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Pensioni, nodo lavoratori precoci. Poletti: «Costi alti»

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Pensioni, nodo lavoratori precoci. Poletti: «Costi alti»

È il nodo dei lavoratori precoci (quelli che hanno iniziato a lavorare prima di aver compiuto 18 anni) uno dei più intricati da sciogliere in vista dell’incontro del 21 settembre governo-sindacati. Lo ha ammesso oggi il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, che ha parlato di problema «molto difficile, perché ha un livello di costo molto alto». E ha aggiunto che per trovare una soluzione «occorre fare i conti». Lo hanno ribadito i sindacati. Per la segretaria generale della Cgil Susanna Camusso il nodo dei lavoratori precoci sarà la chiave della trattativa con il governo. Mentre il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, ha incalzato: «Tirino fuori i soldi e troveremo le soluzioni per i lavoratori precoci e per tutti gli altri».

Tavolo convocato il 21 settembre
È convocato per mercoledì 21 settembre, alle ore 11, presso la sede del Ministero del Lavoro, il tavolo di confronto tra governo e sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil per «delineare una sintesi- si legge in un dispaccio ministeriale - sui risultati del ciclo di incontri sui temi della previdenza e delle politiche del lavoro avviato il 24 maggio». C’è una convergenza di massima tra Governo e sindacati sull'anticipo pensionistico (Ape) fino a tre anni e sette mesi per tutti i lavoratori dipendenti e autonomi che l'anno prossimo compiono 63 anni e hanno almeno 20 anni di contribuzione (la platea potenziale, in attesa di leggere i documenti finali del Governo, è di circa 350mila lavoratori nel prossimo triennio), nonché sulla possibilità di effettuare ricongiunzioni gratuite dei diversi anni contributivi su gestioni Inps diverse. Nonché sul “bonus” 14esime, che riguarderà chi già oggi incassa questa una tantum annuale (1,4 milioni di pensionati) e una nuova platea di circa 1,2 milioni di pensionati aggiuntivi per effetto dell'innalzamento a 1.000 euro del tetto ora fissato a 750 euro.

I nodi da sciogliere
Distanze ancora non colmante, invece, sul “bonus” contributivo da riconoscere ai cosiddetti precoci (chi ha iniziato a lavorare prima dei 18 anni) e sulle categorie alle quali garantire l'Ape a costo zero, ormai denominata “Ape sociale”. Questi nodi dovranno essere sciolti nell'incontro politico fissato per mercoledì 21 settembre, al quale parteciperanno i leader sindacali e una delegazione del Governo formata dal ministro Giuliano Poletti (assente ieri) e il sottosegretario alla Presidenza, Tommaso Nannicini, con l’obiettivo di confezionare un'intesa sulle misure da inserire nella prossima manovra autunnale. Ma Poletti ha messo le mani avanti sulla possibilità che l'intesa con i sindacati sulla flessibilità in uscita si chiuda al tavolo del 21 settembre. E, a margine di un convegno ha dichiarato: «Non sono un mago».

Poletti: per lavoratori precoci costi alti
Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti oggi ha ammesso che il problema dei lavoratori precoci «è molto difficile da affrontare, perché ha un livello di costo molto alto». Quindi, ha aggiunto che per trovare una soluzione sui lavoratori precoci occorre «fare i conti, ed è quello che faremo» in occasione dell'incontro del 21 settembre. Il nodo da sciogliere resta sul “bonus” da riconoscere ai precoci, vale a dire se garantire o meno l'extracontribuzione di 4-6 mesi per ogni anno di lavoro svolto prima dei 18 anni. Ma il problema è soprattutto dei costi, visto che la platea è importante e non è chiaro neanche se si fisserà l'asticella per l'uscita in anticipo per questa categoria a 41 anni di contributi o a 41 anni e 10 mesi.

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Camusso: precoci sarà punto chiave incontro del 21
Il tema dei lavoratori precoci è stato rilanciato dalla segretaria generale della Cgil, che lo ha definito il punto chiave dell’incontro del 21 settembre. «Mi fa piacere che inizino a fare i conti su un tema che è aperto da lungo tempo. Questo è un punto chiave per capire se arrivano le risposte oppure no» ha detto Camusso. «Tirino fuori i soldi e troveremo le soluzioni per i lavoratori precoci e per tutti gli altri. Senza soldi non si chiude, io mi auguro un accordo perché sarebbe un'inversione di tendenza politica di un governo che non ci ha mai ascoltato» le ha fatto eco il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo. Più ottimista la Cisl. «Spero tanto che sia una giornata conclusiva di un grande lavoro che è stato fatto» ha detto la segretaria generale della Cisl, Anna Maria Furlan.

“Il problema dei lavoratori precoci è molto difficile da affrontare, perché ha un livello di costo molto alto”

Giuliano Poletti, ministro del Lavoro 

Poletti: va equiparata soglia pensioni per no tax area»
Sul fronte delle misure di rafforzamento delle pensioni in essere, oltre alle novità di cui sopra sulle 14esime, è previsto un allargamento del bacino dei beneficiari della “no tax area” allineandola a quella valida per i dipendenti (operazione che costerebbe 260 milioni l'anno). Una misura auspicata da Poletti, che oggi ha ribadito: «La no tax area dei pensionati va equiparata a quella dei lavoratori dipendenti. È giusto portare la soglia allo stesso livello». Poletti ha chiarito poi che invece l’estensione del bonus degli «80 euro non è all’ordine del giorno», ma comunque si interverrà «per innalzare i livelli più bassi».


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