Referendum, affluenza boom: secondo i dati del Viminale l'affluenza alle urne in 7.998 comuni in Italia per il referendum è stata del 68,5 per cento. Alle ore 19 aveva votato il 57,24% degli aventi diritto e alle 12 l'affluenza era al 20,14 per cento. Mentre l’affluenza del voto degli italiani all'estero, secondo i dati diffusi dal ministero degli Esteri, è stata del 30,89 per cento. Le urne si sono chiuse alle 23 e subito i primi exit poll hanno decretato una netta vittoria del no. Poi il premier gha parlato da palazzo Chigi ammettendo la sconfitta e annunciando le dimissione che presenterà al capo dello Stato Mattarella nel pomeriggio di domani.
Il voto nelle grandi città: Milano 71,7% e Roma 69,8%
Per quanto riguarda l’affluenza nella grandi città, a Milano ha votato il 71,7% degli aventi diritto, mentre a Roma la percentuale dei votanti è del 69,8%, a Torino del 71,5%. Minore l'affluenza al sud: a Napoli ha votato il 53,8%, a Palermo il 55,9%.
Tra gli altri capoluoghi si registra il record di Firenze, dove ha votato il 77,1%. A Bari alle urne è andato il 63,2%; a Cagliari ha votato il 67,5% (qui l’affluenza regione per regione).
Voto all'estero, affluenza al 30,89%
Secondo la Farnesina dei 4.052.341 italiani all'estero aventi diritto al voto, hanno partecipato alla consultazione referendaria 1.251.728 elettori, cioè il 30,89 per cento. L'affluenza in Europa è stata del 33,81%; in America Meridionale del 25,57%; in America Settentrionale e Centrale del 31,60%; in Africa-Asia-Oceania del 32,12%.
Affluenza massiccia a metà giornata
Oltre il 20% degli aventi diritto al voto può essere considerata un'affluenza massiccia, se si pensa che alla stessa ora, per il referendum di aprile scorso sulle trivelle, la percentuale di affluenza fu di poco più dell'8 per cento. Stesso discorso se si risale al 2006. All’ultimo referendum costituzionale, l’affluenza a metà giornata si attestò intorno al 10 per cento. In questo caso non è possibile fare comparazioni, essendo il voto articolato nelle due giornate del 25 e 26 giugno. Affluenza alta anche se il confronto è fatto con le elezioni europee del 25 maggio 2014: alle ore 12 il dato corrispondente sull’affluenza era stato del 16,67 per cento.
47 milioni di italiani alle urne
Il quesito al quale sono chiamati a rispondere con un SÌ o un NO i 47 milioni di elettori italiani (cui vanno aggiunti quasi 4 mln di elettori aventi diritto al voto per corrispondenza all'estero, che hanno già votato) reca «Approvate il testo della legge costituzionale concernente “Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione”?».
“Approvate il testo della legge costituzionale concernente ’Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione’?”
Il quesito referendario
Referendum confermativo senza quorum
Il referendum - di tipo confermativo - sarà valido a prescindere dal numero dei votanti: non è infatti previsto alcun quorum, quindi si procederà al conteggio dei voti validamente espressi indipendentemente se abbia partecipato o meno alla consultazione la maggioranza degli aventi diritto, a differenza di quanto previsto per il referendum abrogativo. È possibile optare per la scheda bianca. Lo scrutinio delle schede avrà inizio subito dopo la chiusura dei seggi, senza soluzione di continuità, nel corso della notte tra oggi e domani, lunedì 5 dicembre. Per votare sono necessari un documento di identità e la tessera elettorale. I cittadini che hanno necessità di rinnovarla devono presentarsi all'ufficio elettorale del Comune di residenza. Gli uffici sono aperti anche oggi.
Grasso: chi vota decide. Blog Grillo: «Andate a votare!»
In una giornata che molti considerano decisiva per il futuro del Paese il presidente del Senato, Pietro Grasso, ricorda con un tweet che «la sovranità appartiene al popolo. Chi vota decide, chi non vota lascia decidere gli altri! #referendumcostituzionale», postando una foto del suo voto al seggio. «Andate a votare!» esorta un post del M5S pubblicato questa mattina sul blog di Beppe Grillo. Il testo contiene indicazioni sugli orari di apertura dei seggi, ricorda di portare con se' tessera elettorale e documento d'identita', e ribadisce che non è previsto alcun quorum per la validita' della consultazione. Conclusione: «Andate a votare e invitate tutti i vostri amici a farlo».
Il voto di Renzi a Pontassieve e Berlusconi a Roma
Il premier, accompagnato dalla moglie Agnese e dai figli, ha votato questa mattina intorno alle 11 alla scuola “Edmondo De Amicis” di Pontassieve, in provincia di Firenze. Sempre stamani la ministra Maria Elena Boschi ha invece votato per il referendum costituzionale sulla riforma che porta il suo nome a Laterina (provincia di Arezzo). Silvio Berlusconi, accompagnato da Francesca Pascale, ha votato a Roma. «Abbiamo una grande battaglia da fare da qui in avanti, e che la possiate fare soprattutto voi che avete le forze giovani. Io cercherò di mettercela tutta mah...mamma mia!» ha detto l’ex premier a un gruppo di suoi sostenitori che lo hanno accolto davanti al seggio.
Rischio brogli, la denuncia di Salvini: occhio alle matite copiative
Matteo Salvini, leader della Lega Nord, ha invece votato nella scuola di via Ruffini, vicino alla chiesa di Santa Maria delle Grazie, a Milano. In un tweet pubblicato stamani il leader della Lega lancia l’allarme sul rischio di brogli: «Pazzesco! Cominciano ad arrivare segnalazioni (le prime da Roma e Mantova) di matite elettorali che si possono cancellare con una semplice gomma!». Secondo Salvini si tratterebbe di «irregolarità che sono state verbalizzate e in vari casi denunciate a Polizia e Carabinieri». Alimenta la polemica sulle matite copiative (utilizzate in Italia per votare perchè cancellabili, in modo da evitare brogli con l’alterazione delle schede già votate) anche l’europarlamentare Fulvio Martusciello (FI), responsabile nazionale dei “Difensori del voto”. «In molti seggi - spiega - si sta votando con semplici matite. Mi chiedo il perché. Abbiamo già registrato due episodi in seggi in cui i presidenti avevano accantonato le matite indelebili distribuendo semplici matite».
Il Viminale: matite sono indelebili
Ma nel pomeriggio arriva la nota del Viminale a rassicurare che «le matite cosiddette "copiative" - scrive il ministero dell'Interno - sono indelebili e sono destinate esclusivamente al voto sulla scheda elettorale» e che «le Prefetture possono utilizzare anche le matite che sono rimaste in deposito dagli anni precedenti». «Il ministero dell'Interno, in media ogni anno, ne acquista un certo numero - prosegue la nota - basandosi sul fabbisogno storico, per rifornire i depositi ed essere in grado di rifornire le Prefetture man mano che manifestano il loro fabbisogno. Nello specifico, quest'anno, il Viminale ha acquistato 130 mila matite dalla ditta Luca srl - aggiudicataria del relativo appalto sul mercato elettronico - che, a sua volta, si rifornisce dalla Faber-Castell, direttamente in Germania. Di queste 130 mila, per esempio, quest'anno ne sono state distribuite circa 80 mila per il referendum costituzionale, mentre altre richieste, da parte delle Prefetture, sono state soddisfatte per il referendum sulle trivelle e in occasione delle elezioni amministrative. Si utilizzano matite prodotte
dal Faber-Castell almeno da cinque anni», conclude la nota del Viminale.
Voto estero, Grandi (Comitato No): possibile cocente delusione per Renzi
Ieri, giornata di silenzio elettorale in vista del voto, non sono mancate le polemiche tra i due schieramenti. Alfiero Grandi, vice presidente del Comitato per il No, ha puntato il dito contro le notizie relative all'alta partecipazione al voto degli italiani all'estero fatte trapelare due giorni fa da Palazzo Chigi, considerandole un segnale incoraggiante e anticipatore del prevalere dei favorevoli al referendum. «Renzi potrebbe avere una cocente delusione sul voto all'estero» ha attaccato Grandi, prendendo di mira la presidenza del Consiglio, dove «sembra che qualcuno abbia equiparato la percentuale (di affluenza al voto degli italiani residenti ndr) della sola Svizzera, che in passato ha votato sempre 10 punti in più del resto del mondo, a quella di tutti i voti. Da fonti vicine al Comitato i voti arrivati dall'estero e stivati a Castelnuovo di Porto sono più o meno in linea con le occasioni precedenti». Per Grandi, dalle prime notizie sul voto estero (che verrà conteggiato insieme alle schede “italiane” a partire dalle 23 di stasera) «non si percepiscono i balzi numerici strombazzati dal Presidente del Consiglio, usati allo scopo di spronare i fedeli a fare un ultimo sforzo all'insegna del “ce la possiamo fare”».
Seggio Estero ospitato a Castelnuovo di Porto
Le operazioni di scrutinio del voto dei circa 4 milioni di italiani residenti all'estero, ospitate in un hangar della Protezione Civile a Castelnuovo di Porto, nella periferia nord di Roma, potrebbe risultare decisive nel far pendere la bilancia verso il Sì o verso il No. Le schede votate dai nostri connazionali sono state recapitate questa mattina, ultima tappa di una complessa operazione di trasferimento dagli Stati esteri tramite 200 corrieri diplomatici. I plichi, sigillati e affidati al personale consolare, saranno controllati a vista in uno spazio di quasi 50mila metri quadrati militarizzati. Oltre mille i seggi elettorali che verranno costituiti, ognuno composto da presidente, segretario e quattro scrutatori. L'esercito degli scrutatori, convocati alle 14.30 di oggi, passerà il pomeriggio a ripassare le istruzioni per lo scrutinio e a svolgere le operazioni preliminari, come la corretta consegna delle schede. Poi, a partire dalle 23, via alle operazioni di scrutinio come avviene negli altri seggi sparsi per l'Italia.
Nel pomeriggio è scoppiata la polemica sulla presunta «esclusione dallo spoglio» dei comitati per il No, che sono stati fatti entrare nella struttura di Castelnuovo di Porto due ore dopo l'inizio delle operazioni elettorali a causa di errori burocratici sull'accreditamento. Ma in serata il presidente dell'Ufficio centrale per la Circoscrizione estero della Corte di Appello di Roma, Giovanni Buonomo, ha precisato che «che l'atto di designazione presentato presso la cancelleria della Corte di Appello conteneva la denominazione 'Gruppo senatori promotori del Referendum' ed è stato immediatamente trasmesso, con tale denominazione, a questo ufficio che, effettuate le verifiche di rito, ha autorizzato l'accesso ai seggi».
© Riproduzione riservata