Sull'ottava salvaguardia, per i cosiddetti esodati, «c'è un confronto aperto: tutte le risorse stanziate nel fondo vanno monitorate per poi essere reinvestite su quelle platee». Lo ha detto il sottosegretario Tommaso Nannicini, a Radio Anch'io. «Alla fine del confronto, la legge di Bilancio tirerà le fila e senz'altro ci sarà un intervento che usa le risorse che ci sono per andare incontro a quelle platee», ha spiegato Nannicini. E ha aggiunto: «I primi approfondimenti ci dicono che ci sono delle risorse, ma prima di fare promesse serve capire la
platea aggiuntiva».
Nannicini: costo Ape inferiore a cifre circolate
Sul primo accordo sulle pensioni siglato ieri tra governo e sindacati, Nannicini ha spiegato che la flessibilità in uscita è legata a una scelta personale, e non a una necessità, avrà un costo ma «per i numeri veri occorre aspettare il combinato disposto della legge di Bilancio e dei provvedimenti attuativi, tra cui l'accordo quadro con banche e assicurazioni». Alla domanda se la rata di ammortamento del prestito si attesterà intorno al 6% per ogni anno d'anticipo, il sottosegretario ha detto che il costo dell’Ape volontaria (che consente l'anticipo pensionistico fino a 3 anni e 7 mesi sui requisiti di vecchiaia standard con prestito bancario assicurato e rimborso ventennale, nonché soglia di accesso minima forse a 500 euro) «è più basso rispetto a quello che circola sui giornali, anche se significativo».
Def, Padoan: consolidamento e sostegno a crescita
Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan al Gr1 ha sintetizzato così i punti che caratterizzano l'aggiornamento del Def appena varato: consolidamento, sostegno alla crescita e alle fasce deboli. «Un consolidamento di bilancio importante - ha detto il ministro - per un Paese ad alto debito, l’utilizzo di risorse in modo selettivo e mirato alla crescita con misure di sostegno agli investimenti che hanno già funzionato, come il super-ammortamento, e agli investimenti pubblici, ma anche alla produttività con incentivi e risorse per le fasce deboli. Stiamo ancora valutando risorse e forme specifiche».
Padoan ha segnalato che «le spese per gli immigrati continuano a esercitare una pressione sul bilancio perché il fenomeno non si arresta e sul sisma le cifre ancora non sono chiarite, per questo abbiamo chiesto un'eventuale estensione del deficit di 0,4 punti di Pil al Parlamento che ci può dare il margine entro il quale ricomprendere le spese necessarie».
Baretta: riduzione Irpef su 3 anni dal 2018
Intanto il sottosegretario all'Economia Pierpaolo Baretta, in un’intervista al Mattino, ha anticipato la strategia del governo sul taglio dell’Irpef, prevista a partire dal 2018. «Seguendo il modello dell’Ires» per l’Irpef «stiamo studiando di introdurre già in questa manovra un piano per una riduzione spalmata su tre anni dal 2018» ha detto Baretta, sottolineando che non è detto che si tagli la decontribuzione sui nuovi assunti: «il grosso lo investiremo su salario di
produttività e welfare aziendale». Quanto agli sgravi al Sud «aspettiamo di conoscere le risorse a disposizione per capire se possiamo prorogarli almeno nel Mezzogiorno. Ma la coperta è corta».
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