Notte in bianco di pioggia e di paura tra Umbria e Marche, dove ieri è tornato l'incubo terremoto (con epicentro nella provincia di Macerata), con due scosse forti, una terza di poco più debole e decine di scosse di assestamento più lievi che non hanno dato tregua. Una notte lunghissima per 4-5mila sfollati, secondo il dato emerso durante la riunione tecnica che si è tenuta a Camerino con il premier Matteo Renzi. La notte è stata funestata dalla pioggia incessante e dalla terra che non ha praticamente mai smesso di tremare, con due picchi del 4.1 e del 4.4 registrati tra le 5 e le 6 nella provincia di Macerata.
Forte scossa a Norcia durante vertice sindaci
Nuove scosse di terremoto si sono registrate in serata nella zona di Perugia, secondo i rilievi dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Alle 19.22 si è verificata una forte scossa a 5 km da Norcia, 7 da Preci e Castelsantangelo sul Nera e 10 km da Visso. Alle 19.27 una scossa di magnitudo 3.4 è stata invece registrata nella zona di Macerata, a 4 km da Fiordimonte e Fiastra.
Verifiche in scuole Roma, chiuse alcune aule
Sopralluoghi dei vigili del fuoco sono state esguite all’interno di alcune scuole a Roma, dopo le scosse di terremoto avvertite nella Capitale. A quanto riferito dai pompieri, a scopo precauzionale sono stati resi “non praticabili” alcuni locali, come aule delle classi e archivi. Sono almeno 120 in totale le richieste di verifiche statiche arrivate da quasi tutte le zone di Roma, soprattutto per cornicioni caduti e crepe interne nei tramezzi.
Primo pullman sfollati da Visso a Civitanova
È partito intanto in serata da Visso (Macerata) il primo pullman che trasporterà gli sfollati verso Civitanova Marche, secondo lo schema predisposto dalla protezione civile che ha preferito non rimontare le tendopoli, in considerazione
della stagione e delle basse temperature. Sinora hanno aderito 120 persone - ha detto sindaco Giuliano Pazzaglini -, ma domani aumenteranno, qualcuno ha preferito rinviare la partenza a domani per organizzarsi meglio e stanotte dormirà presso parenti o amici, in paesi vicini».
A Visso case tutte inagibili
Al momento «tutte le case di Visso sono inagibili. Sia perché effettivamente presentano danni evidenti e sia perché con problemi indotti». Lo ha detto il sindaco Giulio Pazzaglini con un intervento pubblico alla comunità tenuto all'esterno della struttura della Croce rossa che fa da luogo di riferimento e organizzazione delle operazioni emergenzali. Ai cittadini sono state prospettate tre soluzioni: trasferirsi in strutture ricettive fuori Visso per il tempo necessario a verificare l’agibilità o meno dell'abitazione; scegliere autonomamente dove alloggiare fuori Visso con il contributo economico per pagare l'affitto di casa; usufruire di uno dei due dormitori intanto predisposti in un'area di Visso ritenuta non a rischio e dotati dello stretto necessario. La soluzione in tenda non è prevista.
Nuovi danni nella “zona rossa” di Amatrice
Le scosse hanno provocato altri danni anche al centro storico di Amatrice danneggiato dal sisma del 24 agosto: sono crollati il palazzo del Comune, già gravemente lesionato, e anche la palazzina rossa di quattro piani che aveva invece resistito al terremoto di agosto, il cosiddetto "palazzo della banca", come lo chiamano i residenti, che campeggiava in tutte le foto del centro distrutto di Amatrice.
Finora quasi 200 repliche, 30 oltre magnitudo 3
Ieri, dopo la prima scossa del 5.4 delle 19.10, tra Umbria e Marche in pochi sono rimasti a casa, quasi tutti si sono spinti in strada, nei centri di accoglienza o altri luoghi sicuri, mentre una nuova scossa faceva del 5.9 faceva sentire tutta la sua violenza, alle 21.18. Stessa situazione alle 23.42, quando c'è stata una terza scossa, del 4.6. Ma dalla prima di ieri sera l' Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha contato oltre 200 repliche del terremoto, 30 delle quali di magnitudo uguale o superiore a 3.0. Le più forti sono state avvertite in tutta l'Italia centrale ed oltre, anche a Roma, dove diverse persone sono scese in strada e sono state segnalate crepe su alcuni edifici.
Il ministro Alfano: sistema soccorsi ha reagito immediatamente
«Il sistema di soccorso anche questa volta ha funzionato e reagito in modo efficientissimo, il dispositivo è scattata immediatamente consentendo a noi di portare tante nostre unità sul posto». Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, che stamane intervenendo su Radio 1 Rai ha fatto il punto sullo stato dei soccorsi: «In campo ci sono 980 vigili del fuoco, con 42 squadre, 24 sezioni operative, 60 funzionari e 2 squadre di ricerca e soccorso tra le macerie con 70 unità, 4 unita' cinofile, 20 unità per il movimento terra e 30 specialisti del Saf (speleo alpino fluviali). Complessivamente - ha detto - abbiamo impiegato 450 mezzi di soccorso e 4 elicotteri per ricognizione, in volo dalle 7».
Intanto il premier Matteo Renzi ha cancellato i due appuntamenti per la campagna referendaria previsti oggi in Veneto e segue gli sviluppi da Palazzo Chigi.
Autorità sospende pagamento bollette
Intanto l’Autorità per l'energia ha sospeso con un provvedimento d'urgenza il pagamento delle bollette di luce, gas e acqua, emesse o da emettere a partire dal 26 ottobre, per la popolazione delle zone colpite dalle nuove scosse di terremoto nell'Italia centrale. Lo ha annunciato la stessa Authority in una nota.
La paura fa una vittima a Tolentino
Il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, parlando nella notte da Rieti, ha ribadito che non risulta al momento che vi siano vittime, dispersi, nè feriti gravi a causa dei crolli. Un uomo di 73 anni è morto d'infarto a Tolentino per lo spavento. Ma a fronte del sollievo per le mancate vittime, si è aperto un nuovo calvario per gli sfollati, e i danni alle case e alle strutture sono gravi: non solo per i borghi storici e il loro straordinario e unico patrimonio artistico, ma anche per i servizi: tre ospedali (a Tolentino, Matelica e Cingoli) e il carcere di Camerino sono stati evacuati. Diverse strade, invase da frane, sono impraticabili, incluso un tratto della Salaria. Diverse zone sono ancora senza luce e telefono. Le scuole oggi resteranno chiuse in tutti i Comuni coinvolti.
Curcio: al momento più di 1.000 sfollati tra Visso e Ussita
A tarda mattinata, facendo un primo bilancio della situazione, il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio - impegnato in un sopralluogo sui luoghi colpiti dal terremoto nsieme con il commissario per la ricostruzione, Vasco Errani e al presidente della Marche, Luca Ceriscioli - ha stimato in circa 800 gli sfollati registrati a Visso e 250 a Ussita. «Sono numeri da prendere con estrema cautela che caleranno. Comprendono non solo chi ha la casa inagibile ma anche chi ha lasciato l'abitazione perché non si sentiva al sicuro». «I sindaci - ha spiegato Curcio - parleranno con la proprie comunità per proporre il contributo per la sistemazione autonoma oppure lo spostamento verso zone dove è possibile sfruttare altre sistemazioni, come gli alberghi lungo la costa».
Avviata la valutazione dei danni
Col passare delle ore va peggiorando la conta dei danni, non solo agli edifici ma anche al morale di popolazioni che stavano appena cominciando a risollevarsi. E che a soli due mesi dal terremoto di agosto si trovano a doverne affrontare un altro, con la sua scia di assestamento. Le prime immagini giunte dai luoghi del sisma, che ha avuto stavolta per epicentro la Valnerina, tra Perugia e Macerata, raccontano di chiese crollate come fondali di cartone, a Visso, Norcia, Ussita, Camerino, pezzi di patrimonio storico architettonico ridotti in briciole. A Ussita sono crollate le mura di cinta. A Camerino il campanile della chiesa si è abbattuto sulla palazzina di fronte, fortunatamente vuota, mentre la Casa circondariale è stata evacuata con i detenuti trasferiti a Rebibbia. Danni apparentemente limitati inveceper il Palazzo Ducale, sede del rettorato e della facoltà di giurisprudenza dell’Università di Camerino. L' intero centro storico di Visso è stato dichiarato inagibile.
Gli epicentri del sisma
È Castelsantangelo sul Nera il paese più vicino all'epicentro della scossa delle 19.10, un comune di 318 abitanti della provincia di Macerata, nelle Marche, dove manca la corrente elettrica. Nel suo territorio, nella zona del parco dei monti Sibillini, si trovano le sorgenti del fiume Nera. Castelsantangelo si trova in linea d'aria a 17 chilometri e mezzo a nord ovest di Arquata del Tronto, uno dei centri più colpiti dal sisma del 24 agosto. Vicini all’epicentro i paesi di Visso, Ussita e Preci. La seconda forte scossa è stata alle 20.18, con magnitudo di 5,9, ha avuto epicentro molto vicino a quello della scossa precedente, alla profondità di 8,4 chilometri, nella zona di Ussita (Macerata), tra Visso e Castel Sant'Angelo sul Nera, secondo quanto riferito dall’Ingv (Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia).
Ed è proprio ad Ussita che la seconda scossa ha provocato i danni maggiori. «Sono crollate parecchie case. Il nostro paese è finito», ha detto il sindaco di Ussita, Giuliano Rinaldi, a Skytg24, in relazione all'ultima e più forte scossa di terremoto. Il sindaco ha affermato che «è crollata anche la facciata della chiesa» e che si è «spaccato il terreno. La frazione di Casali non la possiamo raggiungere» Rinaldi ha aggiunto anche che «sono crollati tratti delle mura di cinta, abbiamo crolli diffusi in tutto il territorio». Tantissime le chiamate ai vigili del fuoco, giunte dalle zone terremotate dell'Ascolano ad Ancona, a Pesaro e Fabriano, dove ci sono stati otto contusi lievi e alcuni edifici inagibili.
Sindaco Amatrice: torna la paura
«Ci sono crolli, ma di edifici già lesionati. Stiamo facendo un giro per il territorio, non dovrebbero esserci stati feriti. Certo si risveglia la paura, pesa questa nuova scossa». Così al telefono il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi. Dopo la scossa delle 19.11 sono saltati i collegamenti telefonici con Amatrice e Accumoli, dove per alcuni minuti è mancata anche l'energia elettrica. Alcuni crolli si sono verificati all'interno della zona rossa di Amatrice.
Scene di panico in piazza a Visso, un ferito
A Visso ci sono state scene di panico e crisi di pianto tra la gente che è fuggita dalle case dopo la prima forte scossa di terremoto. La popolazione, già provata da giorni di continue scosse in agosto, si è riversata nella piazza principale sfidando i cornicioni che crollavano. Una persona risulta ferita; come precisa la Protezione Civile Marche, «ha avuto un incidente su un percorso stradale dovuto alla caduta di massi». «Le pareti mi sono venute addosso» racconta una donna appena fuggita dal suo studio di geometra nel centro di Visso. «Ho sentito venire giù tutti gli oggetti e i libri dagli scaffali. Sono fuggita per le scale e fuori tutto era polvere. La gente gridava».
Il quadro dei soccorsi in atto nelle Marche
Il primo quadro aggiornato della situazione dei soccorsi e degli interventi in corso nelle Marche arriva nel pomeriggio, stilato dal Centro operativo regionale della Protezione civile. Una delle priorità è il sostegno alla polazione sfollata, per la quale è in arrivo da Avezzano una cucina-mensa che garantirà mille pasti al giorno e sarà operativa da domani, a Camerino, nella zona La Calvie. A Visso
la Cri garantisce già 200 pasti al giorno nella propria sede, ed è operativa anche la cucina predisposta dal 2° Battaglione Granatieri di Sardegna. L'Anpas ha attivato una cucina a Pievetorina, dove operano anche un'ambulanza e un pullmino sanitario per assistere gli sfollati. A Castelsantangelo sul Nera questa mattina è stato attivato un catering da 120 pasti, mentre Matelica chiede 200 posti letto da ricavare nella palestra comunale. Altre brande vengono chieste
da Muccia, Serrapetrona, Tolentino, Ussita, Cessapalombo, Smeriglio, Treia. Montecavallo sollecita una cucina che assicuri una sessantina di pasti giornalieri.
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