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Toto-ministri, ecco tutti i nomi tra conferme e novità

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crisi di governo

Toto-ministri, ecco tutti i nomi tra conferme e novità

(Agf)
(Agf)

Domenica complicata per il presidente del Consiglio incaricato Paolo Gentiloni, al lavoro in queste ore per predisporre la lista dei ministri e sondare l'umore dei partiti, passi necessari per sciogliere la riserva sull'incarico a premier. Le caselle dei ministeri saranno tra i temi delle “sue” consultazioni ospitate nella sala del Cavaliere della Camera dei deputati. Le indiscrezioni parlano di un ricambio limitato a pochi ministri - in particolare i più esposti e “renziani”- con diverse conferme per non introdurre elementi di incertezza nella gestione dei dossier più delicati, dall'economia agli affari interni. Poche o punte le novità attese sui numeri della maggioranza, che dovrebbe ricalcare quella uscente, avendo Gentiloni già registrato «la indisponibilità delle maggiori forze di opposizione a condividere la responsabilità di un nuovo governo».

Padoan e Alfano verso la conferma
Scorrendo la lista degli attuali ministri, dovrebbero quindi essere confermati Pier Carlo Padoan (che rimarrebbe all’Economia) e Angelino Alfano, leader di Ap-Ncd, oggi titolare del ministero dell’Interno ma che potrebbe traslocare al ministero degli Esteri. In questo caso, a succedergli potrebbe essere Marco Minniti , che lascerebbe la delega ai Servizi segreti a Luca Lotti, oggi sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Rimarrebbe in sella anche l’alfaniano Enrico Costa, titolare del ministero degli Affari regionali.
Dovrebbero rimanere al loro posto anche il sottosegretario a palazzo Chigi nonchè “renziano di ferro” Luca Lotti (cui potrebbe andare la delega ai Servizi segreti oggi nelle mani di Marco Minniti), insieme a Dario Franceschini (Beni culturali), Andrea Orlando (Giustizia), Graziano Delrio (Infrastrutture e Trasporti), Roberta Pinotti (Difesa) e Maurizio Martina (Agricoltura). Tutti ministri in quota dem, spiegano fonti del partito del premier, che hanno «lavorato bene» e che devono portare a compimento dossier già avviati.

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Fassino in pole per gli Esteri
Tra le caselle sicuramente da riempire c'è invece quella di ministro degli Esteri, incarico ricoperto finora da Gentiloni, arrivato alla Farnesina nel al posto di Federica Mogherini divenuta nel 2014 Alta rappresentante dell'Europa. Tra i nomi in pole, oltre ad Alfano, spicca quello di Piero Fassino, ex sindaco di Torino ed ex Guardasigilli, anche se qualcuno ipotizza il nome di Carlo Calenda, attuale ministro delle Attività produttive e Sviluppo economico, passato dalle fila di Scelta civica a quelle del Pd, per il quale dovrebbe comunque arrivare la conferma nell’attuale incarico.In pista secondo voci che circolano in ambienti parlamentari re, anche Pier Ferdinando Casini, ex presidente della Camera oggi a capo della commissione Esteri. Non è da escludere neanche una soluzione interna al ministero: in quel caso la scelta potrebbe cadere sull'ambasciatrice Elisabetta Belloni, attuale segretario generale della Farnesina, molto stimata da Gentiloni.

Il verdiniano Zanetti verso l’upgrade a ministro
Tra le possibili novità, l’upgrade a ministro (oggi è vice di Pier Carlo Padoan a via XX settembre) per Enrico Zanetti, già esponente di Scelta Civica oggi in quota dei verdiniani di Ala. Un avanzamento dato per certo dal leader Denis Verdini che conferma fin d'ora l'ingresso della sua formazione nella maggioranza chedovrebbe essere composta da Pd, Ncd, e Scelta civica: «Al governo ci siamo già, con Zanetti». Zanetti non è però l'unico nome sulla lista predisposta da Verdini in vista delle consultazioni con Gentiloni: in lizza ci sarebbero anche Marcello Pera, ex presidente del Senato in predicato di prendere il posto di Boschi alle Riforme, e Giuliano Urbani.

La pattuglia dei ministri a rischio
La pattuglia degli ministri a rischio è guidata dalla titolare del dicastero delle Riforme Maria Elena Boschi, nome da giorni in altalena dopo la batosta subita nel referendum del 4 dicembre. Nelle ultime ore Boschi ha riguadagnato terremo, almeno a dar retta ai rumors in ambiente parlamentare, e potrebbe mantenere un ruolo nell'esecutivo, magari cedendo le Riforme (circola il nome di Emanuele Fiano) e mantenendo le Pari opportunità e i Rapporti con il Parlamento. In bilico invece le poltrone di Stefania Giannini (Istruzione) - che potrebbe lasciare viale Trastevere a favore della franceschiniana Francesca Puglisi, senatrice e responsabile Scuola del Pd -, Marianna Madia (Pubblica amministrazione) e Beatrice Lorenzin (Sanità). In forse anche la conferma di Gianluca Galletti, ministro dell’Ambiente in quota Udc: al suo posto viene dato favorito il dem Ermete Realacci, oggi presidente della commissione Ambiente di Montecitorio. In partenza anche il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, cui potrebbe succedere Teresa Bellanova, ex sindacalista Cgil, oggi viceministro allo Sviluppo economico.

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