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M5s, Raggi: «Non mollo». Ma deve fare dietrofront sulla…

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l’ex magistrato indagato

M5s, Raggi: «Non mollo». Ma deve fare dietrofront sulla nomina di De Dominicis

«Non mollo». Così, sorridendo, la sindaca di Roma Virginia Raggi ha risposto oggi, a margine delle celebrazioni dell'8 settembre, a un cittadino che la esortava ad andare avanti. Intanto dopo il caos al Campidoglio dei giorni scorsi, il mini direttorio nato per coadiuvare Virginia Raggi nella sua esperienza di sindaco di Roma si è dimesso. Lo hanno annunciato sul blog i componenti Paola Taverna, Fabio Massimo Castaldo e Gianluca Perilli. Perché, spiegano, «oggi quella macchina amministrativa è partita ed è giusto che ora proceda spedita. Per questo, con lo stesso senso di responsabilità di allora, riteniamo che oggi il nostro compito non sia più necessario».

Ma nel pomeriggio il dietrofront sulla nomina dell’assessore al Bilancio Raffaele De Dominicis, l’ennesimo. «In queste ore - scrive la sindaca su Facebook - ho appreso che l'ex magistrato e già procuratore generale della Corte dei Conti del Lazio in base ai requisiti previsti da M5s non può più assumere l'incarico di assessore al bilancio della giunta capitolina, per tanto di comune accordo abbiamo deciso di non proseguire con l'assegnazione dell'incarico». L'ex magistrato ed ex procuratore generale della Corte dei Conti del Lazio Raffaele de Dominicis risulta, infatti, indagato dalla procura di Roma per il reato di abuso d'ufficio. Una poltrona pesante e impegnativa che resta, quindi, di nuovo vuota. «Siamo già al lavoro - assicura la sindaca - per individuare una nuova figura che possa dare un contributo al programma della giunta su Roma».

Il sindaco Raggi dovrebbe incontrare gli assessori, ai quali dovrebbe spiegare le ragioni della mancata nomina di De Dominicis ad assessore al Bilancio.

De Dominicis e' indagato, non sara' assessore

Roma 2024: fonti qualificate “Giunta Raggi dice no
«La Giunta Raggi non cambia idea sulla possibilità che Roma organizzi le Olimpiadi tra otto anni e quindi dice no». Una dichiarazione fatta trapelare tramite agenzie stampa da una fonte definita «qualificata del Campidoglio». «E' previsto - spiega ancora la fonte - che la prossima settimana la sindaca di Roma faccia l'annuncio ufficiale in una conferenza stampa».

Carabinieri Noe in sede Ama
Intanto nuove acquisizioni di documenti sono state effettuate questa mattina dai carabinieri del Noe nell'ambito di uno dei filoni della maxinchiesta della Procura di Roma sullo smaltimento dei rifiuti e che vede coinvolta l'assessore all'Ambiente, Paola Muraro. I militari, in base a quanto si apprende, si sono recati presso una sede dell'Ama e hanno portato via materiale riguardante il sito di smaltimento di Rocca Cencia, sede di un impianto Tmb (trattamento meccanico biologico) di proprietà dell’azienda di rifiuti capitolina.

Tregua armata nel M5s
Dopo la giornata tesissima di ieri, chiusa nel bunker del Campidoglio e circondata da un muro di impenetrabile silenzio, la sindaca di Roma ha dovuto sacrificare su richiesta del Direttorio nazionale parte del suo cosiddetto 'raggio magico', destinando ad altro incarico il vice capo di gabinetto Raffaele Marra e tagliando lo stipendio del capo segreteria Salvatore Romeo. Ma è riuscita a prendere tempo sull'assessore all'Ambiente, indagata dalla procura di Roma. Allarme rientrato per il neo-assessore al Bilancio Raffaele De Dominicis, sgradito in parte del M5s per i suoi rapporti con l’avvocato Pieremilio Sammarco, fratello dell’avvocato di Cesare Previti . Beppe Grillo (che ieri non ha visto Raggi e ha negato di averci parlato a telefono) intervenuto nel comizio di Nettuno, ha imposto la sua mediazione, difendendo la sindaca di Roma, ma assicurando che vigilerà.

La richiesta di allargamento del Direttorio
Nel M5s, però, è solo tregua armata. Oggi sulle pagine del Fatto quotidiano la senatrice Barbara Lezzi, dopo aver accusato Di Maio di «superficialità» ha chiesto l’allargamento del direttorio (Luigi Di Maio, Roberto Fico, Alessandro Di Battista, Carla Ruocco e Carlo Sibilia), perché «cinque persone non possono gestire da sole un movimento grande come il nostro». Ma Grillo non sembra intenzionato a dare seguito alla richiesta. Al limite si rivedranno le deleghe assegnate ai cinque, ma di 'new entry' non se ne parla. Il leader M5s è rimasto a Roma oggi. E ha incontrato a ora di pranzo Luigi Di Maio nell’hotel romano sui Fori Imperiali dove alloggia.

Di Maio nel mirino
Nel Direttorio sono in ascesa le azioni di Alessandro Di Battista, mentre è sempre più in difficoltà Luigi Di Maio, che ieri ha chiesto pubblicamente scusa per la vicenda Muraro, parlando di «errore di sottovalutazione» a proposito della email inviatagli da Paola Tavarna in cui veniva messo a parte della notizia che l’assessore Muraro risultava indagata dalla procura. Notizia tenuta nascosta e apparentemente non condivisa neppure con gli altri membri del Direttorio. Scuse che a molti, nelle file del Movimento, non sono bastate. Tra gli eletti c’è chi chiede «non un passo indietro ma dieci» al candidato premier in pectore del M5S. Il malcontento si registra soprattutto tra i senatori, rimasti fuori dal direttorio.

Pizzarotti: Raggi e Di Maio ora indeboliti
Chi da giorni continua a criticare i vertici del M5s è il sindaco di Parma Federico Pizzarotti (sospeso dal Movimento 5 Stelle da mesi e ancora in attesa di 'verdetto' definitivo) che nei giorni scorsi aveva chiesto le dimissioni del Direttorio. Per Pizzarotti, Raggi e Di Maio escono «indeboliti» dal caos di questi giorni in Campidoglio «ma quello che è peggio è che ne esce indebolito il Movimento 5 Stelle». Pizzarotti è stato sospeso dal Movimento 5 Stelle il 13 maggio scorso per non aver comunicato ai vertici pentastellati di aver ricevuto un avviso di garanzia in relazione alle nomine dei vertici del teatro Regio di Parma. La decisione di Beppe Grillo di espellerlo o di ripensarci, non è più arrivata e non è escluso, secondo quanto viene riferito, che la sospensione possa rimanere così, senza un 'verdetto' finale.

Marra verso guida Dipartimento Risorse umane
Si prospetta la guida del Dipartimento Organizzazione e Risorse Umane del Campidoglio per Raffaele Marra, finora vice capo di gabinetto della sindaca di Roma Virginia Raggi, secondo quanto trapela nelle ultime ore. Marra, la cui nomina é stata oggetto di polemiche per le sue esperienze passate con il governatore del Lazio Renata Polverini e con il sindaco della capitale Gianni Alemanno, entrambi di centrodestra, non andrebbe guindi al Dipartimento al Commercio come ipotizzato nei giorni scorsi. Le Risorse umane rappresentano un incarico di maggiore peso per un dirigente considerato fedelissimo di Raggi.

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