Il cumulo gratuito di versamenti contributivi in gestioni diverse ai fini dal raggiungimento sia della pensione di anzianità sia di quella di vecchiaia viene esteso alle Casse privatizzate, ovvero gli enti previdenziali dei professionisti.
L’emendamento appena approvato all’articolo 29 del disegno di legge di Bilancio 2017 estende questa semplificazione a un settore caratterizzato da una forte mobilità e rende più completo un intervento nato per le sole gestioni Inps con un impegno di spesa ipotizzato in 430 milioni nel primo triennio, periodo in cui potrebbe interessare 45-46mila nuovi pensionamenti.
Oneri non a carico delle Casse
Il cumulo gratuito dischiude un canale di uscita flessibile in un settore che nel ultimi anni ha registrato un crescente numero di trasferimenti di versamenti in gestioni diverse (basti pensare a Inpgi1 e Inpgi2 per i giornalisti) a causa della frammentazione dei mercati determinata dalla lunga crisi. Si tratta dunque di una opportunità in più con oneri che non peseranno sulle Casse, visto che per la copertura è previsto un definanziamento del Fondo per gli interventi strutturali di politica economica e del Fondo esigenze indifferibili. Il costo stimato per le finanze pubbliche nel primo triennio di questa estensione del cumulo gratuito per i professionisti è di 210 milioni.
Approvato anche un emendamento sugli esodati
In nottata è stato anche approvato un emendamento che sposta di due anni (dalla fine del 2012 alla fine del 2014) i termini per riconoscere la salvaguardia-esodati anche ai lavoratori che hanno cessato il rapporto di lavoro e sono andati in mobilità entro quest'ultima data. L'ottava salvaguardia cresce così da 27.700 a 30.700 nuove tutele, con costi aggiuntivi di 35 milioni nel primo triennio
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