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Sistema rifugiati, nel 2015 accolti oltre 29mila migranti in 800 comuni

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Sistema rifugiati, nel 2015 accolti oltre 29mila migranti in 800 comuni

Sono state 29.761 le persone accolte nel 2015 nei progetti del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar). Sono state avviate 430 iniziative con il coinvolgimento di 800 comuni italiani, per un totale di 21.613
posti disponibili. È quanto emerge dal Rapporto Sprar 2015, presentato oggi nella sede dell'Anci a Roma.

Lazio in testa
Oltre il 40% delle presenze si è registrato nel Lazio (22,4%) e in Sicilia (20,1%), seguite da Puglia (9,4%) e Calabria (8,9%). Nelle altre regioni la presenza delle persone accolte e' al di sotto del 6 per cento.
Secondo i dati forniti dal Rapporto, il 58% delle persone accolte è richiedente di protezione internazionale, il 42% è titolare di una forma di protezione internazionale. Vengono per lo più dalla Nigeria (15,2%), dal Pakistan (12,5%) e dal Gambia (12,2%). L'88% sono maschi. I minori stranieri non accompagnati accolti nei progetti Sprar sono stati 1.640.

«In arrivo decreto per snellire Sprar»
«Entro fine mese faremo arrivare in Conferenza unificata un decreto per semplificare l'avvio dei progetti Sprar». Lo ha annunciato il Capo dipartimento per le Libertà civili e l'immigrazione del ministero dell'Interno, Mario Morcone, durante la presentazione del rapporto. «Faremo saltare le vecchie procedure, come i bandi - ha continuato Morcone - e avvieremo una sorta di accredito permanente per gli enti che li hanno attivati, con verifiche periodiche». Morcone ha poi aggiunto che si sta cercando» di inserire nel decreto enti locali emendamenti che sostengano i sindaci impegnati con progetti Sprar». Il sottosegretario all'Interno, Domenico Manzione ha sottolineato che «l'obiettivo condiviso non può che essere quello di ampliare lo Sprar per favorire integrazione e sviluppo di nuove professionalità». E riguardo alla richiesta di incentivi da parte dei comuni che accolgono ha spiegato che «il percorso non è agevole, ma è una strada che stiamo cercando di percorrere e su questo obiettivo ci impegnamo».

Alfano al question time: «Picchi di arrivi a Milano»
I migranti «affaticano Milano non tanto per il numero di quelli 'stanziali', quanto per il flusso di coloro che vanno lì per poi cambiare Paese, cosa che è veramente complessa ormai da realizzare, perchè significherebbe far saltare Schengen ed il rapporto con altri Paesi europei». Lo ha detto al question time il ministro dell'Interno, Angelino Alfano. «Il flusso più intenso di arrivi in Lombardia nei giorni scorsi - ha riconosciuto Alfano - ha causato un aggravio sul sistema di accoglienza, ma sono stati reperiti dalla prefettura altri 652 posti che potranno alleggerire la situazione del capoluogo ed ulteriori 300 potrebbero essere ottenuti in altri Comuni». «Milano - conclude - merita la nostra gratitudine e non potrà nè dovrà mai essere lasciata sola».

Il ministro Orlando: «Sezioni specializzate in 12 uffici»
Durante il question time, il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha reso noto che, per fare fronte alla «dimensione imponente assunta dai flussi migratori», il suo ministero «ha trasmesso alla Presidenza del Consiglio uno schema di disegno di legge che, oltre ad introdurre importanti misure di semplificazione processuale, prevede l'istituzione presso i 12 Uffici distrettuali giudiziari maggiormente interessati dai fenomeni migratori, di sezioni specializzate in materia di protezione internazionale, di immigrazione e libera circolazione dei cittadini comunitari, di accertamento dello stato di apolidia. L'opzione per il principio di specializzazione mira a conseguire rilevanti vantaggi in termini di rapidità, uniformità ed efficienza delle procedure».
Inoltre il ddl prevede l'applicazione, anche straordinaria, fino a un massimo di venti unità, presso gli Uffici giudiziari interessati, di magistrati dotati di una formazione specifica.

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