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Severino Antinori a giudizio per la rapina di ovuli. Lo sfogo: io…

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obbligo di soggiorno a Sabaudia

Severino Antinori a giudizio per la rapina di ovuli. Lo sfogo: io vittima di un errore giudiziario

Severino Antinori (Ansa)
Severino Antinori (Ansa)

Il celebre gineciologo Severino Antinori è stato rinviato a giudizio dal gup di Milano Anna Magelli con l’accusa di aver rapinato ovuli a una giovane infermiera spagnola. Il processo si aprirà il prossimo 17 novembre davanti all'ottava sezione penale del Tribunale.

Lo sfogo di Antinori: sono vittima di un grve errore giudiziario
«Sono oggetto di uno dei più gravi errori giudiziari degli ultimi 30 anni. Contro di me è in atto una persecuzione», ha detto il ginecologo Severino Antinori fuori dall’aula del procedimento in fase di udienza preliminare che lo vede imputato per diverse ipotesi di reato: rapina, sequestro di persona, lesioni personali aggravate, estorsione, falso materiale e ideologico. Il ginecologo rivolgendosi al pm Maura Ripamonti, titolare dell’indagine, ha detto: «Se lei ha un minimo di coscienza non dormirà la notte. Ci pensi, ci pensi».

Il procedimento si divide
Nel frattempo il procedimento milanese si divide: la posizione di Antinori è infatti stata stralciata da quella dei suoi quattro coimputati. Per questi ultimi, che con i loro difensori hanno chiesto e ottenuto un rinvio per valutare eventuali riti alternativi (abbreviato o patteggiamento), il procedimento riprenderà il 12 settembre. Antinori è rimasto così l'unico imputato nelludienza preliminare davanti al gip Magelli.

Obbligo di dimora a Sabaudia
Intanto ieri il gup di Milano ha stabilito che Severino Antinori deve lasciare la sua residenza di Roma e trasferirsi nella sua casa di vacanza a Sabaudia, sulla costa laziale. Il gup ha stabilito l’obbligo di dimora a Sabaudia per il noto ginecologo, agli arresti domiciliari dal 13 maggio scorso con l’accusa di aver immobilizzato e sedato una 24enne spagnola per prelevarle forzosamente 8 ovuli contro la sua volontà. Il giudice ha accolto la richiesta di attenuazione della misura cautelare presentata nei giorni scorsi dal pm di Milano, Maura Ripamonti, che contesta ad Antinori diversi reati: rapina, sequestro di persona, lesioni personali aggravate, estorsione, falso materiale e ideologico. Il ginecologo, stando a quanto emerso in questi mesi di indagini, avrebbe anche preteso il pagamento di 28mila euro da una coppia che si era rivolta alla Matris (la sua clinica milanese ancora sotto sequestro) nella speranza di avere un figlio.

Ricorso in Cassazione del pm Miramonti
Nel frattempo, il pm Miramonti ha presentato ricorso in Cassazione contro la decisione del Tribunale del Riesame di Milano di derubricare il reato di rapina degli ovuli contestato ad Antinori dalla Procura in quello di violenza personale privata. «Finché è in vita, il corpo umano non è una cosa e si differenzia dai beni immobili e mobili», avevano stabilito i giudici del Riesame concludendo che «gli organi e le parti del corpo vivente (tra cui gli ovociti) non possono essere considerati come cose mobili riconducibili alla normativa dei reati contro il patrimonio». A sciogliere il nodo giuridico ci penseranno i giudici in ermellino della Suprema Corte.

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