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Appalti Consip, interrogatorio per il ministro Lotti

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procura di Roma

Appalti Consip, interrogatorio per il ministro Lotti

Ha negato le accuse durante un interrogatorio durato circa un'ora e mezza il ministro dello Sport, Luca Lotti, sentito dai pm della procura di Roma per la vicenda degli appalti Consip. Rispondendo alle domande del pm Mario Palazzi, il ministro avrebbe affermato, in base a quanto si apprende, di «non avere mai saputo nulla di indagini» relative alla Consip. Il ministro durante l'atto istruttorio è stato assistito dall'avvocato Franco Coppi.

L'interrogatorio
Nei giorni scorsi era stato lo stesso Lotti a sollecitare l'interrogatorio, dopo la pubblicazione da parte de "Il Fatto quotidiano" della notizia di un'indagine a suo carico per rivelazione del segreto d'ufficio e favoreggiamento. Il procedimento è uno stralcio dell'inchiesta avviata a Napoli sugli appalti Consip e inviata a Roma per competenza territoriale. Nell'inchiesta è indagato anche il comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, Tullio Del Sette.

Lotti sentito dai pm romani

Lotti: «Non sapevo nulla di indagine»
Riferendosi all'amministratore delegato di Consip, Luigi Marroni, che sentito come persona informata sui fatti dai magistrati di Napoli avrebbe fatto il nome dell'allora sottosegretario, Lotti ha detto di «non frequentarlo» e di «averlo visto solo due volte nell'ultimo anno».
«È stato un incontro molto sereno» ha detto l'avvocato Coppi al termine dell'interrogatorio, spiegando che «il ministro ha negato qualsiasi responsabilità e fornendo ai magistrati anche dei riscontri a sostegno di quanto affermato».

L'inchiesta
Secondo quanto riportato nei giorni scorsi da "Il Fatto quotidiano", l'ex sottosegretario del governo Renzi sarebbe indagato per favoreggiamento e rivelazione di segreto d'ufficio. «È una cosa che semplicemente non esiste. Inutile stare a fare dietrologie o polemiche. È una cosa che non esiste e non ho voglia di lasciarla sospesa. Noi non scappiamo dalle indagini: siamo a totale disposizione di ogni chiarimento da parte dell'autorità giudiziaria», aveva scritto nei giorni scorsi Lotti sul suo profilo Facebook, prima di nominare l'avvocato Franco Coppi come suo difensore.
Lo scorso 23 dicembre anche il comandante generale dei carabinieri Tullio Del Sette - anche lui, secondo "il Fatto Quotidiano", coinvolto nell'inchiesta insieme a Lotti e altri - si era presentato spontaneamente alla Procura di Roma per «chiarire l'infondatezza delle notizie gravemente lesive della sua dignità di uomo e di servitore dello Stato pubblicate da un giornale con eclatanza».

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