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Boldrini: «Si vota quando non c’è più fiducia alle…

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l’incontro con la stampa parlamentare

Boldrini: «Si vota quando non c’è più fiducia alle Camere»

«Si vota quando il governo non ha più la fiducia del Parlamento. Sarà questo il modo per decidere quando si andrà alle urne». Lo ha detto la presidente della Camera Laura Boldrini durante la cerimonia degli auguri di Natale con la stampa parlamentare. Boldrini ha invitato a Montecitorio le persone colpite dal terremoto per il concerto di Natale: «Mi sembrava un segnale di attenzione invitare a Montecitorio» per il concerto di Natale. «Sono consapevole che sarà un Natale difficile. Faremo un brindisi tutti quanti insieme nel Transatlantico».

Gentiloni metta al primo posto le questioni sociali
«Tra i compiti del nuovo governo - ha sottolineato Boldrini - c’è sicuramente la legge elettorale. Io ho apprezzato che Gentiloni abbia detto che il governo accompagnerà il Parlamento in questo sforzo. È giusto che sia il Parlamento a elaborare la legge elettorale. Ma le riforme non possono essere l'unico mandato di un governo, ci sono le questioni sociali. È importante portare avanti le questioni sociali, spero che il governo metta al primo posto le questioni sociali».
E sulla durata breve o lunga della legislatura ha detto che «ci saranno se ci sarà una maggioranza quindi è impossibile prevederlo, oggi sarebbe azzardato, non ho la sfera di cristallo». E ha ricordato le scadenze del prossimo periodo, il 60° anniversario dei Trattati di Roma, la legge elettorale e il G7: « Questi sono gli appuntamenti più immediati, quindi è difficile da prevedere anche perché la decisione non è nelle mie mani. Ma credo che serva una decisione che si basi sulle esigenze più urgenti e su questi appuntamento.

Legge elettorale: si può partire subito
«Due esigenze sulla legge elettorale: dare peso alla rappresentanza e garantire la governabilità. Entrambe sono esigenze valide che devono trovare una sintesi» nella nuova legge elettorale, ha detto Boldrini, «e penso che su questo si dovrà lavorare e spero non ci sia uno squilibrio tra queste due esigenze. Il Parlamento potrebbe iniziare da subito, poi certo ci sarà la sentenza della Consulta, ma intanto a mio avviso si può già cominciare a lavorare su questo fronte e spero prevalga la possibilità di un consenso allargato e si faccia una buona sintesi».

“Due esigenze sulla legge elettorale: dare peso alla rappresentanza e garantire la governabilità. Entrambe sono esigenze valide che devono trovare una sintesi”

Laura Boldrini su legge elettorale 

Jobs act: prima la Consulta, ma è inopportuno il voto per evitare il referendum
«Aspettiamo la Corte costituzionale; se ne valuterà l'ammissibilità sara' un momento di confronto, non è che per evitare il referendum si devono fare le elezioni prima del dovuto, sarebbe inopportuno». Così la presidente della Camera, Laura Boldrini, sulla consultazione popolare sul Jobs Act promossa dalla Cgil. Boldrini ha ricordato che il sindacato ha raccolto più di un milione di firme.

Violenza sulle donne: drappo rosso finchè c’è mattanza
Boldrini ha anche parlato del terribile fenomeno dei fenninicidi. «Il drappo rosso resterà lì fino a quando ci sarà la mattanza», ha detto la presidente della Camera riferendosi al drappo rosso esposto contro il femminicidio alla finestra del suo ufficio a Montecitorio: «la bandiera di Montecitorio si abbasserà a mezz'asta ogni volta che una donna sarà uccisa».

Appello ai cittadini per smascherare le bufale online
E ha annunciato che lancerà « un appello ai cittadini italiani, a tutti quelli che vogliono dare una loro partecipazione contro la disinformazione e le notizie false per la tutela del loro diritto a essere informati correttamente». Sono in contatto, ha detto, «con esperti, i cosiddetti 'debunker': il debunking è l’attività che smaschera le bufale. Sono 'dottor attivissimo', 'coltelli', 'puente' e 'quattrociocchi'. Consegneremo l’appello ai grandi social network che devono essere seri».

Rimettere mano al voucher che ha creato maggiore precarietà
Poi i voucher. «Sui voucher si deve ritornare seriamente perché hanno creato maggiore precarietà», ha detto la presidente della Camera rispondendo alle domande dei giornalisti.

L’odio sta diventando una cifra del discorso pubblico
La presidente della Camera ha anche messo in luce che «l’odio sta diventando una cifra del discorso pubblico. Ci sono dei politici che ne fanno una bandiera». E sul discorso dell'odio tutti hanno responsanbilita': e' innegabile che il dibattito politico sia sempre piu' violento e i politici hanno responsabilita', soprattutto alcuni leader che del linguaggio d'odio ne fanno una bandiera. Vedo che qualcosa si sta muovendo” in maniera positiva, ma “c'e' anche la responsabilita' dei social media”. Lo ha detto la presidente della Camera, Laura Boldrini, incontrando la stampa parlamentare.

Candidata alle primarie? Prematuro parlarne
«Ne riparleremo quando sarà il momento», ha risposto la presidente della Camera Laura Boldrini a chi le chiedeva se, ove si svolgano le primarie di coalizione nel centrosinistra, sarebbe pronta a candidarsi. «È un po' prematura questa domanda. Non penso di poter rispondere. Sono prematuri i tempi e anche lo scenario politico. Ne riparleremo quando sarà il momento».

Senza partiti non c’è democrazia
Boldrini ha sottolineato di non aver mai fatto vita di partito, di non essere mai stata iscritta a un partito, «ma ritengo che i partiti svolgano un ruolo centrale nella vita del Paese, come dice anche la Costituzione. Non ho mai visto una democrazia senza partiti». E ha aggiunto che «dai partiti bisogna ripartire, devono farsi più contemporanei, e fare anche un po' di pulizia al loro interno».

Pronta riforma regolamento Camera,dipende da gruppi
La presidente della Camera ha anche detto che la riforma del regolamento della
Camera è stata conclusa, «ma poi alcuni dei gruppi hanno deciso che non valeva la pena portarla in Aula e bisognava invece aspettare la riforma. Noi siamo pronti, ma dipende dai gruppi parlamentari. Io non posso imporre l'agenda, dipende da come i gruppi vorranno fare. Mi auguro lo facciano, ma la decisione non dipende da me».

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