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Padoan: «La legge di bilancio avrà impatto sulla crescita»

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il cantiere della manovra

Padoan: «La legge di bilancio avrà impatto sulla crescita»

Il ministro dell’Economia Pier carlo Padoan
Il ministro dell’Economia Pier carlo Padoan

La legge di bilancio «avrà un impatto sulla crescita e sulle aspettative». Lo ha detto il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, al convegno “Obbligati a crescere”, organizzato da Messaggero e Abi. Parlando della legge di bilancio, il ministro dell’Economia ha detto che con un «bilancio molto stretto, le risorse vanno usate al meglio», «non possiamo permetterci di sprecarle». E ha ricordato che «ci possiamo permettere di sprecare risorse se abbiamo a conoscenza il fatto che una misura funziona meglio di altre». Secondo il ministro «con un bilancio molto stretto le risorse vanno usate al meglio per le riforme strutturali».

No a scorciatoie. Ci sono tre ingredienti per la crescita
E ha ricordato che «la crescita non è una questione di decimali». E «non ci sono scorciatoie alla crescita, dobbiamo utilizzare in modo interconnesso gli strumenti che abbiamo», ha detto il ministro dell'Economia, che ha individuato «tre ingredienti con i quali cucinare piatti gustosi». Si tratta della «politica monetaria, della politica fiscale e della politica strutturale». La legge di bilancio in cantiere, ha detto, «tiene conto dei vincoli stringenti di finanza pubblica e della necessità di sostenere la crescita». Nella manovra, dunque, ci saranno «misure per sostenere gli investimenti privati», ma anche «spazio crescente agli investimenti pubblici».

I numeri che produciamo sono aspettative realizzabili
«I numeri che produciamo sono basati su una valutazione degli impatti, non sono fondati né su fantasie né su aspettative irrealizzabili, sono aspettative realizzabili», ha ribadito il ministro dell'Economia in riferimento alla polemica nata dopo la mancata validazione del quadro programmatico contenuto nella nota di aggiornamento al Def da parte dell'Ufficio parlamentare di Bilancio.

La produttività che cala è l’indicatore più preoccupante
«La produttività stenta a diventare un fenomeno diffuso», ha ricordato il ministro. «L’indicatore che preoccupa di più quando si chiede dell'Italia non è il debito né le sofferenze, ma la produttività». La produttività , ha detto il ministro, «ha cominciato a scendere, ancora scende e non ha trovato il suo punto d'inversione. La produttività è la grande sfida della politica economica e il governo sta prendendo questa sfida sul serio». Per Padoan «c'è una strategia, Industria 4.0 prova a mettere insieme tutti i pezzi». Il dato più preoccupante, ha detto ancora, «è che il commercio internazionale cresce meno del Pil, è un andamento pauroso dopo gli anni della globalizzazione».

Molto bene il Btp a 50 anni
«Il lancio del Btp a 50 anni - ha sottolineato Padoan - è stato accolto positivamente sui mercati, io lo prendo come un segno di fiducia nel Paese nel breve e nel lungo periodo».

Sulle banche problemi distorti e mal percepiti
«Il sistema bancario ha problemi che spesso sono distorti e mal percepiti dall'opinione pubblica internazionale», ha ribadito il ministro dell'Economia tornando sulla situazione del sistema bancario italiano.

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