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Renzi e Hollande al vertice anti-austerity ad Atene. Berlino lo…

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SUMMIT euro-med AD ATENE

Renzi e Hollande al vertice anti-austerity ad Atene. Berlino lo boccia: è inutile

«Hollande ora è con noi e possiamo finalmente contare e mettere la Merkel sotto pressione». Tra una battuta e l’altra il premier italiano Matteo Renzi, in aereo tra Atene e Lecce, spiega perché la riunione EuMed di tutti i leader socialisti del Sud del Mediterraneo (tranne il presidente cipriota Anastadiatis) con la “carta di Atene” partorita ieri stia dando così tanto fastidio alla Germania che ridicolizza l’iniziativa anti-austerità fino a definirla “Club Med”.

«I Paesi del Mediterraneo del Sud – è il ragionamento del premier italiano – rappresentano, per peso economico e politico, la metà dell’Unione europea, con Hollande possiamo fare sentire davvero la nostra voce al vertice di Bratislava del 16 e, poi, ai successivi incontri della Valletta e di Lisbona ma la nuova Europa nascerà solo dal vertice del marzo 2017 a Roma per i 60 anni dei Trattati». Anche la cancelliera ha i suoi problemi in casa, precisa Renzi.

Ad esempio, ha un surplus commerciale tra gli 80 e i 90 miliardi di euro. «Se dovesse rispettare alla lettera le regole europee – insiste il premier italiano – dovrebbe reinvestire questo surplus dando ordini e lavoro alle aziende europee e italiane; non si può da un lato non rispettare le regole e poi creare problemi a chi chiede maggiore flessibilità». L’Italia da parte sua «sta rispettando le regole e starà ben al di sotto del 3%» anche se, aggiunge Renzi, all’interno dell’esecutivo c’è una corrente di pensiero che vorrebbe sforare il 3% e chi punta a un accordo con la Commissione Ue.

IL SALDO DEL CONTO CORRENTE
In miliardi di euro. Trailing 4 trimestri (Fonte: Council on Foreign Relations)

L’Europa che, per dirla con Renzi, «non può essere solo regole e finanza», trova ad Atene un fronte compatto e deciso. La carta di Atene sottoscritta dal premier greco Alexis Tsipras, dal presidente francese François Hollande, dall’italiano Matteo Renzi, dal maltese Joseph Muscat, dal portoghese Antonio Costa, dal presidente cipriota Nicos Anastasiades e dal vice ministro spagnolo per gli Affari Ue Fernando Eguidazu (al posto del premier Mariano Rajoy) prevede che l’Europa «mantenga le sue promesse di prosperità e giustizia sociale».

Servono, secondo il documento finale, «più crescita e più investimenti per superare la crisi economica, creare occupazione, proteggere il nostro modello sociale; vanno raddoppiati i fondi del piano Juncker; vanno combattuti l’evasione fiscale e il dumping sociale». Nel documento i Paesi Ue del Mediterraneo chiedono anche di «proteggere i confini esterni» e di «rafforzare la cooperazione con i Paesi del Mediterraneo e dell’Africa».

Ma non era stato ancora diffuso il documento finale di Atene che già dall’Ecofin informale di Bratislava e da Berlino si alzavano le critiche all’iniziativa di Tsipras vista come elemento disgregante per la disciplina fiscale dell’Unione. Tra i più duri il commento del ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schäuble secondo cui «quando i leader socialisti si incontrano, il più delle volte, non esce nulla di intelligente». Anche il presidente dei 19 ministri finanziari dell’Eurogruppo, l’olandese Jeroen Dijsselbloem, ipotizza una sospensione dei prestiti per 2,8 miliardi di euro attesi dalla Grecia nell’ambito del piano di salvataggio, se Tsipras non recupererà «il tempo perso» e non attuerà le misure di rientro nei vincoli di bilancio concordate con Bruxelles.

Il leader tedesco degli eurodeputati popolari (vicino alla cancelliera Angela Merkel) Manfred Weber, attacca frontalmente Hollande e Renzi contestando al premier greco i «soliti giochetti» solo per evitare le misure di austerità. «Il presidente Hollande, probabilmente per motivi di politica interna, e il primo ministro Renzi – aggiunge - stanno consentendo a Tsipras di manipolarli». L’eurodeputato tedesco Markus Ferber definisce «Club Med» l’accordo in embrione sulla flessibilità tra i Paesi del Mediterraneo che consentirebbe «ai Paesi del Sud Europa di organizzare una minoranza di blocco in grado di fermare a Bruxelles tutti i provvedimenti non graditi».

Resta il fatto che la Carta di Atene, secondo i sette leader, «darà nuova ispirazione all’Unione europea da troppo tempo concentrata sui cavilli burocratici e sull’austerità a discapito della solidarietà, della cooperazione e, in definitiva dell’unità».

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