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Manovra, i sindacati chiedono soluzioni per i precari della Pa

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lettera ai ministri madia e poletti

Manovra, i sindacati chiedono soluzioni per i precari della Pa

Manca poco al Consiglio dei ministri che sabato darà il via libera alla legge di Bilancio 2017, e si moltiplicano gli appelli al governo perché trovi posto nell'articolato per risorse da destinare a settori e categorie in difficoltà. L'ultima richiesta arriva da Cgil , Cisl e Uil, che in una lettera ai ministri della Pa Marianna Madia e del Lavoro Giuliano Poletti sollecitano «soluzioni positive» per la salvaguardia dell'occupazione dei precari impiegati nel settore pubblico.

In scadenza 16mila ricercatori e 2mila precari Centri per l’impiego
L'allarme lanciato da Serena Sorrentino (Cgil), Maurizio Bernava (Cisl) e Antonio Foccillo (Uil) per l'uso non regolato del lavoro flessibile nella Pa riguarda in particolare i settori della ricerca e delle politiche per l'impiego. Il 31 dicembre scadranno infatti 2mila contratti a tempo determinato di lavoratori di Province e Centri per l'impiego, ed è imminente anche la scadenza della proroga per circa 16mila assegnisti di ricerca. Stop a fine 2018 anche per i circa 80mila contratti a tempo determinato attivati nei diversi comparti delle Pubbliche amministrazioni.

Il nodo dei 36mila co.co.co. triennali non prorogabili
Problemi in vista anche per 36mila lavoratori co.co.co. Nella lettera a Poletti e Madia i sindacati ricordano citano che il loro futuro è messo a rischio dal Dlgs 81/2015 che vieta alle Pubbliche amministrazioni «di stipulare i contratti di collaborazione coordinata e continuativa» dal primo gennaio 2017. Per i segretari confederali, la «traumatica conclusione» di questi contratti potrebbe essere evitata facendo prevalere sul Dlgs 81/2015 l'attuazione della delega ex articolo 17 della legge 124/2015, che nell'ambito del riordino della disciplina del lavoro nella Pa, «anche al fine di prevenire il precariato», prevede l'individuazione di «limitate e tassative fattispecie» flessibili. Le risorse chieste dai sindacati dovrebbero servire anche ad evitare la proroga dei contratti a tempo determinato ultratriennali, prassi «non più praticabile» dopo le pronunce di Consulta e Corte di giustizia Ue

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