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M5S, Grillo: «Raggi va avanti, vigileremo». Di…

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M5S, Grillo: «Raggi va avanti, vigileremo». Di Maio: «Ho fatto un errore». Rimosso Marra

  • –di A. Gagliardi e

Tra Beppe Grillo e Virginia Raggi soltanto una telefonata, con la richiesta diretta del leader pentastellato di chiarimenti sull’assessore all’ambiente, Paola Muraro, nella bufera perché indagata. Dal canto suo Raggi non fa altro che ribadire la linea adottata sin dall'inizio: e cioè che si attendono le carte, prima di valutare ogni decisione. Ma in serata Grillo va in piazza, a Nettuno, insieme a tutto il direttorio nazionale (Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio, Roberto Fico, Carla Ruocco e Carlo Sibilia) per partecipare alla tappa finale del tour di Di Battista Costituzione Coast to Coast. E ostenta la ritrovata unità del Movimento. «Raggi sta reggendo benissimo. Virginia andrà avanti. Noi vigileremo».

Raggi: su Muraro decidono pm non i giornali
«Lo dico chiaro a tutti: saranno i pm a decidere se c'è una ipotesi di reato o si va verso una richiesta di archiviazione. Non i partiti o qualche giornale. Intanto, l'assessore deve continuare ad impegnarsi per ripulire la città. E si metta fine alle polemiche». È il primo tempo della controffensiva della sindaca lanciata attraverso un post comparso nel pomeriggio sul blog di Grillo. «Diamo fastidio a qualcuno ma nessuno ci fermerà». La sua autodifesa non può essere più netta. «Ho deciso di prendere dei provvedimenti per la riorganizzazione della macchina amministrativa ma ora Roma ha bisogno di altri e più urgenti interventi. Io e la mia giunta siamo stati chiamati a lavorare per questo». E nota ancora: «Non è passato giorno senza che ci sia un attacco, un’accusa. Io ho le spalle larghe e non ho paura. Voglio migliorare Roma».

Marra ricollocato in altra sede
«L'attuale vicecapo di gabinetto Raffaele Marra sarà ricollocato in un'altra sede». È il post scriptum che compare sul blog di Beppe Grillo sotto la dichiarazione della sindaca Virginia Raggi, ripresa da Facebook.

Grillo: ringrazio direttorio che ha protetto la Raggi
Parlando dal palco di Nettuno, in serata, insieme ai membri del direttorio M5S Beppe Grillo ringrazia il direttorio «che ha protetto Virginia Raggi». Lo sforzo è di mostrare la ritrovata coesione. Prende di petto «questi dilettanti della comunicazione» che attaccano il Movimento senza capire che così lo rafforzano. Carica la folla. E conferma che è una medaglia sul petto il fatto che «il sistema è compatto contro di noi». C’è nelle sue parole l’accenno a una giornata «difficile». Ma nessun segno di critica, anzi. «Siamo tornati a due anni fa quando dicevano che M5S è morto e che Grillo è un pagliaccio». Unica concessione che «ogni tanto qualche cazzata la facciamo anche noi. Qualche cazzatina la facciamo. Virginia Raggi oggi si trova in una situazione psicologica difficilissima. Noi vigileremo che il programma del movimento sarà espresso fuori per i cittadini romani».

Ma Di Maio ammette l’errore
«Ho commesso un errore, ho sottovalutato» l’email. Dopo aver raccolto dalle mani dell’ex comico il microfono, Luigi Di Maio giustifica il proprio silenzio col fatto di avere «pensato che l’iscrizione nel registro degli indagati (per Muraro, ndr) venisse da un esposto di uno del Pd. E non l'ho detto ai miei colleghi del direttorio. Sono qui per dirvelo guardandovi negli occhi». Poi l’atto d’accusa del vicepresidente della Camera. Del tipo «ora che ci siamo noi sono tutti Sherlock Holmes a farci le pulci. Ma dov'erano quando c'era Mafia Capitale?». O ancora «chi vuole le colate del cemento se ne deve andare. Ed è per questo che non accetteremo la logica delle Olimpiadi. Perché è una logica compensativa». Di Maio nelle ultime è stato contestato degli stessi vertici M5s, perché sapeva delle indagini sulla Muraro, pur non facendone parola in pubblico. Anzi, negando di sapere, come dimostrano le email che il mini direttorio gli ha inviato a fine luglio.

Pizzarotti: Di Maio incapace, non può fare premier
Contro Di Maio ha puntato il dito il sindaco di Parma Federico Pizzarotti (sospeso dal Movimento 5 Stelle da mesi e ancora in attesa di 'verdetto' definitivo) che ieri aveva chiesto le dimissioni del direttorio nazionale per la gestione inadeguata della vicenda Muraro. Pizzarotti ha accusato Di Maio di «incapacità e inesperienza». E ha aggiunto: « Luigi è uno che dal punto di vista amministrativo non ha fatto nulla. E nonostante questo è stato proiettato da tutti come futuro leader, troppo frettolosamente e senza una prova sul campo. Sono inadeguati, stanno inanellando una serie di figuracce senza avere l'umiltà di dire: ci scusiamo e ora vediamo come uscirne». Non solo. Pizzarotti non ha escluso di «buttare il cuore oltre l’ostacolo» e di potersi candidare alla leadership nazionale del M5S «se servisse per togliere il movimento dalle secche» attuali. Ma non ha escluso neppure di ricandidarsi come sindaco di Parma con una sua lista civica («Ci sto pensando»).

Muraro sarà sentita da pm prossima settimana
Potrebbe essere fissato per la settimana prossima l'interrogatorio in Procura per l'assessore all'Ambiente del comune di Roma, Paola Muraro. Negli uffici della procura di Roma si è ancora in attesa della trasmissione degli atti depositati in commissione Ecomafie nel corso dell'audizione dell'assessora avvenuta il 5 settembre scorso.

Pronti i pareri dell’Anac sulle nomine
Nel frattempo sono stati resi i pareri dell'Anac richiesti dalla sindaca di Roma Virginia Raggi sulla regolarità delle nomine effettuate in Campidoglio. La decisione è stata presa dal Consiglio dell'Autorità guidata da Raffaele Cantone che si è riunito questa mattina. Le nomine analizzate questa volta dall'Anac, che già si era espressa su quella ex articolo 110 del Tuel del capo di gabinetto e che aveva portato alle dimissioni di Carla Raineri, riguardano quelle fatte ex articolo 90, tra cui quella di Salvatore Romeo, fedelissimo della Raggi, nomina finita nell'occhio del ciclone soprattutto dopo la riunione del direttorio M5S.

Raineri torna a Corte Appello Milano, primo ok Csm
Nel frattempo Raineri si appresta a tornare alla Corte d'appello di Milano, dove era in servizio prima di diventare capo della segreteria tecnica del commissario Francesco Paolo Tronca. E poi (per pochi giorni) capo di gabinetto della giunta Raggi. La terza Commissione del Csm ha accolto all’unanimità la sua richiesta di essere ricollocata nelle stesse funzioni. Un atto dovuto, spiegano a Palazzo dei
marescialli, in base alla normativa vigente. Il via libera definitivo potrebbe arrivare già oggi da arte del plenum.

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