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Femminicidio, Boschi convoca cabina di regia del Piano antiviolenze

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riunione l’8 settembre

Femminicidio, Boschi convoca cabina di regia del Piano antiviolenze

Governo al lavoro per cercare «ulteriori risposte concrete» al problema, drammatico e attuale, delle violenze sulle donne che spesso sfociano nel femminicidio. A dirlo è la ministra per le Riforme costituzionali con delega alle Pari opportunità, Maria Elena Boschi, che oggi ha voluto ricordare Vania e Rosaria, esprimendo la sua solidarietà e vicinanza a familiari e amici delle ultime due donne uccise nel giro di 24 ore a Lucca e Caserta. «Due vite barbaramente spezzate», ha sottolineato la ministra, che si aggiungono alle 60 donne uccise in Italia negli ultimi otto mesi, oltre 160 dal 2015, secondo una stima della deputata dem Vanna Iori.

Piano antiviolenza, 8 settembre cabina di regia
«Prevenzione e contrasto alla violenza sulle donne – ha spiegato la ministra – sono una priorità del Governo e ovviamente costituiscono un nostro impegno quotidiano». C'è tuttavia bisogno di ulteriori interventi concreti che permettano di contrastare il fenomeno. Tra questi la costituzione della cabina di regia interistituzionale per l'attuazione del Piano straordinario contro la violenza sessuale e di genere, messo in campo proprio per «rafforzare e promuovere azioni di contrasto alla violenza sulle donne e al femminicidio», convocata da Boschi per il prossimo 8 settembre. «La lotta al femminicidio – ha concluso la ministra - riguarda tutta la nostra società, tutti noi, uomini e donne. Non possiamo e non vogliamo abituarci a queste tragiche morti».

Cosentino (SI): finanziare centri antiviolenza, leggi securitarie non bastano
La scelta della ministra Boschi non è piaciuta alla deputata di Sinistra Italiana Celeste Costantino, prima firmataria di una proposta di legge per l'introduzione dell'educazione sentimentale nelle scuole in discussione in commissione Cultura di Montecitorio. Per contrastare efficacemente il femminicidio «non c'è bisogno di una cabina di regia», ma «basta dare i finanziamenti ai centri antiviolenza che nel nostro Paese stanno chiudendo», attacca Cosentino in una nota, accusando Boschi di «perdere tempo», preferendo non intervenire «davanti ad una situazione ormai insostenibile». Le 160 vittime di violenza che si registrano dal gennaio 2015 sono «un vero e proprio bollettino di guerra», conclude,, auspicando il rapido rifinanziamento dei Centri antiviolenza e un rapido via libera alla legge sull'educazione sentimentale ferma alla Camera. «Partiamo da qui perché per combattere la violenza contro le donne solo le leggi securitarie non bastano», conclude Costantino.

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