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Mattarella: inaccettabili le morti sul lavoro

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dopo i fatti di messina

Mattarella: inaccettabili le morti sul lavoro

Il presidente Mattarella ha rilasciato una nota sull’infortunio sul lavoro che ha fatto quattro vittime oggi al porto di Messina. «Prendo parte con commozione al dolore delle famiglie dei [...] lavoratori di Messina e del marmista morto ieri a Carrara. Ribadisco con forza l'esortazione a fare di tutto perché non si ripetano queste gravissime tragedie. Ogni morte sul lavoro è inaccettabile in un Paese come il nostro». Anche il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, è intervenuto esprimendo il cordoglio suo personale e del governo alle famiglie degli operai morti oggi: «Un dolore insopportabile, una ferita nel cuore dell'Italia che lavora».

Per il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, la «tragedia rappresenta un monito, per tutti, sulla necessità di intensificare ancora di più l'impegno per la prevenzione degli infortuni e i controlli del rispetto delle norme di sicurezza, specialmente nelle attività più rischiose». «Il lavoro - ammonisce il ministro - deve sostenere la vita delle persone, non distruggerla».

Sindacati: «inchiesta immediata del Ministero»
Filt-Cgil, Fit-Cisl e UilTrasporti sollecitano «un'inchiesta immediata da parte degli enti di controllo del ministero dei Trasporti, ma intanto rileviamo che altre vite umane si aggiungono alla tragica e fitta schiera delle morti bianche, indegna di un Paese civile. Questo tragico evento a pochi giorni da un altro nel porto di Salerno - denunciano i sindacati - mette sotto gli occhi di tutti l'urgenza di un immediato intervento legislativo di adeguamento delle norme che disciplinano la sicurezza nei porti e sulle navi».

Calleri (Cgil): normativa farraginosa e mal attuata
Anche Sebastiano Calleri, responsabile Salute e Sicurezza della Cgil nazionale, interviene: «Oggi piangiamo un numero inaccettabile di persone che hanno perso la vita mentre lavoravano, siamo vicini alle loro famiglie e pretendiamo giustizia e verità dalle autorità preposte. Il ministro Poletti, che ha invitato ad intensificare l'impegno per la prevenzione, cominci a dare il buon esempio: si può completare la normativa sui porti, si possono intensificare e razionalizzare i controlli, si può intervenire in maniera efficace e tempestiva. Il settore dei porti e della navigazione- spiega Calleri- è uno di quelli in cui in Italia si registra un altissimo numero di incidenti di elevata gravità. Ciò è dovuto alle particolari lavorazioni che si effettuano e alle difficili condizioni in cui queste avvengono. Ma- conclude il dirigente sindacale- è inutile cercare di nascondere all'opinione pubblica che questo succede a causa di un insieme di misure volontariamente non applicate dai datori di lavoro e di una normativa per le attività portuali farraginosa che, a ben nove anni dall'approvazione del D.Lgs 81, non risulta ancora attuata completamente».

L’esperta in sicurezza: le procedure necessarie sono state rispettate?
L'esperta di di sicurezza nei luoghi di lavoro, Maria Carrara, pone alcuni interrogativi: «Prima che gli operai effettuassero le attività nella cisterna sono state realizzate dall'esperto nell'utilizzo delle attrezzature le misurazione sul livello d'ossigeno e sulla concentrazione di gas e sostanze pericolose? Gli operai erano stati formati sugli 'spazi confinati' come obbliga il decreto 81 del 2008 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro? Inoltre, i lavoratori erano dotati degli indumenti specifici necessari per questo tipo di attività?. Sarà la magistratura - spiega l'esperta - ovviamente ad accertare se il datore di lavoro abbia rispettato le disposizioni di legge. Purtroppo la letteratura in materia indica che spesso i lavoratori operano in ambienti pericolosi senza essere messi nelle migliori condizioni. La prevenzione, la formazione e il rispetto delle norme sono fondamentali per evitare tragedie come quella di Messina». (f.s.)

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