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Terremoto, Minniti: non ingrasseremo mafie e corrotti

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Terremoto, Minniti: non ingrasseremo mafie e corrotti

«Credo sia il desiderio e il sentimento di ogni italiano di non mollare fino a quando non avremo ricostruito una parte cosi' bella del nostro Paese. Vogliamo fare presto e bene». Lo ha detto il ministro dell'Interno Marco Minniti, durante la firma al Viminale del protocollo di intesa sulla ricostruzione post-terremoto col commissario Vasco Errani, il presidente dell'Anac Raffaele Cantone e Matteo Campana, delegato dell'Agenzia Nazionale per l'attuazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa (Invitalia). L'accordo - che dà attuazione al decreto sul terremoto varato a metà dicembre - punta a garantire trasparenza e correttezza negli appalti per la ricostruzione delle aree del centro Italia colpite dal sisma.

Minniti: «Non ingrasseremo mafie e corrotti»
«Vogliamo- ha detto Minniti- che il più grande e straordinario intervento pubblico si possa fare in sicurezza da infiltrazioni e criminalità organizzata. Senza il lavoro dell'Anac l'Italia sarebbe un Paese leggermente peggiore». «Costruire un sistema di regole e prevenzione - ha continuato il ministro - non è una perdita di tempo, tutt'altro: si dà la sicurezza agli italiani che i soldi stanziati saranno utilizzati per la ricostruzione e non per ingrassare mafie e corrotti».

I contenuti dell'intesa
Obiettivo del protocollo siglato oggi è evitare infiltrazioni negli appalti per la ricostruzione delle opere pubbliche e dei beni culturali danneggiati o distrutti dal terremoto che ha colpito l'Italia centrale, garantendo correttezza e trasparenza delle relative procedure. L'intesa dà attuazione al decreto sul terremoto, consentendo all'Anac di «avviare da subito- come ha spiegato lo stesso Cantone- i controlli sugli appalti di ricostruzione pubblica, che ci auguriamo possa partire da qui a qualche mese».

In arrivo "white list" antimafia
Il modello contenuto nell'intesa è lo stesso già utilizzato per Expo: avvalendosi del personale della Guardia di finanza, l'Anac verificherà preventivamente la legittimità degli atti adottati.
Altra novità è che nessuna ditta potrà lavorare se non iscritta all'anagrafe antimafia,se non inserita cioè in una sorta di "white list" nazionale, ottenuta dall'incrocio di più banche dati e gestita dal prefetto Francesco Paolo Tronca, direttore della struttura di missione del Viminale introdotta con il decreto sul terremoto. Si partirà a gennaio dagli appalti per le scuole.

Cantone: verifiche veloci non danneggiano efficienza
«Con questo protocollo rendiamo più strette possibili le maglie dei controlli» contro le irregolarità sugli appalti per la ricostruzione post-terremoto. Così il presidente Anac Cantone parla del protocollo firmato oggi al Viminale. E aggiunge: «Se fatte bene e velocemente le verifiche non fanno perdere tempo ma al contrario, quando effettuate prima, evitano di far perdere tempo dopo. Il protocollo prevede tempi molto stretti entro i quali effettuare i controlli: non andranno a danno dell'efficienza ma a vantaggio di imparzialità e trasparenza».

Errani: sarà ricostruzione di qualità
Secondo Errani il protocollo firmato oggi è «il più avanzato possibile, introduce norme di particolare rilievo, non assicura a monte il fatto che non ci saranno rischi di infiltrazione, ma ci consente di lanciare un messaggio molto importante: saremo fermi, e se ci saranno infiltrazioni avremo gli strumenti necessari per perseguirli». Questa «è una premessa per la ricostruzione, una ricostruzione soprattutto di qualità» sottolinea il commissario per la ricostruzione, spiegando che «siamo soddisfatti e contenti del lavoro fatto in questi mesi, perchè i controlli non solo non rappresentano una perdita di tempo, ma sono una condizione essenziale per fare bene e presto. Faremo una prima sperimentazione, sulla ricostruzione e messa in sicurezza delle scuole, e sono certo che darà dei risultati positivi».

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