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VIALE MAZZINI

Rai, il cda approva a maggioranza le nomine dei direttori nei Tg. Mazzà al Tg3, Colucci al Tg2

Via libera del consiglio di amministrazione Rai alle nomine ai tg. Ida Colucci è promossa al Tg2 al posto di Marcello Masi, Luca Mazzà è stato scelto per sostituire Bianca Berlinguer al Tg3, Andrea Montanari al Gr-Radio1 e Nicoletta Manzione a Rai Parlamento. Restano in sella Mario Orfeo al Tg1 e Vincenzo Morgante alla TgR. Sei i voti favorevoli. Hanno votato contro Arturo Diaconale, Giancarlo Mazzuca e Carlo Freccero.

Gotor e Fornaro (Pd) si dimettono dalla Vigilanza
E per reazione a quanto avvenuto i senatori del Pd Miguel Gotor e Federico Fornaro decidono di lasciare la commissione di Vigilanza Rai. Prima conseguenza concreta, di valore prevalentemente simbolico, alle inascoltate richieste di rivedere il metodo utilizzato nelle scelte. Le nuove nomine a Viale Mazzini «sono state fatte in modo non trasparente penalizzando competenze e professionalità interne, come ad esempio nel caso di una giornalista autorevole quale Bianca Berlinguer, senza che emergano un profilo e una visione di un moderno servizio pubblico». Il Pd, rilevano i due, «non è nato per riprodurre i vizi del passato, ma per cambiare l’Italia e, convinti che un altro Pd sia possibile, ci dissociamo da uno stile e da un costume politico che non ci appartiene».

Il plauso di Bersani: «Non è vero che in materia Rai “così fan tutti”»
Pierluigi Bersani, leader della minoranza dem, plaude alla scelta di Gotor e Fornaro con un post su Facebook in cui li addita ad esempio di coerenza: «Hanno fatto bene a dimettersi dalla commissione di Vigilanza, non è vero che in materia di Rai “così fan tutti”». Il loro gesto, prosegue, «è forte e coerente e deve far prendere coscienza della serietà del problema». Già nella giornata di ieri la paventata estromissione di Bianca Berlinguer aveva suscitato mezzo scompiglio dentro il partito del premier. Roberto Speranza, esponente della sinistra interna, ha tenuto a rimarcare senza troppi giri di parole il profumo di «normalizzazione dell’informazione che ci fa somigliare a chi abbiamo sempre criticato».

Opposizioni all’attacco di Renzi
La conferma delle nomine, dopo le anticipazioni dei giorni scorsi, torna a scatenare anche l’opposizione. Per i componenti M5S della commissione di Vigilanza Rai «il disegno del governo è chiaro: militarizzare l'informazione in vista della campagna referendaria. Il nostro auspicio è comunque che i nuovi direttori facciano al meglio il proprio lavoro garantendo il pluralismo». In una nota la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni attacca «il tentativo sempre più chiaro di Renzi di trasformare il servizio pubblico in un megafono per il governo e per il Pd». La senatrice di Sinistra Italiana Loredana De Petris, presidente del Gruppo Misto paragona le ultime nomine a viale Mazzini ad uno «strappo istituzionale senza precedenti, tanto più dopo l'evidente contrarietà della maggioranza dei membri della commissione di vigilanza». Il fatto che i nuovi direttori «”allineati” siano stati
eletti dal Cda a maggioranza - prosegue - è il segnale più evidente del declino del servizio pubblico dell'informazione».

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