L'applauso della folla ha accolto l'ingresso del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella palestra di Ascoli dove oggi si sono svolti i funerali di 35 vittime marchigiane del terremoto del 24 agosto. Alla cerimonia solenne, officiata davanti a oltre 500 persone, hanno partecipato anche il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e i presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso. Prima delle esequie il presidente Mattarella ha visitato Amatrice ed Accumoli, i due comuni più colpiti dal sisma, dove ha ringraziato i soccorritori per il loro impegno. E agli sfollati ha assicurato: «Non vi lasceremo soli». Lo stesso ha detto il premier Renzi rivolgendosi ai sindaci presenti alla cerimonia: « Noi ci siamo e ci saremo sempre. Mi raccomando alla tenuta psicologica delle comunità». Al termine della messa il capo dello Stato si è fermato per confortare ed abbracciare i familiari delle vittime. Intanto, il bilancio dei morti è salito a 290.
Si aggrava il bilancio delle vittime
Secondo la Protezione Civile il numero delle vittime del sisma è salito a 291: nella sola Amatrice, dove stamattina sono stati recuperati altri 6 corpi privi di vita, i morti accertati sono ad ora 230, ad Arquata del Tronto 50 e 11 ad Accumoli. Sono circa 2.500 gli sfollati ospitati nei campi allestiti nel Lazio, Marche e Umbria. E alle 4.50 di stamattina è stata avvertita una nuova forte scossa di magnitudo 4.0.
Renzi: «Ditemi cosa è meglio per voi»
«Non possiamo decidere tutto noi da Roma, ditemi cosa è meglio per voi» ha detto il premier Renzi parlando con alcuni terremotati al termine dei funerali, spiegando che a Pescara del Tronto «penso sarà impossibile ricostruire, ci sono stato, è tutto distrutto», mentre su Arquata invece «possiamo lavorare». Il capo del Governo ha assicurato il suo sostegno in ogni caso e ha sottolineato che «è fondamentale fare ripartire tutte le scuole, il prima possibile, è un aspetto da non sottovalutare assolutamente».
Il presidente Grasso: «Pronto ad anticipare apertura Senato»
«Noi abbiamo fissato per il 13 settembre l'apertura del Senato, ma siamo disponibili ad anticipare l'apertura se c'è la necessità» Lo ha detto il presidente del Senato, Pietro Grasso, durante la visita di stamane ad Amatrice. «Ho dato già la mia disponibilità a Renzi - ha aggiunto - per poter valutare» in Aula «provvedimenti ad hoc, decreti leggi o qualcosa che il governo vorrà proporre o addirittura per discutere la programmazione» post sisma. «C'è perplessità nel vedere che delle cose che andavano ristrutturate con criteri antisismici siano potute crollare, è una problematica che sarà indagata» ha aggiunto poi Grasso riferendosi ai crolli della scuola e dell'ospedale di Amatrice.
Mattarella ad Amatrice e Accumoli
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è giunto questa mattina con un elicottero nelle zone del sisma. Prima ha raggiunto Amatrice, dove - accompagnato dal sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, e dal presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti - ha fatto visita alla tendopoli. Il suo elicottero è decollato da Amatrice per recarsi ad Accumoli, altra località fortemente colpita dal sisma.
«Grazie per ciò che state facendo», è stata la frase che il presidente della Repubblica ha ripetuto più volte rivolgendosi al personale impegnato nei soccorsi e nell'assistenza ai terremotati nel corso della visita a Amatrice.
Lungo il tragitto per raggiungere la tendopoli principale, dove sono alloggiate le famiglie sfollate, Mattarella si è fermato anche di fronte alla scuola elementare riconsegnata nel 2012, dopo essere stata sottoposta a un intervento di adeguamento edilizio con misure antisismiche, e che, invece, è parzialmente crollata. L'incontro con le famiglie nella tendopoli è stato di carattere privato: giornalisti e troupe tv non si sono potute avvicinare. Così è stato per tutta la permanenza di Mattarella ad Amatrice, durata un'ora circa.
«Palazzi con più sabbia che cemento» è frase estrapolata da un discorso più ampio
Il procuratore capo di Rieti risponde su Radio24 sulle prime indagini del post terremoto: «Acquisiremo tutti gli spunti investigativi che ci verranno dati sia dalla Polizia giudiziaria, che anche dai media perché è tutto utilizzabile». Poi smentisce le sue dichiarazioni riportate da alcuni giornali: «È una frase estrapolata da una considerazione che facevamo in modo assolutamente generale con riferimento alle possibilità che parte di un edificio possa crollare e parte no. Dico 'mah, può dipendere un po' da tutto, dal fatto che magari in quel caso la malta sia più carica di sabbia che di cemento', quindi era semplicemente una considerazione assolutamente, non dico salottiera, ma giù di lì».
E infine Sajeva conclude: «Non abbiamo nessun dato investigativo certo e addirittura ci basiamo al momento sui media. Le nostre forze di polizia giudiziaria sono tutte impegnate in quell'attività oppure in attività di coordinamento, non possiamo neppure distoglierla per acquisizioni che si possono fare in un secondo momento».
Oltre 6 milioni di euro con sms solidale
Attraverso il numero solidale 45500 sono stati finora raccolti 6.120.296 euro da destinare alle zone terremotate del centro Italia. Lo ha reso noto il Dipartimento della Protezione civile, ricordando che i fondi raccolti saranno trasferiti dagli operatori, senza alcun ricarico, allo stesso Dipartimento che provvederà a destinarle alle regioni colpite dal sisma.
Presto dossier per Fondo solidarietà Ue
La Protezione civile ha poi annunciato che nelle prossime settimane, in stretto raccordo con le Regioni coinvolte, coordinerà la predisposizione del dossier per richiedere l'accesso al Fondo di Solidarietà dell'Unione Europea (Fsue). Il Fondo - istituito dal Regolamento CE n. 2012/2002 del Consiglio dell'11 novembre 2002 (GU L 311), Regolamento modificato nel maggio 2014 dal regolamento 661/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio - è nato per rispondere alle grandi calamità naturali ed esprimere la solidarietà europea alle regioni colpite all'interno dell'Unione. La domanda di contributo deve essere inviata dal Paese richiedente alla Commissione entro 12 settimane a partire dal giorno dell'evento che ha provocato danni. Per ottenere il contributo del Fondo devono essere rispettati alcuni parametri stabiliti in riferimento alla quota di prodotto interno lordo compromesso. Una volta erogato l'importo, lo Stato interessato è responsabile dell'utilizzo dei fondi e dovrà occuparsi anche della scelta delle operazioni da eseguire e dell'esecuzione delle attività di verifica e controllo. Le misure di emergenza possono essere finanziate retroattivamente a partire dal giorno in cui si è verificata la calamità.
© Riproduzione riservata