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Occupazione, meno giovani rimangono a casa, ma l’industria è…

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L'Analisi|il mercato del lavoro

Occupazione, meno giovani rimangono a casa, ma l’industria è ancora in sofferenza

Il mercato del lavoro nel secondo trimestre dell'anno mostra più luci che ombre: ci sono 189mila occupati in più sul trimestre precedente, +439mila sull'anno, di cui 223mila giovani under35. Si riducono di 252mila unità anche i Neet, a testimonianza di una maggiore partecipazione dei giovani al mercato del lavoro.

La riduzione della disoccupazione (-109mila persone nel tendenziale) e dell'inattività (489mila scoraggiati e non solo in meno) è un fatto positivo, ma che si lega anche a una dinamica demografica che vede la popolazione complessiva in calo. La fotografia scattata dall'Istat si concentra sul trimestre aprile-maggio-giugno; e non tiene conto degli ultimi dati mensili, relativi a luglio, che hanno evidenziato una frenata dell'occupazione, dovuta essenzialmente al lavoro autonomo.

Come leggere questi dati, che tornano a essere confusi e non omogenei? Che probabilmente le imprese, dopo il boom di posti fissi a dicembre, stanno familiarizzando con il nuovo incentivo sull’occupazione stabile, meno conveniente del precedente. Ma il mercato del lavoro si muove lentamente, e per ora essenzialmente nei settori dei servizi e del commercio (il classico terziario).

L'industria è ancora ferma, visto che sta smaltendo le riduzioni di orario di lavoro fatte durante la crisi. A parte le oscillazioni mensili dei dati, emerge con chiarezza che senza una ripresa dell'attività economica l'occupazione farà fatica a riprendersi stabilmente.

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