Il Governo ha posto la questione di fiducia sul dl fiscale, tornato per mezz’ora questa mattina alle commissioni Bilancio e Finanze della Camera dopo i rilievi di copertura di due norme avanzati dalla Ragioneria generale dello Stato, sulle quali sono state trovate soluzioni. Il voto di fiducia, annunciato in Aula dalla ministra Maria Elena Boschi, si svolgerà per appello nominale e avrà inizio domani mattina verso le 11, dopo le dichiarazioni di voto fissate per le 9,30. Alle 15 si svolgeranno le dichiarazioni di voto sul decreto fiscale, mentre la votazione finale avrà luogo entro le 17. Il testo, che scade il 23 dicembre, deve poi passare in seconda lettura al Senato.
Stralciata norma su minimi, coperta quella su Comuni
Questa mattina le commissioni Finanze e Bilancio della Camera hanno stralciato la norma sul regime dei minimi che era stata approvata proprio dalle commissioni. Per l’altra disposizione del decreto fiscale su cui la Ragioneria generale dello Stato aveva rilevato problemi di copertura - 15 milioni l’anno - è stato stabilito che le risorse necessarie arriveranno dal fondo per gli interventi strutturali di politica economica. La norma prevede che il pagamento di tasse e tributi degli enti locali possa essere effettuato sul conto corrente di tesoreria dell'ente impositore o mediante F24, anche attraverso strumenti di pagamento elettronici e per le entrate diverse dal quelle tributarie solo sul conto corrente di tesoreria o tramite strumenti di pagamento elettronici.
Legge Bilancio, 1.500 emendamenti bocciati: anche Ponte Stretto
Intanto sono circa 1.500 gli emendamenti alla legge di Bilancio dichiarati inammissibili. Circa la metà non hanno passato l’esame per estraneità di materia, gli altri per mancanza di copertura. Non ha passato l’esame anche la proposta di modifica avanzata da Ap sul Ponte sullo Stretto, per considerare l’opera una infrastruttura prioritaria per l’interesse del Paese. Il presidente della commissione Bilancio, Francesco Boccia, ha confermato che in ogni caso saranno votati solo gli emendamenti segnalati in un numero massimo di 900, più quelli presentati dalle commissioni che hanno superato l’esame dell'ammissibilità.
Pd propone Imi, tassa unica accorpa Imu e Tasi
Da segnalare un emendamento Pd che contiene una proposta di semplificazione in attesa della riforma del catasto, con introduzion dell’Imi, una nuova tassa comunale che accorpa Imu e Tasi. L’aliquota viene decisa dai Comuni e per gli immobili (non le prime case) e i fabbricati (tranne quelli rurali) va dall’8,6 all’11,4 per mille mentre per ville e castelli (in questo caso anche se prime case) va dal 5
al 7 per mille. Previste casistiche precise di variazione delle aliquote. Sconto del 50% sulla base imponibile per i comodati d'uso.
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