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Mattarella ricorda Cavour: modernizzatore e riformatore, guardava…

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a vercelli

Mattarella ricorda Cavour: modernizzatore e riformatore, guardava all’Europa

«Ai frequentatori della biografia del primo presidente del Consiglio d’Italia, straordinario stratega dell’unificazione del nostro Paese, non sfugge che ad accompagnare le iniziative di Cavour erano, insieme, l'avvio di un vasto processo di modernizzazione e di riforme sociali, con il contemporaneo inserimento prima del Piemonte e poi dell'Italia, nel contesto europeo». Così il capo dello Stato Sergio Mattarella, intervenuto al teatro Civico di Vercelli alla celebrazione dei 150 anni del “Canale Cavour” ricordando la figura dello statista piemontese.

«Cavour interprete stabilità e indipendenza»
Di Cavour Mattarella ha ricordato le doti politiche. «Alla Conferenza diplomatica di Parigi che aveva fatto seguito alla Guerra di Crimea, lo statista piemontese riuscì, pur fra delusioni, a essere attento interprete, da un lato delle esigenze di stabilità espresse dalla diplomazia europea riguardo alla penisola e, dall’altro, portatore della volontà di indipendenza degli italiani a livello internazionale» ha detto il presidente della Repubblica.

«Acqua bene pubblico sempre più prezioso»
Non solo. Mattarella ha sottolineato come al centro di un'opera imponente come il Canale Cavour, di cui oggi si celebrano i 150 anni, c'è «un bene sempre più prezioso come l'acqua, bene pubblico, diritto umano non garantito a tante popolazioni». «I mutamenti climatici - ha aggiunto - ci interpellano, spingendo verso modalità, culture, tipi di coltivazione a sempre minore impatto e consumo». Mattarella ha auspicato «una gestione equilibrata degli ecosistemi, senza fughe in avanti verso sfruttamenti intensivi e crescenti, né verso utilizzi esclusivi in tempi di scarsità idrica, destinata a riflettersi anche sulla produzione e costo degli alimenti».

A Casale Monferrato il ricordo di vittime amianto
Il Capo dello Stato nel pomeriggio si è poi recato a Casale Monferrato, nell'alessandrino, per visitare il Parco EterNot, inaugurato da poche settimane, che sorge sull'ex area Eternit, la più grande fabbrica di amianto d'Europa, chiusa nel 1986 e abbattuta nel 2006. Casale Monferrato ha pagato un altissimo prezzo per le morti causate da mesotelioma, il tumore causato dalle fibre di amianto. Il presidente della Repubblica, al termine della visita ha incontrato i rappresentanti dell’Associazione Afeva, che riunisce i familiari delle vittime d'amianto.

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