Italia

Ue: Renzi, la stabilità dei nostri figli più importante delle…

  • Abbonati
  • Accedi
a bratislava primo vertice post brexit

Ue: Renzi, la stabilità dei nostri figli più importante delle regole. Dopo Brexit rilancio Ue

«La stabilità più importante è quella dei nostri figli prima ancora delle regole». Lo ha detto Matteo Renzi arrivando al Vertice Ue di Bratislava.
Prima di prendere parte al vertice europeo, il premier ha incontrato il
presidente della commissione Europea Jean-Claude Junker e Martin
Schultz. Renzi ha partecipato alla riunione preliminare dei leader della famiglia socialdemocratica e ha ribadito la richiesta che «tutto quello che serve per rimettere a posto l'edilizia scolastica dopo il terremoto va liberato dalle grinfie delle regole di stabilità. Penso che in queste ore riporteremo con forza la nostra idea, messa in Legge di Stabilità 2016, per cui a ogni euro in sicurezza corrisponda un euro investito in cultura».

Secondo Renzi, «c'è un buon clima in questo momento perchè paradossalmente ciò che è successo con il Regno Unito può permettere all'Europa di fare una riflessione molto seria». In particolare, il premier ha apprezzato l'intervento del presidente della Commissione Jean-Claude Juncker al Parlamento europeo: «Ha detto investimenti, ha detto Africa, ha detto servizio civile universale: è bene che l'Europa si muova, se si occupa un po' meno di regole e burocraziae un po' più di questioni fondamentali per il nostro Paese e il nostro continente è un fatto positivo».

«L'Europa - ha ricordato il premier - è il più grande sogno realizzato mai fatto da una comunità politica ma dopo che ci ha dato 70 anni di pace bisogna far sì che ci dia anni di futuro, di valori e di identità» ha ricordato Renzi.
«Trovo un buon clima in questo momento - ha detto ai giornalisti -. Mi sembra paradossalmente che ciò che è avvenuto con il Regno Unito possa permettere all'Europa di fare una riflessione molto seria e di rilanciarsi».


Il presidente francese Hollande ha sottolineato che con Roma e Berlino
c'è accordo sull'agenda. La cancelliera Merkel ha osservato: «Spero
che Bratislava mostri che vogliamo lavorare insieme e risolvere
i problemi. Siamo in una situazione critica, bisogna dimostrare
con i fatti che possiamo diventare migliori». Per il presidente
del Parlamento europeo Schulz «la questione chiave è quale Ue si
vuole. Gli stati membri devono prendersi la responsabilità».

Focus vertice, uno slalom fra divisioni, si riparte da sicurezza e crescita

Il vertice dei 27 capi di stato e di governo, il primo del suo genere senza i britannici se si esclude una miniriunione a Bruxelles dopo la vittoria di Brexit, cerca di definire le tappe per superare quella che il presidente della Commissione Juncker ha definito “crisi esistenziale”. Uno slalom fra divisioni profonde Est-Ovest sull'immigrazione e fra Nord e Sud sui temi dell'economia e dei bilanci pubblici, fra le incognite di un ciclo elettorale lunghissimo che coinvolgera' cinque paesi tra cui Francia e Germania nel 2017 (e anche l'Italia con il referendum sulle modifiche alla Costituzione), appesi a Brexit e a un negoziato che non si sa quando comincera'.

L'obiettivo e' ripartire da tre per ritrovare la fiducia dei cittadini: impegni su sicurezza interna ed esterna, immigrazione, spinta agli investimenti per far crescere l'economia con la massima attenzione agli aspetti sociali e, in particolare, ai giovani. Ma restano profonde divergenze, le pressioni (specie dai paesi dell'Est, ma non solo) per spostare l'ago della bilancia verso le capitali limitando gli spazi di Bruxelles sono fortissime. Si conferma l'intesa Hollande-Merkel-Renzi e l'Italia preme di nuovo sul tema della flessibilita'. Nonostante le pressioni di Mario Draghi, il rafforzamento dell'unione monetaria sparisce di fatto dal radar dei leader. Se ne parlera' a fine 2017.

© Riproduzione riservata