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top 5 atenei meno cari

Università low cost, dove si studia (quasi) gratis in Europa nel 2017

Università di Amburgo (Fotolia)
Università di Amburgo (Fotolia)

Retta simbolica o pari a zero, affitti al minimo e una spesa media che non va oltre i 500 euro mensili. Dove? A poche ore di volo da Milano: dalla Germania alla Spagna, dai Paesi Bassi a Belgio e Polonia. È l’Europa dell’università low cost, le mete di studio a basso costo dove si abbinano tasse minime (o inesistenti) e una rete di welfare che garantisce copertura parziale o totale dei costi della vita. Una scelta che può farsi interessante in vista dell’anno accademico 2017-2018, sia per gli studenti Erasmus che per chi decide di immatricolarsi o proseguire gli studi fuori dall’Italia. Uniplaces, una piattaforma online di affitti per studenti, ha realizzato una “top 5” dei Paesi più convenienti che vede spiccare Germania, Paesi Bassi, Spagna, Belgio e Polonia.

Se all’estero ci si laurea gratis
Il portale ha stimato l’appetibilità delle varie mete universitarie in base a tre fattori: costo dell’affitto, costo delle rette universitarie e spesa mensile totale. La gamma di opzioni va da università gratuite come la Humbdolt Universitat di Berlino, dove non si versano tasse universitarie, a capitali accessibili come Varsavia: in Polonia, stando alle rilevazioni Uniplaces, la spesa mensile può restare anche al di sotto dell’asticella dei 400 euro mensili. Nel mezzo ci sono alternative attraenti per corsi in lingua inglese e massicce forme di sussidi ai giovani (i Paesi Bassi), costi di alloggio abbordabili (come la Spagna, in genere sotto ai 400 euro di affitto al mese) e la possibilità di fruire di sconti ad hoc per gli studenti Ue (il Belgio, dove la retta si ridimensiona dai 1.900-3.850 euro prevista per gli iscritti extra-Ue ai 610-830 euro per i cittadini europei). Ma quanto si risparmia, nel complesso, a studiare fuori dall’Italia?

Affitto, tasse, costo della vita. I tre handicap dell'Italia
Iniziamo dall’affitto. La media emersa dalle cinque località indicate da Uniplaces è di 343 euro: “solo” 37 euro in meno rispetto ai 380 euro mensili (spese escluse) previsti in Italia per l’affitto di una stanza singola, secondo dati aggiornati al 2015 del portale Immobiliare.it. La forbice si allarga però se ci spostiamo sulla sola Milano, di fatto una delle città più universitarie del Paese grazie all'afflusso di studenti indirizzati su atenei popolosi come Statale, Politecnico, Bocconi, Bicocca e Cattolica del Sacro Cuore. Qui una singola costa in media 490 euro, con uno scarto di 110 euro sulla media europea emersa dai numeri di Uniplaces.
Più favorevole, almeno a prima vista, il confronto sulle tasse. L’ultimo Rapporto sui costi degli atenei italiani di Federconsumatori ha individuato una totale di cinque fasce medie di tasse universitarie, con minimi di 477,88 euro e picchi di 2.265,32 euro a seconda del proprio reddito. La media complessiva che ne emerge, 1.046 euro, è più bassa rispetto ai 1.313 euro dei cinque paesi “low cost” premiati da Uniplaces (dai 150-250 euro della Germania ai massimi di 4mila euro in Polonia).

Un risparmio di oltre 260 euro? Sì, se non fosse che l’asticella generale è spinta all'insù dal caso specifico dell’università polacca (2mila-4mila euro secondo Uniplaces), mentre il resto dei Paesi offre prezzi molto più competitivi rispetto agli standard della Penisola: dagli atenei tedeschi a costo zero (per dirne alcuni: Humboldt University Berlin, Free University Berlin, Berlin Technical University, Technical University of Munich, University of Hamburg) ai meno di 850 euro richiesti in Belgio, senza contare l’offerta di studi pressoché gratuiti in Francia e i 360 euro annui richiesti in un paese come l’Austria.

La “partita” dei costi totali, in compenso, sembra chiudersi in pareggio. Da un calcolo del Sole 24 Ore sulle spese mensili dei 5 paesi indicati da Uniplaces emerge una media di 790 euro. La cifra è solo di poco inferiori agli 803 euro che si ricavano, per l’Italia, dalla suddivisione mensile dei 9.638,37 euro indicati da Federconsumatori come spesa media annuale di un nostro fuori-sede con Isee entro i 20mila euro.

Il problema? Il dato di Federconsumatori si riferisce a una categoria circostanziata di studenti, ma la media di chi va oltre la fascia Isee dei 20mila euro può raggiungere ben altri livelli. Anche perché l’Italia non dispiega la rete di protezione sociale che permette di studiare gratis o quasi gratis nel resto d’Europa. Nei Paesi Bassi, dove le sole rette possono costare una media di 1.950 euro l’anno, il portale Studyinholland (www.studyinholland.nl) elenca un totale di 183 borse di studio per iscritti dal bachelor (triennio) al dottorato (Phd). Solo per gli italiani, se ne aprono 33.

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