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Manovra: ok della Camera. Renzi: 30-50 euro alle pensioni…

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Manovra: ok della Camera. Renzi: 30-50 euro alle pensioni più basse

Reuters
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«Alcune buone notizie ulteriori sono arrivate dal passaggio alla Camera. E' ricca di buone notizie e non è all'Achille Lauro». Esordisce così Matteo Renzi presentando insieme al ministro Pier Carlo Padoan a Palazzo Chigi la manovra 2017 varata oggi dalla Camera in prima lettura. Nella manovra «ci sono 23mld di tasse in meno», questa legge «dà agli italiani la possibilità di guardare al futuro». Tra i 30-50 euro gli aumenti previsti per le pensioni sotto i mille euro. Il testo approda poi al Senato, dopo il referendum.

«Per quanto riguarda il merito delle singole misure, anche per quelle rimaste fuori, il Senato ha tutto il tempo per proseguire l'esame» ha aggiunto Renzi rispondendo a chi chiedeva se vi fosse spazio durante l'esame in Senato di modificare ulteriormente il ddl bilancio e se vi sia la possibilità di affrontare anche il tema delle banche». I capisaldi della manovra non cambieranno ha comunque assicurato: «È una legge di stabilità che è ben impostata e nessuno potrà rimetterne in discussione i capisaldi».

Tasse ancora giù con buona pace di Monti
«Le tasse continuano ad andare giù: va giù l'Ires, via l'Irpef agricola, interventi sulle partite Iva con buona pace del presidente Monti che ricordiamo per altro tipo di segni davanti alla voce della pressione fiscale » ha replicato il premier, parlando dei capisaldi della manovra in conferenza stampa a Palazzo Chigi. Cambia il rapporto cittadini - fisco. «Equitalia - ha spiegato Renzi - è realtà, è un altro punto fondamentale, non cambia solo il nome ma riesce a cambiare l'approccio tra cittadini e fisco». La crescita del Pil è confermata all’1%.

Renzi: tasse continuano ad andare giù con buona pace Monti

Renzi, 30-50 euro per pensioni più basse
Con la manovra arrivano «30-50 euro per le pensioni più basse, sotto i mille euro» ha spiegato Renzi quantificando l'intervento sulla previdenza
e sottolineando allo stesso tempo di non essere «riusciti ad arrivare a 80 euro». Per la prima volta ha aggiunto «c'e' un aumento per le pensioni fino a 1.000 euro e la possibilita' di ricongiunzione delle pensioni anche per i professionisti».

Per la sanità ha poi sottolineato «le polemiche stanno a zero, c'è un aumento a 113 mld, due in più rispetto all'anno scorso, più il fondo per la non autosufficienza che è 450 mln con un più 50 mln rispetto all'anno scorso».

Pensioni, Renzi: da 30 a 50 euro in più per le più basse

Renzi, pronti per rinnovo contratti
Nella manovra viene rifinanziato il «rinnovo contratti, su cui noi siamo pronti» ha spiegato il premier sottolineando come tra le misure in manovra ci sia una particolarmente attesa come quella relativa al ricongiungimento delle pensioni.

No vergogna per soldi a paritarie, ma stop diplomifici

«In alcune Regioni, come il Veneto, le scuole materne sono quasi esclusivamente realtà parificate, non ci vergogniamo a dire che abbiamo messo più soldi ma
contemporaneamente abbiamo dichiarato guerra ai diplomifici». Il premier ha parlato anche del referendum. Molti restano ancora gli indecisi, quindi la partita è ancora aperta. «Il fatto che abbiamo voluto approvare la prima lettura della manovra prima del referendum - ha poi aggiunto - è un elemento di serietà istituzionale che spero venga apprezzato da tutti». Cosa accadrà dopo il referendum «è un argomento che non ha niente a che fare con la Legge di stabilità, che è ben impostata e nessuno potrà rimetterla in discussione» ha spiegato il premier in conferenza stampa.

Sistema ha garanzie,un governo c'è sempre
«Il sistema istituzionale italiano ha molti elementi di garanzia, un governo c'è sempre: politico, tecnico, iper-politico, iper-tecnico, faremo di tutto perché
l'Italia sia in condizioni di affrontare sfide. Certo che se l'Italia approverà la riforma istituzionale, noi crediamo che il paese sarà più forte» ha assicurato il premier riferendosi agli scenari possibili in caso di vittoria del No al referendum.

Su Taranto mistificazione, discutiamo in Senato
Su Taranto, sui 50 milioni per gestire l'emergenza sanitaria di Taranto c'è stata «un'assoluta mistificazione realtà. Siamo pronti a discuterne al Senato» ha detto Renzi. «Tutto ciò che serve per Taranto lo faremo, ma trovo la polemica stravagante e strumentale e il sit-in organizzato nel giorno di silenzio elettorale mi sembra lo confermi». Renzi ha ribadito più volte che l'emendamento in proposito è stato dichiarato dal «presidente della commissione Bilancio inammissibile».

Renzi, ricostruzione durerà almeno un lustro
«La ricostruzione» dopo il terremoto «partira' nel 2017 ma durera' almeno un lustro, se non due» ha aggiunto rispondendo alle domande dei cronisti.«Abbiamo una stima dei danni che ancora non e' puntuale. Ancora e' presto per farla, ancora ci sono migliaia di persone fuori casa», ha aggiunto.
Renzi ha spiegato che la difficoltà a fare oggi previsioni rende le cifre del governo «passibili di modifiche». «Non siamo in condizione di sapere se serviranno altri invesitmenti - ha aggiunto - ma la mia impressione e' si».
«Il credito di imposta - ha proseguito - e' lo strumento perche' il privato possa ricostruire ed e' lo strumento che ha efficacia non su un singolo anno ma su piu' anni. La mia opinione personale e' che sia possibile una revisione dei dati nei prossimi anni e allora vedremo, andremo a insistere su altre voci».

Nel corso della conferenza stampa il ministro dell’Economia ha replicato al quodidiano britannico Financial times che in un articolo pubblicato oggi evidenziava i rischi per il sistema bancario legati all’eventuale vittoria del no al referendum.

Padoan su Ft: era lunedì e non avevano cose nuove da scrivere

«L'articolo del Financial Times mette insieme tante cose: forse era lunedì e non avevano tante cose da dire» ha spiegato Padoan in conferenza stampa sulla manovra a Palazzo Chigi. Una frecciata del ministro dell'Economia al quotidiano britannico che in un articolo ha parlato di rischi per otto banche italiane in caso di vittoria del 'no' al referendum del 4 dicembre.
«Le banche citate da Ft sono casi ben noti. Non c'è nessuna nuova notizia. Sono casi diversi, che vanno trattati con prospettive diverse. Problemi diversi che richiedono strategie specifiche» ha aggiunto Padoan. «Strategie già in via di implementazione, ci sono diversi stadi di implementazione» ha spiegato, rilevando che «in alcuni casi l'implemntazione è talmente avanzata che si gestisce da sola perché il management delle banche coinvolte, con il sostegno dell'assemblea degli azionisti, ha già deciso i piani di aggiustamento.

«Non è una situazione gradevole, a nessuno di noi piace andare per un mare agitato, ma il cielo azzurro tornerà» ha detto fiducioso Padoan . «E' ovvio che i mercati non amino l'incertezza» e che ci sia «perplessità sul fatto che la politica di riforme che è stata premiata perché giudicata sostenibile sia messa in discussione», ma, «al di là dellaturbolenza di un giorno o due» valgono i fondamentali.

Manovra: Padoan, per Ocse intonazione fiscale appropriata
L'Ocse «giudica appropriata l'intonazione fiscale» dalla manovra dell'Italia, «perché è moderatamente espansiva pur nei vincoli di finanza pubblica, riafferma l'importanza delle riforme per la crescita e per ampliare spazio fiscale, concetto banale ma importante» ha rimarcato il ministro sul global Outlook dell'Ocse. Padoana ha aggiunto che «con una crescita stabile ci sono più risorse e questo rende permanenti i risparmi».

Ocse, Padoan: debito in calo nel 2016, Italia paese solido

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