Se il prossimo 4 dicembre il referendum costituzionale passera' “cio' potrebbe contribuire alla stabilita' e all'efficacia del governo italiano”. Lo dice in un rapporto S&P Global Ratings, che per il nostro Paese ha confermato il rating “BBB-” e l'outlook stabile pur tagliando le stime di crescita per l'anno in corso e il prossimo. Se invece il fronte del si' perdera', la bocciatura del referendum secondo S&P “non dovrebbe essere significativa per la tenuta creditizia dell'Italia a meno che porti a un'inversione di rotta delle riforme strutturali”. Secondo S&P le riforme del lavoro, dell'istruzione e del settore bancario “dimostrano la determinazione dell'amministrazione del presidente del Consiglio Matteo Renzi sul piano del programma di riforme” e questo “nonostante una maggioranza sottile e una opposizione dura, anche dall'interno della coalizione di governo”.
S&P ricorda che altre riforme come quella della pubblica amministrazione e del sistema giudiziario (pensata per migliorare la sua efficienza e ridurre l'intasamento dei casi ancora aperti) sono in fase di sviluppo. “Il loro progresso, tuttavia, pare generalmente lento e squilibrato”. S&P - che ha tagliato le stime di crescita dell'Italia a un +0,9% nel 2016 e a un +0,8% nel 2017 - non si aspetta una accelerazione prima delle prossime elezioni generali.
Tagliate le stime del Pil
Confermando il rating “BBB-” e outlook stabile, S&P Global Ratings ha tagliato le stime di crescita del Pil reale del nostro Paese a un +0,9% nel 2016 dal precedente +1,1%; per il 2018 l'agenzia si aspetta un +0,8% e non un +1,3% come calcolato in passato. Nonostante cio', S&P “si attende che la ripresa economica del Paese restera' ampiamente in carreggiata”.
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)
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