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Monsignor Perego (Cei): «Evitare di creare nuove Calais in…

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emergenza migranti

Monsignor Perego (Cei): «Evitare di creare nuove Calais in Italia»

«Da troppo tempo oramai, denunciamo una forte incapacità di prendere una decisione in favore di una accoglienza diffusa sull'intero territorio nazionale, in tutti i Comuni». Lo ha sottolineato monsignor Giancarlo Perego, direttore generale di Migrantes, la fondazione della Cei che si occupa di migranti, profughi e rifugiati in Italia.

Rischi di conflittualità sociale con la quota al 10% nei comuni
«Non si può restare fermi a una quota del 10% dei Comuni per quanto riguarda l’accoglienza, anche perché - spiega l’esponente della Conferenza Episcopale italiana - tutto ciò crea soluzioni provvisorie e rischi di conflittualità sociale. Allo stesso tempo, ai posti di confine come Ventimiglia, Como o il Brennero, c'è un problema europeo che riguarda la possibilità per un richiedente asilo che ha familiari o comunità locali strutturate da tempo in altri Paesi Ue di avere un libero passaggio del confine per ricongiungersi con loro. Anche per evitare - avverte - di creare delle nuove Calais in Italia».

Non è un’emergenza, ma una realtà stabile
Monsignor Perego ha sottolineato come ogni estate si scopra « di non essere preparati ad affrontare una situazione che, lo ripetiamo sempre, non è un'emergenza ma una realtà stabile che richiede soluzioni serie e organizzate sull'intero territorio nazionale. Non si deve lasciare alla politica o all’ideologia la gestione estemporanea del problema, sia che riguardi l’accoglienza che il rimpatrio di chi non ha diritto a restare, dopo un esame attento di commissioni che siano realmente competenti a giudicare i singoli casi che vengono sottoposti alla loro attenzione».

La minaccia della Turchia era prevedibile
«La minaccia che ora la Turchia agita contro l'Europa sui migranti era da mettere in conto sin dal giorno della stipula dell'accordo della Ue con le autorità di Ankara», ha sottolineato monsignor Giancarlo Perego, direttore generale di Migrantes, la fondazione della Cei che si occupa di migranti, profughi e rifugiati in Italia. «Non si può trattare alla pari con un Paese che vive una situazione già di per sé drammatica al proprio interno e fa registrare una situazione di mancanza di tutela dei diritti umani per il 70% dei richiedenti asilo che vi abitano». Monsignor Perego si augura che «la stessa Turchia voglia dare una dimostrazione di capacità di governo del Paese in un ritorno a una situazione di normalizzazione, avvertendo la necessità di mantenere comunque questo accordo con l’Unione Europea: l'interesse è reciproco».

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