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Fitto presenta la "contromanovra": «Decontribuzione non…

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Fitto presenta la "contromanovra": «Decontribuzione non avrà effetto»

Una contromanovra "choc" che prevede 44 miliardi di tasse in meno. È la proposta dei Conservatori e Riformisti di Raffaele Fitto, che hanno presentato al riguardo specifici emendamenti alla Legge di Bilancio. Il piano, illustrato alla stampa a Montecitorio da Fitto insieme con Rocco Palese, Daniele Capezzone e Cinzia Bonfrisco, prevede appunto un taglio alle tasse da 44 miliardi: 20 miliardi immediatamente, altri 24 miliardi nei successivi 4 anni. E commentando l'annuncio del premier Renzi sulla decontribuzione per le assunzioni al Sud, il leader dei Conservatori ha detto che la misura «non avrà alcun effetto».

Contromanovra «choc»
«Sappiamo che è una proposta choccante - hanno spiegato i parlamentari illustrando la "contromanovra" - ma indica un ordine di grandezza necessario a dare una vera scossa all'economia. E le coperture che indichiamo mostrano che l'operazione è possibile. Chiunque può ovviamente correggere, integrare, emendare: ma non si può sostenere la tesi dell'impossibilità di un intervento fiscale fortissimo e ambizioso». Per le imprese la proposta prevede l'abolizione Imu-Tasi sui beni immobili strumentali all'attività produttiva: sui capannoni, su negozi e botteghe artigiane, su uffici e studi professionali. Poi dimezzamento dell'Irap in due anni, costo di 12 miliardi circa (6 il primo anno, 6 il secondo anno); riduzione dell'aliquota Ires dal 27,5 al 23% nei successivi 3 anni. Per i lavoratori le proposte dei Conservatori e Riformisti prevedono 10 miliardi di tasse in meno sul lavoro, attraverso una rimodulazione delle aliquote Irpef; per consumatori e famiglie giù l'Iva di 2 punti (al 20%) in 2 anni.
"Naturalmente - spiegano i proponenti - abbiamo individuato voce per voce tante possibili coperture, tutte centrate su tagli di spese. Li abbiamo inseriti in emendamenti già alla scorsa legge di stabilità. Tutti ammessi tecnicamente dalla Commissione Bilancio, proprio perchè coperti, ma il Governo ha detto no».

Nessun effetto dalla decontribuzione al Sud
Fitto è convinto che «la decontribuzione al Sud non avrà alcun effetto» e ricorda che «dei 100 miliardi della programmazione 2014-2020 dei Fondi strutturali non è stato speso un solo euro, e sono già passati tre anni. Quelli sì sono risorse che farebbero ripartire il Mezzogiorno».
Dello stesso parere Rocco Palese sulla decontribuzione: «Speriamo che sia vero, ma non produrrà effetti sulle Regioni dell'Obiettivo Uno», per le quali andrebbero impiegato i 100 miliardi dei Fondi strutturali. «Occorre un progetto organico - ha aggiunto - concordando con l'Ue delle aree in cui avere un maggior favore fiscale e burocrazia zero».

Centrodestra si unisce se il 5 dicembre non c'è inciucio
Parlando poi dei possibili scenari politici successivi al voto sul referendum, Fitto ha sottolineato che «il centrodestra si costruisce con chi il 5 dicembre non è a favore di un altro governo, di un altro inciucio» e che «il centrodestra deve sbloccarsi, portare il confronto fuori dalle stanze chiuse e coinvolgere i cittadini».
«Dal 5 dicembre - ha annunciato - mi farò promotore di una
iniziativa per definire le regole con le quali dare la parola ai
cittadini, con primarie per la scelta di programmi oltre che del
leader».

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