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Padoan: arrivata lettera Ue, rilievi su migranti e sisma, ma…

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intervista a «politics»

Padoan: arrivata lettera Ue, rilievi su migranti e sisma, ma nessuna modifica

La lettera della Commissione europea sulla manovra? «È arrivata in queste ore ed è assolutamente normale, come accade ad altri paesi». Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, sceglie il suo intervento a “Politics”, in onda questa sera su Rai 3, per fare il punto del confronto con Bruxelles sulla legge di Bilancio 2017 e sul rischio di una procedura di infrazione. I rilievi della commissione Ue, accompagnati da una richiesta di chiarimenti firmata dai commissari Dombrovskis e Moscovici (da fornire entro giovedì prossimo, in particolare sulla revisione degli obiettivi di bilancio e dello scarto sostanziale rispetto agli impegni presi dal governo ad aprile), riguardano «le spese per il terremoto e per la pressione dei migranti».

La manovra «è definita nel dettaglio e sarà mantenuta»
Ma il ministro ricorda che l’Italia spende soldi propri «per difendere i confini dell’Europa». Senza queste voci, aggiunge Padoan, il deficit che il governo ha postato al 2,3% al 2017 «scenderebbe sotto il 2%». Per Padoan ministro, comunque, la manovra «è definita nel dettaglio e sarà mantenuta».

Presentazione in ritardo non nasconde passi indietro
«Questa manovra - sottolinea poi il ministro - va a favore dell'Europa e del Paese perché mette delle risorse sulla crescita , gli investimenti e le fasce deboli». Sul ritardo nella presentazione al Parlamento della manovra il ministro fuga quindi qualsiasi ipotesi di “passo indietro” sui contenuti annunciati dal governo nei giorni scorsi. «Si tratta di un ritardo tecnico perché c’è una nuova procedura di bilancio. Il lavoro di calare tutte le voci nel bilancio dello Stato ha richiesto tempo» conclude il ministro. Tra le cose più interssanti e innovative della manovra Padoan cita quindi lo stop a Equitalia, che è «una svolta epocale». «Non sarà più possibile accumulare interessi di mora», spiega, e «chi aderisce» alla rottamazione delle cartelle esattoriali «deve pagare entro l’anno, anche online», aggiunge il ministro.

Pressioni su vertici Mps? «Accuse ridicole»
Un altro tema caldo della settimana sono gli sviluppi del “caso Mps”. Respinte al mittente l’addebito di aver fatto pressioni sui vertici del Monte dei Paschi per spingere l'ex amministratore delegato, Fabrizio Viola, a lasciare il suo incarico Padoan conferma, in qualità di ministro del Tesoro, importante azionista della banca, di avere e di aver avuto in passato «rapporti continui con il top management». Quindi sentire parlare di accuse mi sembra ridicolo». «Sicuramente - prosegue il ministro - ci siamo sentiti con Viola che poi ha lasciato in quei giorni e abbiamo valutato insieme che cosa fosse meglio per la banca, che sta andando avanti con un piano importante e con un nuovo amministratore».

Cosa chiede Bruxelles a Roma
L’attesa missiva dell’Esecutivo Ue all’Italia è apparsa in serata sul sito web della Direzione Affari economici e finanziari. «Una valutazione preliminare del DBP (il Draft budgetary plan, ndr) - scrive la Commissione nella lettera - suggerisce che la modifica prevista riguardo al bilancio strutturale per il 2017, ricalcolato secondo le metodologie concordate, è (...) ben al di sotto dello 0,6% del Pil raccomandato dal Consiglio Ue il 12 luglio 2016» (si passa da un deficit strutturale al netto degli effetti del ciclo economico e delle misure una tantum dell'1,2% nel 2016 all'1,6%). La Commissione chiede perciò «ulteriori informazioni su un certo numero di punti, per poter valutare se l'Italia rispetti le condizioni in base allee quali è stata concessa una flessibilità aggoiuntiva nel 2016. In particolare - prosegue la lettera - avremmo bisogno di spiegazioni riguardanti la revisione degli obiettivi e il gap sostanziale che emerge rispetto agli impegni presi nella primavera scorsa».

La promessa di «riprendere l'aggiustamento» del bilancio dal 2017
La Commissione ricorda poi come l'Italia abbia già «beneficiato di una notevole flessibilità in base alle regole del Patto di stabilità e crescita sia nel 2015 e 2016», e parte di questa flessibilità sia stata concessa da Bruxelles a patto di sottostare a «una serie di condizioni: usare tali margini per aumentare gli investimenti, progredire con l'agenda di riforme strutturali, «presentare piani credibili per riprendere l'aggiustamento dal 2017». «Sulla base di una visione comune, il governo italiano si è impegnato con la sua lettera del 17 maggio 2016 (lettera di Padoan, ndr) a riprendere il percorso di aggiustamento verso l'obiettivo di medio termine nel 2017 assicurando la compatibilità in linea di massima con le prescrizioni della parte preventiva del Patto di stabilità, che era un fattore rilevante chiave nell'ultimo rapporto comunitario sulla violazione “a prima vista” della regola del debito nel 2015». Oltre all'Italia, una richiesta di ulteriori informazioni sulla legge di Bilancio è inviata anche ad altri sei Paesi: Belgio, Cipro, Spagna, Portogallo, e Finlandia.

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