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Via libera ai «correttivi» per il Jobs act

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le misure per l’occupazione

Via libera ai «correttivi» per il Jobs act

(Marka)
(Marka)

È in arrivo un’integrazione salariale straordinaria di 12 mesi per i lavoratori delle imprese delle aree di crisi industriale complessa, il cui trattamento si conclude tra il 1° luglio e il 31 dicembre di quest’anno. Inoltre i contratti di solidarietà “difensivi” potranno essere trasformati in “espansivi”, se stipulati da almeno un anno e prima del 1° gennaio 2016. Mentre per i voucher scatterà la tracciabilità, con l’obiettivo di evitare abusi, puniti con multe da 400 a 2.400 euro (per ciascun lavoratore). Sono queste alcune delle novità contenute nei sei articoli del decreto legislativo correttivo al Jobs act che, dopo essere stato approvato in via definitiva ieri dal Consiglio dei ministri, andrà alla firma del presidente della Repubblica per entrare in vigore il giorno successivo alla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale.

La prima novità, dunque, interessa i lavoratori delle imprese delle aree di crisi industriale complessa che cessano di godere dell’integrazione straordinaria nel periodo 1° luglio-31 dicembre 2016 per scadenza dei termini e si trovano nelle condizioni di non potere immediatamente godere di un ulteriore intervento di integrazione straordinaria. Vengono stanziati 216 milioni per un trattamento concesso per un periodo massimo di 12 mesi, a condizione che l’impresa presenti un piano recupero occupazionale con politiche attive concordate con la Regione finalizzate alla rioccupazione. La relazione tecnica del provvedimento spiega che ad oggi nelle aree di crisi complessa beneficiano del trattamento di integrazione straordinario 11.254 lavoratori per un onere mensile di 1.600 euro per ciascuno.

Nella versione precedente del Dlgs era contenuta una cifra inferiore, 85 milioni, ma va considerato che il Mise è in procinto di aumentare il numero di aree di crisi industriale complessa rispetto alle attuali 9 (si ipotizzano altre 2 o 3), quindi la dote è dovuta aumentare. Sempre rispetto alla versione precedente del decreto, è scomparso il riferimento ai 150 milioni da destinare ad una prestazione di sostegno al reddito di 500 euro mensili per i lavoratori licenziati ad esito di un programma di Cigs o in deroga dalle imprese nelle aree industriali di crisi complessa, poiché si sarebbe potuto configurare come un eccesso di delega. Le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano potranno utilizzare fino al 50% delle risorse assegnate per mobilità e Cig in deroga: finora le regioni potevano aumentare i 3 mesi di durata del 5%, con questa misura la copertura degli ammortizzatori in deroga potrà arrivare a 4 mesi e mezzo.

Quanto ai voucher, i committenti imprenditori non agricoli o professionisti devono comunicare alla sede territoriale dell’Ispettorato del lavoro, almeno 60 minuti prima dell’inizio della prestazione, con sms o email, i dati anagrafici (o il codice fiscale) del lavoratore, il luogo, il giorno, l’ora d’inizio e di fine della prestazione. Per i committenti imprenditori agricoli la comunicazione va fatta con riferimento ad un arco temporale non superiore a 3 giorni (la versione precedente prevedeva 7 giorni). È saltato il rinvio al 1° gennaio 2017 per l’applicazione della nuova procedura. Per gli stagionali nel turismo e negli stabilimenti termali, se hanno lavorato almeno tre anni su quattro usufruendo di sei mesi di Aspi o Naspi, potranno avere un mese di sussidio aggiuntivo fino a un massimo di quattro mesi (oggi sono tre). La relazione tecnica spiega che sono 88mila i lavoratori interessati, lo stanziamento è di 57 milioni (2016) e 78,6 milioni (2017).

I contratti di solidarietà “difensivi”, infine, potranno essere trasformati in “espansivi” per favorire l’incremento degli organici e l’inserimento di competenze nuove. La trasformazione può riguardare i contratti di solidarietà in corso da almeno un anno, nonchè quelli stipulati prima del 1° gennaio 2016, a condizione che non si preveda una riduzione d’orario superiore a quella concordata.

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