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Cannabis, oggi in Aula il ddl legalizzazione

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ministro costa: legge non ha numeri

Cannabis, oggi in Aula il ddl legalizzazione

«Non ci sono i numeri per approvare la legge sulla legalizzazione della cannabis».È laconico il ministro delega alla Famiglia, Enrico Costa, che nel giorno dell'avvio della discussione alla Camera sul ddl liberalizzazione ricorda che «abbiamo altre priorità da affrontare, prima fra tutte l'emergenza famiglia». Il testo approda oggi in Aula per la discussione generale, ma non si inizierà a votare prima di settembre.

Costa: «Altre priorità da affrontare»
«I sostenitori della liberalizzazione della cannabis hanno raccolto una quantità di adesioni molto alta - spiega il ministro per la Famiglia - eppure, ictu oculi [“a colpo d’occhio”, ndr], è chiaro che non ci sono né le condizioni nel Paese né i numeri in Parlamento per avanzare una proposta simile» e «come al solito l'unico risultato è accendere gli animi oltre il dovuto». Secondo Costa sono altre le «priorità da affrontare»: «Personalmente - dice - mi mette più in allarme l'emergenza che vive la famiglia: la flessione della natalità, l'aumento dell'età media delle madri, la riduzione del tasso di fecondità o i grossi limiti che ci sono alle politiche di conciliazione».
Secondo il ministro, poi, non reggono le argomentazioni di chi sostiene che la liberalizzazione deflazionerebbe la giustizia e darebbe più strumenti per colpire le mafie: «Ho letto le analisi di alcuni magistrati che vanno in questa direzione, ma non le ho trovate convincenti. Per esempio le risorse umane, gli agenti che pensiamo di liberare dalle attività repressive, finiremo per usarli per perseguire i reati connessi all'aumento del consumo di droghe». E, aggiunge, «sorrido quando leggo che in questa proposta di legge si finisce per ipotizzare anche una commercializzazione controllata della cannabis da parte dello Stato. Proprio perché sono un liberale, aborro ogni forma di statalizzazione».

Voto a settembre
«Oggi si comincia il dibattito senza ipocrisie ma poi l'esame si aggiornerà a settembre ed è lì che i partiti dovranno decidere l'approccio» ha detto il capogruppo Pd in commissione Giustizia, Walter Verini, parlando del ddl sulla
cannabis». «Credo - aggiunge Verini - che non sia sbagliato che si faccia un dibattito aperto in Aula fin da oggi, dove emergerà la trasversalità delle posizioni all'interno dei partiti con opinioni opposte su testo che non consente al momento di trovare alcuna sintesi. Ci sono 2.000 emendamenti presentati i gran parte da chi si oppone in modo radicale al ddl e questo ha costretto la commissione a dire: discutiamo in aula ma non c'è tempo per i pareri e rinviamo l'esame delle proposte di modifica a settembre».

Le posizioni sul testo
Osteggiata apertamente dai centristi - in testa il ministro della Salute Lorenzin che ieri su Twitter ha dichiarato il suo «no a tutte le dipendenze» - la proposta di legge può però contare sull'appoggio trasversale di una grossa fetta di parlamentari (220 deputati e 73 senatori) che hanno dato vita ad un intergruppo per la legalizzazione con aderenti di quasi tutti i partiti.
Intanto, da stamattina in piazza Montecitorio i Radicali italiani hanno dato il via alla raccolta di firme sulla legge di iniziativa popolare "Legalizziamo!" per la regolamentazione legale di consumo, produzione e commercio di cannabis e per la decriminalizzazione dell'uso di tutte le sostanze.

Il tweet del Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin

Cosa prevede il ddl
Oltre alla libertà di coltivazione fino a 5 piantine per i maggiorenni il ddl prevede anche la possibilità di detenere fino a 5 grammi di cannabis (15 grammi potranno tuttavia essere conservati in casa). Relativamente al consumo, la legge vieta di fumare prodotti derivati dalla cannabis «negli spazi pubblici o aperti al pubblico e nei luoghi di lavoro pubblici e privati».
Lo spaccio resterà un reato, ma sarà consentita la commercializzazione della cannabis all'interno di un regime di monopolio statale per la coltivazione delle piante, preparazione e vendita al dettaglio. In pratica lo Stato potrà autorizzare soggetti privati, che si possono riunire in associazioni, i cannabis social club, a coltivare la marijuana e venderla in locali dedicati, sul modello di quanto avviene nei coffee shops europei. Via libera anche all'uso curativo della cannabis «previa prescrizione medica e comunque nel limite quantitativo massimo indicato nella prescrizione medesima». Il ministro delle Politiche agricole alimentari disciplinerà invece «le modalità e i criteri di individuazione delle superfici agricole utilizzabili per la coltivazione della cannabis soggetta al monopolio di Stato». I proventi ricavati dall'attuazione delle nuove norme saranno invece «destinati al Fondo nazionale di intervento.

Saviano: «Legalizzare è atto di responsabilità»
«Non ho mai fumato una canna, mai una sigaretta, eppure sono totalmente favorevole alla legalizzazione delle droghe leggere. Le droghe leggere sono da sempre merce di scambio tra organizzazioni terroristiche e organizzazioni mafiose. Terroristi vendono droghe alle mafie che in cambio danno denaro o armi. E in Europa il mercato delle armi, che è illegale, lo gestiscono le organizzazioni criminali». Lo scrive su facebook lo scrittore Roberto Saviano, che aggiunge: «Legalizzare è un atto di responsabilità oggi più che mai. #fuorilepalle #legalizecannabis».

Il tweet di Roberto Saviano

Gasparri (Fi): «Non sarà mai legalizzata»
«A prescindere da ciò che accadrà alla Camera, al Senato sappiano sin da ora che il testo non passerà mai. Siamo dalla parte giusta e contrasteremo in ogni modo tesi deliranti». È la posizione del senatore Maurizio Gasparri (Fi), convinto che «chi sostiene che la legalizzazione della cannabis crei un danno alle mafie dice una sonora fesseria». «Vadano a riascoltare le parole di Borsellino in proposito e quelle di uno dei magistrati più esperti in materia di lotta al narcotraffico,
il procuratore Gratteri» aggiunge il senatore, spiegando che «da un punto di vista economico le mafie perderebbero pochissimo dalla legalizzazione della cannabis, ma anzi si aprirebbero spazi di mercato per lo smercio di droghe più costose e pericolose».
«Si rassegnino quindi i sostenitori di un disegno di legge inaccettabile nel merito e nel metodo - conclude Gasparri - perchè faremo di tutto pur di difendere la vita e la salute dei nostri ragazzi combattendo la droga».

“Da un punto di vista economico le mafie perderebbero pochissimo dalla legalizzazione della cannabis”

Maurizio Gasparri (Fi) 

Brunetta: «Indecente forzatura»
Per il capogruppo di Fi alla Camera, Renato Brunetta il testo sulla cannabis è arrivato oggi in Aula «con un'indecente forzatura», è «inaccettabile che di fronte ad un tema così delicato, che mette in gioco anche il diritto alla salute dei cittadini, si decida, contro tutto e contro tutti di portare il testo in Aula senza mandato al relatore, cioè senza che il testo sia stato minimamente discusso nelle competenti Commissioni Giustizia e Affari sociali». «Gli oltre 1700 emendamenti presentat sono stati in tal modo completamente bypassati» continua Brunetta, assicurando che «Forza Italia si opporrà a questa prova di forza avallata dal governo».

Dalle associazioni "Libro Bianco" ai deputati
Le organizzazioni raccolte nel "Cartello di Genova" (fra cui Forum Droghe, La Società della Ragione, Cnca, CGIL e Antigone) consegneranno oggi ai deputati una copia del 7/mo Libro bianco sulle Leggi sulle Droghe in Italia.
«Il testo elaborato a più mani - si legge in una nota - raccoglie dati ed indicazioni utili per un'analisi delle conseguenze penali e sociali della legislazione proibizionista sulle droghe in Italia, e avanza proposte concrete che possono,
nell'opinione degli autori, supportare la discussione Parlamentare».
Maria Stagnitta, presidente di Forum Droghe, sottolinea che il libro bianco «è di fatto l'unica pubblicazione che prova a fare una valutazione sull'efficacia delle normative sulle droghe in Italia, con un commento ragionato a dati e politiche», utile perchè «purtroppo sull'argomento droghe troppi parlano senza conoscere,
anche fra i nostri parlamentari». «Speriamo che la discussione parlamentare sulla cannabis possa entrare nel merito delle questioni che riguardano milioni di cittadini vessati da divieti e punizioni» aggiunge Stagnitta, augurandosi che «il Parlamento approvi in tempi rapidi una riforma dovuta e richiesta dal Paese».

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