Il giorno non è stato ancora fissato. Ma l’attenzione è tutta sul faccia a faccia (se ci sarà) tra il sindaco di Roma Virginia Raggi e il presidente del Coni Giovanni Malagò per fare chiarezza sul destino della candidatura di Roma ad ospitare i giochi olimpici del 2024 (in corsa anche Parigi, Los Angeles e Budapest). «Dal 19 settembre in poi (data di chiusura dei Giochi Paralimpici di Rio, ndr) noi siamo pronti» ha ribadito il numero uno del Coni a Roma in occasione della presentazione del primo censimento degli impianti sportivi nella capitale: 2.221 di cui oltre mille pubblici (istituti scolastici inclusi).
Malagò ha anche chiarito che «non ci sono alternative a Roma» come ventilato nei giorni scorsi e che se dal Campidoglio venisse un no ai Giochi la partita per l’Italia sarebbe definitivamente chiusa. Insomma nessun Piano B o C, nessun Commissario straordinario. Poiché un’evento del genere si gestisce con successo necessariamente con il consenso della città ospitante. Che se dirà no «se ne assumerà tutte le reponsabilità» ha sottolineato il presidente del Comitato Luca Cordero di Montezemolo. Ricordando che c’è la disponibilità a «modificare il dossier, che non è il Vangelo».
«Da parte nostra c'e' totale disponibilita' a valutare il dossier. E' possibile farlo fin quando, a febbraio, non verra' la commissione di valutazione del Cio» ha precisato Malagò. «Possiamo cambiare ogni parte del dossier ma si deve chiarire cosa si intende cambiare. Come va a finire? Se non si entra nel merito del dossier, non potete chiederlo a me».
La presentazione di oggi è arrivata in vista della scadenza del 7 ottobre. Termine entro il quale il Comune di Roma dovrà inviare a Losanna (sede Cio) una lettera in cui si conferma il sostegno della città alla candidatura italiana. A un anno dall’avvio operativo dei lavori del Comitato promotore e a un anno dall’assegnazione dei Giochi del 2024 (prevista tra dodici mesi, il 13 settembre del 2017 a Lima) .
Malagò: non saranno le Olimpiadi dei costruttori
«Roma 2024 tutto sarà eccetto che l'Olimpiade dei costruttori» ha sottolineato Malagò ricordando che «nessun imprenditore ancora ha potuto dare la sua
disponibilità perché per qualsiasi cosa si dovrà fare un bando pubblico, le regole di queste gare sono date dall'amministrazione comunale in accordo con l'Anac di Cantone» ha proseguito il presidente del Coni. «E' il Comune che dovrà governare questo processo. Noi del mondo dello sport ne siamo completamente fuori». La decisione dunque è attesa a giorni. Anche se i messaggi che si fanno trapelare da giorni lasciano intendere che il Campidoglio non firmerà la lettera di garanzia. Una posizione anticipata nei giorni scorsi da un intervento contrario ai giochi ospitato sul Blog di Beppe Grillo, leader e “padre padrone” del Movimento 5 Stelle.
Malagò, la concessione Vianini a Tor Vergata? Falsità
«Facciamo chiarezza una volta per tutte. A Tor Vergata la concessione che ha il consorzio di imprese, di cui la capofila è la Vianini (società appartenente
al gruppo Caltagirone, ndr), vale solo se si realizzano opere asservite all'Università. Se si costruisce un Villaggio olimpico non c'è alcuna concessione: dirlo è una falsità e un alibi, una falsa rappresentazione della realtà» ha precisato Malagò. Ricordando che «il villaggio olimpico a Tor Vergata ha un senso in base a quanto ci chiede il Cio - chiarisce ancora Malagò - ma non è
obbligatorio che sia all'interno delle venues olimpiche. Se il Comune non intende metterlo lì, siamo disponibili a cambiarlo e anche a realizzarlo».
Montezemolo: «Grillo dice no,ma Raggi ha vinto elezioni»
«Grillo contrario ai Giochi? C'e' chi ha detto no alle Olimpiadi e c'e' chi ha vinto le elezioni. Mi auguro che la valutazione delle opportunita' e dei vantaggi per la citta' possano essere utili per prendere una decisione» è stato l'auspicio di Montezemolo, nel suo intervento allo stadio Flaminio. Una struttura fatiscente, abbandonata negli anni che necessità di lavori urgenti di manutenzione, come tanta parte della città. «Il 70% degli impianti per ospitare l'Olimpiade del 2024 sono disponibili, ma non pronti - ha ricordato Montezemolo». Lo dimostra proprio il Flaminio. «Oggi - ha aggiunto - avremmo voluto organizzare questo incontro dentro allo stadio ma non e' stato possibile. Lo rimetteremo a posto se Roma vincera' i Giochi, altrimenti la ristrutturazione sara' a carico del Comune e della collettività».
Il Comitato ha ribadito l’invito alla Raggi ad incontrarsi per entrare nel merito della discussione evitando facili polemiche e slogan senza riscontro. Finora hanno spiegato Malagò e Montezemolo «mai nessuna richiesta di chiarimento è arrivata dal Campidoglio. Nessuna richiesta di informazioni o di confronto su un evento che riguarda tutto il Paese». Né da parte di Raggi nè da parte dello stesso Beppe Grillo.
Nel corso della conferenza stampa è stata ribadita l’apertura a possibili modifiche sul dossier di candidatura che «non è il Vangelo » ha detto Montezemolo. «È la conditio sine qua non per la candidatura. Si può cambiare ma a condizione che sia in linea con le richieste del Cio e con l'Agenda2020».
«Le Olimpiadi devono rappresentare un grande progetto di riqualificazione
urbanistica. In caso di Olimpiadi, il Cio erogherà alla città vincitrice 1,7 miliardi di dollari per modernizzare la città, che sono fondamentali per il rinnovamento»
Montezemolo, nostro lavoro termina a settembre 2017
«Noi siamo un Comitato promotore, non organizzatore. Quando tra un anno esatto a Lima ci saranno le candidature e qualora Roma vincesse la candidatura, il Comune di Roma e il Coni individueranno una governance e una squadra per
l'organizzazione dell'evento» ha sottolineato Montezemolo ricordando che si tratta di evento che, se gestito con efficienza e trsaparenza, potrebbe lasciare alla città un’eredità importante.
Con Giochi previsti 15 palazzetti polifunzionali
Il progetto 'Roma2024 Legacy', illustrato allo stadio Flaminio dal Coni e dal Comitato promotore prevede infatti 15 palazzetti polifunzionali in grado di ospitare durante i Giochi Olimpici gli allenamenti degli atleti. Il costo di ogni palazzetto varia dai 3 ai 3,7 milioni di euro. I palazzetti sarebbero in grado di ospitare più società di base in contemporanea e sono progettati per la pratica di più di 15 differenti tipologie di sport.
Un dossier low cost da 5,3 miliardi
Ma ricordiamo i numeri del dossier e dell’impatto economico che i Giochi avrebbero su Roma e sulla Regione. Si tratta, sottolinea il Comitato, di un budget low cost da 5,3 miliardi. I conti «non avranno alcun impatto sulle tasche dei romani - ha ricordato Montezemolo - perché saranno suddivisi in 3,2 miliardi di costi operativi coperti dal contributo Cio (1,7 miliardi), sponsor, marketing, merchandising e proventi da biglietteria. Cui si sommano i costi di investimento da 2,1 miliardi a carico dello Stato e non delle singole amministrazioni comunali.
Si stima inoltre che dal 2017 al 2023 i Giochi porteranno quasi 177mila posti di lavoro in più con un aumento del Pil dal 2,4% in sei anni (Parigi ha stimato 250mila posti di lavoro). Ma gli effetti si sentiranno anche sul turismo: si pensi che Londra nel 2013 aumentò le sue presenze di 1,3 milioni.
Montezemolo «trasparenza? C'e' gia' comitato garanti»
«La trasparenza per l'Olimpiade del 2024? E' gia' stato nominato un comitato di garanti, formato da autorevoli esponenti del mondo giuridico e presieduto dal vice presidente del Consiglio superiore della magistratura. L'organizzazione dei Giochi sara' poi monitorata dal board olimpico costituito dal governo, dalla citta' di Roma e dalla regione e dal Coni». Le attività e le opere del Comitato saranno sempre oggetto di gare pubbliche che avranno il monitoraggio dell’Anac «con cui il Comitato ha preso contatto».
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