In attesa del testo definitivo, a segnare i giorni che separano il via libera della legge di bilancio in Consiglio dei ministri (sabato scorso) dall'invio del Documento programmatico di Bilancio a Bruxelles (entro la mezzanotte di oggi) e dall'incardinamento della manovra alla Camera (giovedì prossimo) sono le indiscrezioni sui contenuti, ancora oggetto di modifiche e limature da parte dei tecnici di Palazzo Chigi. Di oggi, ad esempio la conferma di uno stanziamento ad hoc a sostegno del Fondo esuberi del comparto bancario e di un Fondo unico per assumere nella Pa oltre i limiti imposti dal turnover.
Dote di 100 mln per il Fondo esuberi bancari
Fino ad oggi gli esuberi del settore del credito sono stati una questione regolata e finanziata all'interno della categoria, che ha sempre garantito un sostengo al reddito in caso di prepensionamento del lavoratore. Con la legge di Bilancio 2017 le cose cambieranno: per sostenere il settore del credito in crisi (circa 50mila le uscite previste nei prossimi anni) lo stanziamento previsto dovrebbe essere articolato in maniera progressiva su tre annualità con una dote iniziale di 70-100 milioni di euro. Abbastanza per far fronte al gap di risorse stimate dal settore bancario in in circa 200 milioni di euro l'anno per i prossimi tre anni.
Pacchetto di misure per evitare licenziamenti di massa
Lo stato di emergenza dei lavoratori del credito ha molte ragioni, dalla crisi economica al pressing dell'innovazione tecnologia e della dematerializzazione, oltre alle ristrutturazioni in corso in molti istituti, tutti fattori che hanno aumentato di molto il ricorso alle uscite volontarie gestite appunto dal Fondo e che finora hanno permesso di evitare i licenziamenti e sostenere il reddito. Dopo il forte impegno finanziario per il salvataggio dei 4 istituti del centro Italia (Etruria, Marche, Carife e Carichieti) e per il sostegno del Fondo Atalante, costati diversi miliardi, le banche italiane non hanno più le risorse per rifinanziare il Fondo esuberi. Da qui l'idea di ricorrere a un sostegno pubblico per il Fondo, che dovrebbe far parte di un pacchetto più ampio che comprende anche il riscatto della laurea e la solidarietà difensiva (che si aggiunge a quella espansiva, ovvero concessione di part time per favorire nuovi assunti) in modo da ridurre l'orario di lavoro e stipendi dei dipendenti ed evitare così i licenziamenti.
Assunzioni Pa, in arrivo Fondo unico da 400 mln di euro
L'altra indiscrezione riguarda un nuovo Fondo unico per assumere nella Pubblica amministrazione superando i paletti del turn over: le assunzioni, aggiuntive rispetto a quelle di Sanità e Scuola, sarebbero indirizzate in particolare ai settori con maggiore carenza di organico, come ad esempio al Giustizia da tempo in emergenza a livello di personale, e regolate in base ai fabbisogni. Altri settori interessati sono i Beni culturali e i Centri per l'impiego e i servizi ispettivi che fanno capo a Inps, Inail e ministero del Lavoro. La dote iniziale del fondo dovrebbe aggirarsi sui 400 milioni di euro, che potrebbero però aumentare. Ad oggi il turnover nel grosso della Pubblica Amministrazione centrale (dai ministeri alle agenzie fiscali, passando per l'Inps) è bloccato al 25%: con la spesa risparmiata per quattro che escono se ne può far entrare uno soltanto. Con il nuovo fondo si potrebbe andare in deroga a questi paletti, facendo così fronte alle necessità legate, soprattutto, ai servizi da fornire ai cittadini.
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