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Salvini contro: «Quarto premier non eletto, una vergogna»

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leghisti mobilitati #votosubito

Salvini contro: «Quarto premier non eletto, una vergogna»

«Incredibile. Domenica scorsa 32 milioni di italiani hanno votato per scegliere la loro Costituzione e la maggioranza ha bocciato Renzi. Oggi il Pd, Mattarella e Napolitano si inventano il quarto premier non eletto da nessuno, la fotocopia sfigata e inutile di Renzi». La rapida evoluzione del quadro politico alla luce delle dimissioni di Matteo Renzi non piace all'altro Matteo della politica italiana, il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, che ad ogni tappa della crisi di governo conferma il no del Carroccio ad ogni soluzione diversa dal ritorno immediato alle urne. La Lega, promette nel suo ultimo sfogo su Facebook, non si arrende: «daremo battaglia a questa cricca. #votosubito». Poi conferma la mobilitazione di militanti e simpatizzanti con manifestazioni di piazza per il 17 e il 18 dicembre prossimi.

L’imbarazzo del Carroccio per incarico a Gentiloni
Salvini usa gli stessi toni anche parlando al Tgcom24, prendendo di mira il «vergognoso totonomine» seguito al la vittoria del No di una settimana fa. «Sono davvero imbarazzato, mi vergogno che dopo il voto milioni di italiani» oggi si ritrovino con «il quarto premier non eletto da nessuno... Scelgano la legge elettorale, siamo per il voto subito». Gentiloni, avverte il leader della Lega, è chiamato a guidare «un governo di fantasmi con credibilità all'estero zero», ma è «uno sconosciuto», che non sarà in grado di «risolvere la crisi migratoria e finanziaria...» che affligge l’Italia.

Il 17 e 18 protesta in piazza della base leghista
Un messaggio chiaro, quello lanciato dal leader leghista, che da giorni batte il tasto del mancato voto popolare per la scelta del premier e della necessità di una protesta di piazza. «Si sente puzza di marcio, il quarto presidente del consiglio non eletto sarebbe una vergogna. Confermiamo la presenza in 1.000 piazze italiane il prossimo weekend: #votosubito», ha spiegato ieri Salvini sempre via Facebook al termine delle consultazioni di Mattarella al Quirinale, mettendosi alla testa di quanti sono contrari all'ipotesi di avere il «fantasma Gentiloni» alla guida del Governo: «Uno che ha ingoiato ogni idiozia imposta all'Italia (vedi immigrazione di massa, sanzioni contro Putin e invio dei soldati italiani ai confini con la Russia), uno che diceva “Trump non vincerà mai, io tifo Clinton”».

Meloni: «Con Gentiloni tutto cambia perchè nulla cambi»
Dopo una timida apertura ad un governo Gentiloni ai microfoni di SkyTg24 - «Se mi dice che ci porta a votare a marzo, noi facciamo tutto quello che è necessario. Siamo disponibili a tutti, ma no a giochini di palazzo che servono a portare la legislatura alla scadenza naturale» - anche la leader di Fratelli d’Italia si allinea a Salvini e su Facebook chiude la strada ad ogni possibile convergenza. «Con la nomina di Gentiloni ”tutto cambia perchè nulla cambi”: Renzi mette a palazzo Chigi il suo prestanome», chiarisce in un post del pomeriggio. In altre parole, spiega, «siamo passati dal Governo del burattino delle lobby al Governo del burattino del burattino delle lobby». Se il Pd «pensa si trascinarci a fine legislatura con il quarto esecutivo non scelto dagli elettori», avverte usando le stesse espressioni di Salvini, «sappia che il 22 gennaio -ovvero a poche ore dalla sentenza della Consulta sull'italicum - ci troverà in piazza con tutti gli italiani che ancora credono che la sovranità appartiene al popolo e rivendicano il loro diritto a votare e decidere», conclude.

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