sequestro è stata realizzata a seguito di numerose perquisizioni locali e domiciliari, acquisizioni documentali presso intermediari finanziari, nonché approfondite analisi sulle banche dati nazionali ed estere, grazie alle quali sono state individuate tutte le società coinvolte nel fallimento.

Ai domiciliari da maggio
Dallo scorso maggio Marenco è ai domiciliari. Era stato arrestato a Lugano nell'aprile 2015 e poi estradato in Italia, nell'ambito dell'inchiesta coordinata dalla procura di Asti, che ha indagato 29 persone.

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