Ci sono «20 mld di incentivi fiscali che vanno investiti subito a chi innova davvero, è il più grande piano di politica industriale». Così Matteo Renzi, intervenendo a Cassino (Frosinone) all'assemblea pubblica Anfia "Automotive e Industria 4.0: la rivoluzione corre veloce», parla del piano del governo Industria 4.0 collegato alle misure della legge di bilancio. All'assemblea, che si è svolta nello stabilimento Fca di Piedimonte San Germano, ha partecipato anche l'ad di Fca, Sergio Marchionne. A causa dell'emergenza maltempo il premier non sarà invece questa sera a
Torino, dove avrebbe dovuto partecipare ad una iniziativa di #bastaunsì in vista del referendum costituzionale. Lo rende noto sui social lo stesso Renzi: «Ora priorità alla protezione civile e alle popolazioni in ansia per il maltempo", scrive. Confermata, al momento, la sua presenza sotto la Mole per la giornata di domani.
Se si ferma il paese paga il ceto medio
«L'Italia è tornata ad essere la patria dell'automobile» ha detto poi Renzi nel corso dell'assemblea Anfia. Per il premier « Cassino è una delle capitali dell'auto, ma se qualche anno fa i profeti del 'dico no a tutto' i profeti del 'blocchiamo e poi ripartiamo', del 'chissà cosa c'è sotto' avessero avuto la meglio, oggi non ci sarebbe qui la presenza di 4300 lavoratori, non ci sarebbe più l'industria automobilista in Italia». «Per questo sono grato a Fca» ha continuato «e chi vuole bloccarci ha forse le migliori ambizioni, ma se si ferma il paese chi ne fa le spese non sono i mercati finanziari, loro sanno benissimo come salvare la pelle, ma il ceto medio».
Ue: tutta Italia deve chiedere cambio di passo
Renzi è poi tornato a parlare di Unione europea. «L'Ue deve cambiare completamente passo sull'immigrazione e sull'austerity - ha detto - l'Europa va cambiata non da una parte politica del paese ma dall'Italia, bisogna tornare a mettere l'interesse nazionale al centro della discussione ma per questo sfide serve un paese in grado di credere in sé stesso».
Un paese maturo al voto senza inseguire inchieste
In un'intervista a Radio Anch'io stamattina il premier ha parlato di referendum, sottolineando che «un paese maturo va a votare con grande libertà senza inseguire le ultime polemiche, inchieste che tutte le volte animano la discussione» e che «il 4 dicembre sarà una grande espressione di democrazia e penso che dobbiamo tutti abbassare una marcia, scalare». Ed è di oggi l’appello di 64 giuslavoristi a favore del sì al referendum costituzionale del 4 dicembre.
De Luca? I cittadini votano su riforma
Commentando a Radio Anch'io le dichiarazioni del governatore della Campania De Luca, Renzi ha detto: «Le frasi su Rosy Bindi di De Luca sono assolutamente sbagliate, ma volgiamo fare un referendum sulle frasi di De Luca o vogliamo stare al merito? I cittadini voteranno liberamente, i cittadini campani come i lombardi ed i toscani voteranno sulle dichiarazioni della politica o se vogliono continuare a dare fondi ai dipendenti dei gruppi che ci pagano l'affitto o le bollette?» E ha aggiunto: «Il tentativo di buttarla sui brogli o sulle dichiarazioni di De Luca è un diversivo per non entrare nel merito. Il referendum non è su di me, o De Luca o Di Maio o le scrofe sane o ferite ma sul superamento del bicameralismo».
Allarme brogli? Un evergreen
Riferendosi poi alle polemiche sulla regolarità del voto all'estero, il premier ha detto che l'allarme sul rischio brogli «è un evergreen» di ogni campagna elettorale.
Manovra, lunedì spiegheremo le novità
Rispondendo poi alla domanda se il governo metterà la fiducia sulla manovra, Renzi ha annunciato che «lunedì con Padoan, quando la legge di stabilità sarà approvata, faremo una conferenza stampa per annunciare le novità e che cosa i cittadini si devono aspettare, sapendo che l'operazione Equitalia va avanti, ci sono 2 miliardi in più per la sanità e i soldi per rilanciare l'economia».
Il fronte del No vuole nuova stagione di instabilità
«Quelli del no non sono d'accordo su niente, è un fronte unito solo dal desiderio di opporsi» ha aggiunto poi il premier, spiegando che «chi dice No è chi vuole che si apra una nuova stagione di instabilità nel paese e si augurano l'ennesima crisi, l' ennesimo rimpastone, il loro obiettivo è cambiare i sottosegretari non il paese, ma alla gente non interessa il politichese».
Berlusconi su di me cambia spesso idea, ma voto è su riforma
«Ho grande rispetto per Berlusconi, ma un giorno dice che sono un pericoloso dittatore, un giorno che devo restare, poi che me ne devo andare» ha detto poi Renzi, commentando le dichiarazioni del Cavaliere sul futuro del Governo. «È appassionante - ha continuato - ma non si vota su di me ma sul bicameralismo paritario e ce lo ricordiamo Berlusconi per vent'anni a fare la scenetta della navetta tra Camera e Senato... Sono vent'anni che Berlusconi è contro il bicameralismo perfetto».
Sistema sanità complicato, con noi semplice
Il premier ha poi spiegato che la riforma istituzionale, rivedendo il titolo V, semplifica il sistema sanitario. «Io sono molto d'accordo con la decisione dell'Emilia Romagna di rendere obbligatori i vaccini per iscrivere i bimbi all'asilo nido - ha dichiarato - ma mi chiedo perché il sistema della sanità deve essere così complicato, non uguale in tutte le Regioni».
Parlando di fisco, Renzi ha poi sottolineato che «il 2015 è stato l'anno nel quale più si è ottenuto dalla lotta all'evasione: 14,9 mld, sono dati ufficiali, non dati del governo». «Qualcosina abbiamo iniziato a fare - ha aggiunto - perché noi non ne possiamo più dei governi che c'era un terremoto e aumentavano le tasse sulle sigarette o la benzina».
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