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Alfano: non voteremo mai la legalizzazione della cannabis

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a “radio anch’io”

Alfano: non voteremo mai la legalizzazione della cannabis

«Mai voteremo la legalizzazione della cannabis». A confermare il no dei centristi al ddl trasversale per la «legalizzazione della coltivazione, della lavorazione e della vendita della cannabis e dei suoi derivati», incardinato ieri in Aula alla Camera è il ministro dell'Interno e leader di Ap-Ncd Angelino Alfano, intervistato questa mattina a a “Radio anch'io” (Radio 1 Rai). «Sarebbe un grave problema - ammonisce poi rivolgendosi al partito del premier - se il Pd decide di andare avanti cercando alleanze strane o trasversali». La legalizzazione della cannabis, insiste Alfano in linea con le posizioni della ministra della Salute Beatrice Lorenzin, è «un colossale errore, pessimo per la salute dei ragazzi e per l'unità delle famiglie». «Noi siamo una forza molto innovatrice sui programmi ma riteniamo che qualcosa sia da conservare», conclude, citando l'esempio delle unioni civili, provvedimento sul quale i centristi si sono opposti in merito alle adozioni gay e alla parificazione con la famiglia tradizionale.

Referendum, contrario a dimissioni Renzi se vincono i No
Tra i temi toccati dal ministro dell’Interno anche gli effetti politici di un eventuale vittoria dei No al referendum d’autunno sulla riforma costituzionale e gli alti stipendi dei molti dirigenti Rai messi ieri on line da viale Mazzini nell’ambito di una “Operazione Trasparenza” imposta dalla legge di riforma della governance aziendale. «Sono totalmente contrario alle dimissioni del premier Renzi se vincono i 'no' al referendum - chiarisce Alfano - invitando Matteo Renzi a «riformulare il suo approccio» sul punto. La data di scadenza del governo, ha ricordato Alfano, «è quella delle elezioni politiche, nelle quali si dà un giudizio sull'operato complessivo dell'esecutivo, altrimenti si confonde una parte con il tutto». Duro invece il commento sui compensi che la Rai riconosce a Antonio Campo Dall’Orto: «Il direttore generale della Rai non può guadagnare 6 volte più del presidente del Consiglio». In Italia «il presidente del Consiglio ha un imponibile di 107mila euro, il direttore generale della Rai ne guadagna oltre 600mila. Ma che Rai è?». «Se la dirigenza Rai continua così - aggiunge Alfano - a furor di popolo farà privatizzare la Rai. Ci sarà una valanga di gente che lo chiederà. Ma perchè il canone che pagano i cittadini deve andare a finanziare giornalisti esterni, dell'Espresso o di Repubblica per lavorare in Rai?».

Sì a programma comune con FI, ma resta il “problema Salvini”
Si parla anche delle fibrillazioni interne all’area di centrodestra, da settimane alla ricerca di un equilibrio e di un nuovo leader dopo le elezioni amministrative . «Non vedo difficoltà a fare un programma comune con Forza Italia», ribadisce Alfano, che evidenzia però «il problema Salvini, con la sua posizione estremista e lepenista». «La nostra collocazione - spiega Alfano - resta saldamente nel Ppe, dove milita Forza Italia. Non siamo - aggiunge - diventati di sinistra, veniamo da una traiettoria di centrodestra ma il centrodestra di oggi non è quello che abbiamo conosciuto ieri, se c'è dentro uno come Salvini». «Se Fi - prosegue il ministro - vuole un'alleanza lontana da Salvini, siamo disponibili a farlo: si sceglie insieme il nome del movimento e si stabiliscono regole comuni. Il leader non va scelto a tavolino, ma con regole democratiche come ha fatto il
Pd».

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