Folson Cassian, il priore americano del monastero di San Benedetto che nel 2000 raggiunse Norcia con l'idea di rimettere in piedi il monastero annesso alla chiesa crollata nel terremoto di stamattina, è il padre spirituale di Brunello Cucinelli, l'imprenditore perugino che nel 2012 ha quotato il suo gruppo a Piazza Affari.
Stamani i ruoli si sono invertiti. Ed è toccato a Cucinelli confortare padre Cassian: “Sono afflitti. È comprensibile. Si sono salvati perché si erano trasferiti nel monastero fuori le mura. E continuano a ripetere che tutte le chiese sono distrutte”. Cucinelli, seppur rattristato, ricorda ancora il requiem di Mozart, inframezzato dai canti gregoriani, che per anni si è tenuto nella chiesa di San Benedetto all'inizio di luglio “Suoneremo il requiem quando inaugureremo di nuovo la chiesa e il convento: sono affezionatissimo a questo luogo, e avevo aiutato i frati ad allargare le loro cellette, ristrutturare la cucina, imbiancare la sala da pranzo, creare una piccola fabbrica di birra. Glielo avevo promesso prima della quotazione in Borsa: pregate per me e se filerà tutto liscio finanzierò i lavori di ristrutturazione”, racconta sorridendo.
Lo sbarco in Piazza Affari fu un successo e l'imprenditore perugino all'alba del giorno prefissato per l'inizio dei lavori trovò i frati che lo aspettavano davanti la facciata della chiesa. Spiega: “Anche le calamità hanno un anima, diceva Aristotele. La terra è materia viva, non può stare ferma. Norcia fu distrutta dal terremoto del 1702. La ricostruiremo come fecero i nostri antenati. E poi trovo straordinario che sia rimasta in piedi la facciata, col il suo rosone e le statue di Benedetto e di sua sorella, Santa Scolastica. Dopo questa catastrofe, anche la regola benedettina ritroverà nuovo slancio”.
Padre Cassian ricostruì il monastero con l'aiuto di quattro monaci americani. Ora i monaci sono quasi 18 e tra loro ci sono due italiani che pregano per prendere i voti. Cucinelli ogni tre mesi scappa a Norcia dal priore del convento. “Ieri ero a Matera, in Basilicata, e riflettevo a voce alta: Matera è la città dell'uomo, Gerusalemme quella di Dio, Norcia la città dello spirito”. Quando padre Cassian ricambia la visita e va a Solomeo, il borgo medievale e fabbrica di Cucinelli costellato dalle frasi di pensatori come Immanuel Kant (“il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me”, è una delle sue frasi preferite), si cambia registro: per tre anni il priore del monastero di San Benedetto è stato nel Consiglio di amministrazione della società umbra, ora è componente del comitato etico. Le lezioni di cui Cucinelli ha fatto tesoro non si contano. Una tra tutte:” Quando il frate benedettino parlava dei lavori al monastero di Norcia o in quello fuori le mura, mi colpiva la nostra diversa sensibilità delle scadenze temporali: per me un paio di anni, al massimo cinque, per lui un secolo”. Cucinelli ha fatto presto a recuperare: “Dobbiamo alzare gli occhi al cielo, diceva Sant'Agostino. E imparare dalla regola di Benedetto: dal 13 settembre a Pasqua i monaci mangiano due volte al giorno: una piccola colazione alle 3.55 del mattino e poi una zuppa alla nona ora, le 15 del pomeriggio. La carne? Due volte all'anno, nelle feste comandate”.
Domattina Cucinelli andrà a trovare i suoi amici frati. Nessuno lo fermerà. Confessa: “Proprio in queste settimane stavo pensando di comprare una casa per ritirarmi in raccoglimento, ce n'è una che mi piace proprio nella piazza centrale, accanto la chiesa. Lo dico sempre ai miei amici in giro per il mondo: se volete nutrire l'anima, andate a Norcia”.
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