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Manovra: Moscovici, vedrò Padoan venerdì. Non…

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la partita sulla manovra

Manovra: Moscovici, vedrò Padoan venerdì. Non drammatizzare le lettere

«Non bisogna minimizzare ma neanche esagerare le lettere» inviate a 7 Paesi europei in quanto «la Commissione dialoga con i governi, e abbiamo quindi semplicemente formalizzato il dialogo in corso». Il commissario Ue agli affari economici Pierre Moscovici torna sulla lettera inviata all'Italia, spiegando che il testo è stato pubblicato per tutte le lettere inviate «per la trasparenza».
«Vedrò il ministro Pier Carlo Padoan venerdì a Bratislava - ha poi annunciato - per una conferenza e a margine ho previsto con lui un incontro bilaterale» per discutere della Legge di Bilancio italiana e dei dubbi che solleva.

Chiarendo poi il significato della missiva da Bruxelles il commissario ha aggiunto: «Bisogna prendere le lettere per quello che sono: elementi normali e naturali del nostro dialogo» che «non pregiudicano il risultato della nostra analisi né le tappe successive», ha sottolineato Moscovici, auspicando quindi che «sulla base di queste speriamo di continuare le discussioni con i governi in modo costruttivo e aperto nello spirito delle regole».

Manovra: Moscovici, scarto in aggiustamento strutturale
«Da parte nostra - ha spiegato Moscovici - abbiamo notato che esiste uno scarto tra l'aggiustamento strutturale chiesto dal Consiglio e le cifre presentate» dal governo nel Documento. Lo stesso tipo di problema è stato riscontrato anche per Cipro e Finlandia, ha detto, sottolineando per questo di «sperare in risposte specifiche per domani». Nella lettera all'Italia, Bruxelles nota che nel 2017 avrebbe dovuto essere confermato un aggiustamento strutturale del bilancio dello 0,6% o oltre raccomandato dall'Ecofin il 12 luglio scorso, mentre il deficit/pil strutturale passa da 1,2% nel 2015 a 1,6% nel 2017 (secondo le cifre del governo resterebbe all'1,2% se venissero accettate tutte le spese straordinarie per accoglienza rifugiati e post-terremoto).

Gli altri sei Paesi

Il commissario agli Affari economici che ha firmato la lettera all'Italia e altri sei Paesi insieme con il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis (responsabile dell'euro), ha detto di non voler entrare «nel dettaglio» aggiungendo di non voler dire quale sarà la conclusione della procedura di dialogo nel momento in cui questa ha inizio. «Tutte le possibilità e le scadenze sono sul tavolo» e sono note.

Moscovici ha spiegato che i sette Paesi presentano situazioni diverse e li ha divisi in tre categorie. Della prima fanno parte Spagna e Lituania: in Spagna c'è stato solo l'altro giorno un accordo tra i partiti per dar vita a un governo di minoranza, in Lituania il governo si è appena formato. «Da questi due Paesi aspettiamo assicurazioni che invieranno progetti di bilancio per il 2017 attualizzati, che prevedano misure in grado di rispettare le regole per poter presentare la nostra opinione all'Eurogruppo».

“Bisogna prendere le lettere per quello che sono: elementi normali e naturali del nostro dialogo”

Il commissario Ue agli Affari economici Moscovici  

Nella seconda categoria si trovano Belgio e Portogallo: i progetti di bilancio «sembrano coerenti» con il patto di stabilità, tuttavia la Commissione chiede «informazioni supplementari sulle misure previste per centrare gli obiettivi di bilancio in termini strutturali nel quadro della sorveglianza preventiva del patto di stabilità». Infine il terzo gruppo fanno parte Italia, Cipro e Finlandia, paesi in cui come spiegato, c'è uno scarto tra l’aggiustamento strutturale del bilancio raccomandato dall'Ecofin.

La riunione dell'Eurogruppo nella quale si discuterà di bilanci 2017 è già stata fissata il 5 dicembre (il giorno dopo il referendum italiano sulle modifiche alla Costituzione). Insomma se bocciatura sarà, arriverà comunque dopo il referendum.

Manovra: Moscovici, nostra filosofia non è il bastone

Su tutto questo la Commissione «aspetta risposte specifiche». La discussione in corso «è condotta in modo aperto e costruttivo nello spirito delle regole, non fanno parte della filosofia di questa Commissione bastone e punizioni - ha insistito Moscovici -, esiste un dispositivo di misure che possono essere prese quando è necessario, ma se si evitano con soluzioni concertate è sempre meglio: io sto lavorando in questo modo, le regole sì, tutto nelle regole, ma nello stesso tempo interpretazione e lettura intelligente».

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