Italia

Pensioni, ecco le cinque proposte del governo ai sindacati

  • Abbonati
  • Accedi
domani il vertice

Pensioni, ecco le cinque proposte del governo ai sindacati

(Ansa)
(Ansa)

Anticipo pensionistico con prestito bancario (il cosiddetto Ape), ricongiunzioni non onerose, misure per i lavoratori «precoci» (quelli, cioè, che hanno lavorato per un certo periodo prima dei 18 anni di età) e per i lavori usuranti. Ma anche un «pacchetto» di interventi per chi è già in pensione ma con assegni troppo poveri: estensione della quattordicesima o della "no tax area". Sono queste le misure che saranno sul tavolo dell'incontro tra Governo e sindacati, ultimo round politico sul piano pensioni prima della pausa estiva. Al centro della discussione - preceduta mercoledì scorso da un tavolo tecnico - ci sarà sicuramente il nodo delle risorse: secondo i sindacati sarebbero necessari almeno 2,5 miliardi, ma secondo stime non ufficiali la dote utilizzabile in autunno oscillerebbe intorno agli 1,5 miliardi.

L'Ape
Il piano elaborato dai tecnici coordinati dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini, punta innanzitutto a introdurre l'Ape, l' anticipo pensionistico per gli "over 63" che sarà finanziato con un prestito bancario assicurato rimborsabile in 20 anni e gestito dall'Inps. Per farlo il pensionando deve essere disposto a rinunciare a una percentuale dell'assegno. La rata delprestito per chi anticipa l'uscita di 3 anni potrebbe arrivare al 15% della pensione per 20 anni. Le assicurazioni copriranno il rischio di morte prima della scadenza del prestito.

I «precoci»
Il numero dei lavoratori che hanno versato contributi prima del compimento dei 18 anni di età è compreso tra i 4,8 e i 3,5 milioni, che potrebbero generare un flusso di uscite anticipate di 60-70mila l'anno con 41 anni di contributi e il bonus riconosciuto dal Governo sui versamenti «precoci». Per restringere questo flusso si discute sulle 52 settimane minimo o sulle 104 settimane (uno o due anni) con il riconoscimento di un bonus da 4 a 6 mesi a seconda della platea dei beneficiari.

Ricongiunzioni non onerose
Il piano del Governo punta anche alla cancellazione degli oneri previsti per le ricongiunzioni di contributi versati in gestioni diverse. In particolare, si punterebbe a cancellare il vincolo del requisito minimo in una singola gestione che oggi impedisce la ricongiunzione gratuita e a riconoscere il calcolo complessivo anche per il ritiro anticipato e non solo per la vecchiaia.

Quattordicesime
Sono due le opzioni sul tavolo per l'estensione della quattordicesime: rafforzare di 80-100 euro l'assegno a quanti già lo incassano (vale a dire ai pensionati che percepiscono 750 euro al mese) oppure estenderlo anche agli assegni fino a 1.25o euro, un'operazione che aumenterebbe da 1,2 a 2,5 milioni la platea dei beneficiari. Questo capitolo potrebbe avere una risposta definitiva solo a settembre, quando si comporrà la manovra per il 2017.

Attività usuranti
Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha confermato che nel pacchetto del Governo ci saranno anche interventi di semplificazione per gli «usuranti». E ha parlato anche della possibilità di ripensare per questi lavoratori il meccanismo di adeguamento automatico dei requisiti all'aspettativa di vita. Una misura, quest'ultima, che sarebbe però affrontata nella «fase due» della riforma targata Nannicini.

© Riproduzione riservata