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Slitta al Senato il ddl per l’introduzione del reato di tortura

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la capigruppo non ha indicato una nuova data

Slitta al Senato il ddl per l’introduzione del reato di tortura

Slitta l’esame a palazzo Madama del ddl che introduce nell’ordinamento italiano il reato di tortura. Lega, Fi e Ap festeggiano, mentre Sinistra italiana e M5s attaccano il Pd. Dopo l’avvio della discussione la settimana scorsa, oggi pomeriggio era previsto il ritorno in aula del provvedimento, ma Lega, Forza Italia e Conservatori e riformisti hanno chiesto la sospensione. Il presidente del Senato Pietro Grasso ha quindi riunito la conferenza dei capigruppo, che ha deciso la sospensione dell’esame, senza indicare una nuova data.

Alfano: saggia decisione
«Molto saggia la decisione del Senato di sospendere la discussione sul ddl tortura - ha sottolineato in una nota il ministro dell’Interno, Angelino Alfano - e non perché siamo contrari nel merito alla introduzione di questo reato, ma perché non possono esserci equivoci sull’uso legittimo della forza da parte delle Forze di Polizia». Il ddl «va in coda, è un ottimo risultato - esulta la Lega per voce del capogruppo Gianmarco Centinaio -. Non penso che tornerà in aula prima delle vacanze. Poi vedremo se troveranno una maggioranza». Sulla stessa linea d’onda Paolo Romani, presidente dei deputati di Forza Italia: «Accogliamo con favore la disponibilità di governo e maggioranza a sospendere l’esame in aula del ddl tortura».

M5S e Sinistra italiana: gravissima decisione
Durissimi i commenti di Sinistra italiana e M5s. «La decisione di rinviare a data da destinarsi la legge sulla tortura, col silenzio complice del governo e il cedimento del Pd, è gravissima», ha dichiarato Loredana De Petris (Si). «Orlando è ancora il ministro della Giustizia o è stato sostituito dal duo Alfano- Verdini? Sembra essere stato delegittimato dal stesso suo partito», ha affermato il pentastellato Enrico Cappelletti.

Zanda: la legge non finirà su un binario morto
Il Pd assicura però che la legge non finirà su un binario morto. «È un provvedimento - ha sottolineato il capogruppo Luigi Zanda - che non intendiamo affatto abbandonare. Abbiamo accettato non volentieri la sospensione perché dobbiamo valutare la maggioranza che sostiene questo ddl e auspichiamo sia più larga possibile. Credo esistano spazi. Dobbiamo garantire al nostro Paese che verrà approvato presto, prima della pausa estiva».

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