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Attentato Nizza, Alfano: «Rafforzata vigilanza su siti…

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Attentato Nizza, Alfano: «Rafforzata vigilanza su siti sensibili, su italiani non abbiamo dati ufficiali»

«Abbiamo deciso di rafforzare ulteriormente i nostri sistemi di vigilanza e di presidio degli obiettivi sensibili e costituito una forma di riunione permanente del Casa, il Comitato di analisi strategica antiterrorismo». Lo ha detto poco fa il ministro Angelino Alfano al termine dellla riunione del Comitato al Viminale convocata in seguito all'attentato di Nizza. «Il nostro console ha detto che c'erano molti italiani su quel viale - ha aggiunto il ministro- ma noi non abbiamo ancora nessuna notizia, non abbiamo dati ufficiali. Serve massima prudenza per gestire questo tipo di informazione».

«Monitorate carceri e aeroporti»
«Abbiamo per 17 aeroporti un piano ben preciso di impiego elle forze armate e abbiamo una vigilanza che si giova dell'uso di 7.050 uomini delle forze armate» ha spiegato Alfano, aggiungendo che «abbiamo monitorato le carceri nelle ore immediatamente successive ai fatti di Nizza perché sappiamo che diventano luogo di radicalizzazione. A differenza di altre circostanze, non abbiamo avuto segnali di sostegno o a solidarietà per quanto accaduto da parte di soggetti di fede islamica o di altre fedi».

«Il nostro livello di allerta è già allo stato precedente a quello dell'evento terroristico in corso e non si può innalzare» ha continuato il ministro - ma nonostante ciò abbiamo ulteriormente deciso di inviare una nota a prefetti e questori per sollecitare ulteriori valutazioni dei rischi sul territorio e per rafforzare ogni forma di controllo sugli obiettivi sensibili». «Sarà ciascun prefetto e ciascun questore - ha aggiunto - a decidere in base al proprio territorio cosa fare e dove farlo».

«Prevenzione difficile, ma funziona»
«La prevenzione è quanto di più grigio esista», ma «se nulla è successo fin qui» in Italia è merito del lavoro svolto dalle forze dell'ordine, ha continuato Alfano. Il ministro ha ricordato l'esistenza di «un protocollo operativo sempre pronto a dispiegarsi» e ha fatto un bilancio delle delle attività di prevenzione: controllate 154 mila persone, oltre 2.600 perquisizioni, controllati 32 mila veicoli in particolare quelle provenienti via nave dai paesi dove più forte è la presenza dei jihadisti, 532 persone arrestate, 837 persone indagate, quasi un centinaio di espulsioni, tra cui anche 7 imam. In un decennio, ha aggiunto sono stati 25 i
predicatori allontanati.

«Controlli su web e flussi di denaro»
Durante la conferenza stampa Alfano ha anche sottolineato gli sforzi fatti dalle forze dell'ordine e dall'intelligence, così come i controlli, che sono stati «implementati», da parte della Gdf per quanto riguarda i trasferimenti di denaro e da parte della polizia delle telecomunicazioni - «sempre nel rispetto delle regole» - per quanto riguarda il web.
Parlando dell'attentato il ministro ha poi aggiunto che «Il meccanismo della 'car jihad', cioè lo sforzo criminale di avvicinarsi a Dio attraverso l'uso di veicoli» per uccidere le persone, «era già stato realizzato e attuato in passato».
Alfano ha poi detto che «non possiamo più avere in Italia imam 'fai da te'» .

Le contromisure annunciate in un tweet
Il ministro aveva già annunciato le contromisure in Italia con un tweet inviato questa notte: «Rafforzati i controlli ai tre valichi terrestri e a quello ferroviario #Ventimiglia. I nostri apparati di sicurezza sono al lavoro». Sono stati cosi attivati controlli di polizia su tutte le auto in ingresso in Italia dalla Francia ai valichi di frontiera secondari, mentre al valico autostradale di Ventimiglia le verifiche vengono effettuate solo su alcune auto.

Con un altro tweet il ministro annuncia contromisure in Italia

Allo stesso tempo il ministero degli Esteri, via sito, ha invitato i connazionali «ad evitare spostamenti ed a seguire le indicazioni delle Autorità locali» e in caso di emergenza a «contattare il Consolato generale d’Italia a Nizza «al n. 0033 (0) 768054804».

A Milano in corso il Comitato provinciale sulla sicurezza
È in corso in prefettura a Milano il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza convocato dal prefetto Alessandro Marangoni dopo l'attentato di Nizza. Sono presenti, oltre ai vertici delle forze dell'ordine, il procuratore della Repubblica di Milano, Francesco Greco, e il console generale della Francia, Olivier Brochet.

Stucchi (Copasir): «Foreign fighters diventano terroristi interni»
«Riflettiamo: lo stop dell'incremento dei foreign fighters occidentali non è necessariamente un segnale positivo, perché essi diventano 'internal fighters'»
Lo ha detto il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi, commentando la strage di Nizza. «La vera questione - spiega Stucchi - non è l'emulazione, ma la competizione. Chi realizza l'attentato con più vittime entra nella storia. La storia del terrore». Il presidente del Copasir esprime «dolore e rabbia» per la
strage: «Troppo facile colpire certi luoghi affollati. Ogni
volta si alza l'asticella del terrore».

Il ministro Pinotti: «Non ci fermeremo fino a quando non saranno sconfitti»
«Quello che dobbiamo fare e non fermarci mai fino a quando non avremo sconfitto questi terribili assassini» Lo ha detto il ministro della Difesa, Roberta
Pinotti, ricordando le parole del presidente Hollande, riprese in un tweet anche dal premier Renzi: «Saremo più forti di questi fanatici».
Un «orrore incredibile - ha continuato il ministro - ma nello stesso tempo una fortissima determinazione a sconfiggere questi assassini. Il messaggio non può che essere questo», al di là del «grande cordoglio e del grande dolore».

Il tweet del ministro della Difesa

«Nessun paese - ha ribadito Pinotti - può ritenersi a rischio zero. Questo modo di colpire è subdolo e tutti abbiamo sentito l'appello criminale fatto dai responsabili del califfato a colpire quelli che loro chiamano infedeli 'in tutti i modi', anche lanciando un'auto contro la folla. Come ci si difende? Nel modo che stiamo facendo, a partire da un controllo attento di tutte le persone che possono essere sospettate. Dobbiamo fermarli laddove hanno formato uno stato, in Iraq e in Siria, come sta avvenendo, e cercare di prevenire gli attacchi nei nostri Paesi».

A Fiumicino controlli «sempre su standard elevati»
A distanza di alcune ore dalla strage sul lungomare di Nizza la sicurezza anche
all'aeroporto di Fiumicino, considerato uno dei luoghi "sensibili" di grande aggregazione, resta sempre su standard elevati. Come fanno notare fonti investigative, il livello di attenzione è già particolarmente elevato già dopo gli attentati nell'aeroporto di Bruxelles avvenuti nel marzo scorso. In questi giorni di esodo estivo, peraltro, con tutte le aerostazioni particolarmente affollate di turisti, le pattuglie di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza controllano 24 ore su 24 l'aeroporto sia all'interno dei Terminal, sia nell'area esterna.
Al Leonardo Da Vinci, inoltre, dallo scorso 17 maggio le forze dell'ordine di stanza nello scalo romano sono affiancate anche dai militari dell'Ottavo Reggimento dei Lancieri di Montebello dell'Esercito.



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