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Borsellino, Mattarella: abbiamo anticorpi per sconfiggerla

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Borsellino, Mattarella: abbiamo anticorpi per sconfiggerla

L’attentato di via D’Amelio nel qule perse la vita Borsellino
L’attentato di via D’Amelio nel qule perse la vita Borsellino

«Onorare Borsellino significa continuare la sua battaglia. Lo Stato e la società hanno gli anticorpi per colpire e sconfiggere tutte le mafie». Lo ha dichiarato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione dell’anniversario della strage di Via D’Amelio in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta. «Il diritto e l’ordinamento democratico costituiscono garanzie, oltre che irrinunciabili presidi di civiltà - ha detto il Capo dello Stato in una nota diffusa dal Quirinale -. Sta alla responsabilità di tutti procedere con coerenza e determinazione».

Mattarella: morte Borsellino ferita per l’Italia
Per Mattarella la morte del giudice Paolo Borsellino e della sua scorta (avvenuta il 19 luglio del 1992) rappresenta una «ferita grave inferta nel corpo della democrazia italiana». Il loro sacrificio «è incancellabile nella memoria degli italiani», così come lo sono i «successi storici» del giudice palermitano (ottenuti insieme al collega Giovanni Falcone, ucciso due mesi prima) contro il «cancro mafioso». La sua azione e la sua personalità «costituiscono un'eredità ricca e positiva«, un patrimonio da impiegare »perché la vittoria sulla criminalità sia piena».

Renzi: Italia non dimentica sacrificio Borsellino e sua scorta
Anche il premier Matteo Renzi ha commemorato in un tweet il sacrificio del magistrato e della sua scorta. «Paolo Borsellino. La sua professionalità. E i suoi agenti: Emanuela, Agostino, Vincenzo, Walter, Claudio. L'Italia non dimentica #19luglio» ha scritto il presidente del Consiglioricordando la strage di via d’Amelio.

Bindi: finisca la stagione dei silenzi
«La mafia c'è ancora, ma la lotta alla mafia è sempre forte. Le istituzioni sono in prima linea» ha detto la presidente della Commissione parlamentare Antimafia Rosy Bindi, nel giorno del 24esimo anniversario della Strage di via D'Amelio, concludendo stamane a Palermo il primo ciclo di audizioni, presso la prefettura. E ha aggiunto: «Ci auguriamo tutti che la stagione dei silenzi finisca» .

Grasso: Italia chiede a gran voce giustizia per vittime mafia
«Le vittime innocenti della mafia, gli uomini e le donne delle forze dell'ordine caduti, le persone che facevano il tifo per Giovanni e Paolo ai tempi del maxiprocesso e che non hanno smesso di impegnarsi per la legalità chiedono a gran voce che sia fatta giustizia» ha scritto su Facebook il presidente del Senato Pietro Grasso in occasione dell'anniversario della strage di via D'Amelio a Palermo. Ieri Grasso aveva dichiarato che «sulle stragi di mafia manca ancora qualcosa e bisogna continuare a cercare». E aveva aggiunto: «Mai fermarsi nella ricerca della verità!». Lo aveva fatto in occasione della presentazione in Viale Mazzini del film documentario di Ruggero Cappuccio 'Paolo Borsellino Essendo Stato', in onda oggi alle 21.30 su Rai Storia per 'Diario Civile' e alle 23.15 su Rai1, nel giorno dell’anniversario della strage di Via D’Amelio, dove Borsellino perse la vita 24 anni fa.

Borsellino denunciava l’inadeguatezza dei mezzi dello Stato contro la mafia
Il 31 luglio del 1988 il giudice Paolo Borsellino venne convocato davanti al Consiglio Superiore della Magistratura dopo le interviste rilasciate ai quotidiani “La Repubblica” e “L'Unità”, nelle quali denunciava il preoccupante stato di smobilitazione del pool antimafia di Palermo. Borsellino, minacciato da imminenti provvedimenti disciplinari, parlò per oltre quattro ore, dalle dieci alle quattordici, con straordinaria lucidità, condannando con forza l’inadeguatezza dei mezzi di contrasto attivati dallo Stato contro la mafia. Il pomeriggio dello stesso giorno viene ascoltato anche il giudice Falcone. Brani di queste audizioni tesissime, mai rese pubbliche integralmente, sono raccontate – nel ventiquattresimo anniversario della strage di via D’Amelio - da “Paolo Borsellino Essendo Stato”, il film documentario di Ruggero Cappuccio, con l'introduzione del procuratore nazionale Antimafia, Franco Roberti.

"Essendo Stato", le denunce di Borsellino in una docufiction Rai

Il dg Dall’Orto: atto di riconoscenza per gli uomini che combattono le mafie
«Il documentario - ha commentato direttore generale della Rai, Antonio Campo Dall'Orto, presentando il film documentario di Ruggero Cappuccio - è un atto di riconoscenza per gli uomini delle istituzioni che combattono le mafie. I valori di legalità, giustizia, difesa del coraggio, vogliamo che siano al centro del dialogo con il nostro pubblico». La «nostra - ha detto ancora il dg della Rai - è un attività ricorrente, quella di riuscire a lavorare sui valori che tengono insieme la società e questo documentario è particolarmente importante non solo per il significato di servizio pubblico ma per quello che sta accadendo in questi ultimi tempi, da Dakka allo scontro dei treni, da Nizza alla Turchia».

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