12/18 Economia/...verso il 2017
Quale futuro per l'Ilva di Taranto
Sarà l'anno “definitivo” per l'Ilva di Taranto. È attesa per febbraio l'individuazione della nuova cordata industriale a cui i commissari di Stato cederanno l'importante complesso industruale. Si dovrebbe così avviare una fase nuova per quest'azienda, appartenuta ai Riva dal 1995 ad oggi, dopo essere stata gestita dall'Iri, e da giugno 2013 commissariata dal Governo. Tra un mese, quindi, si saprà se a prevalere, perchè ha presentato il miglior piano ambientale e industriale, ma anche la migliore offerta economica, sarà l'alleanza che vede insieme Arvedi, Cassa Depositi e Prestiti, Delfin di Leonardo Del Vecchio e l'indiana Jindal, oppure il tandem Arcelor Mittal-Marcegaglia. I due gruppi hanno già presentato a fine giugno il loro piano ambientale, ritenuto dirimente dal Governo considerato l'impatto dello stabilimento di Taranto.
Gli esperti del ministero lo hanno valutato e ora si è in attesa dell'ufficializzazione del parere da parte del ministro dell'Ambiente. Febbraio, tuttavia, è solo una tappa dell'iter di cessione, in quanto il completamento del trasferimento degli asset avverrà entro giugno prossimo. L'Ilva ha 16mila dipendenti, di cui 11mila a Taranto, e quest'anno ha chiuso con 6 milioni di tonnellate di produzione di acciaio, in ripresa sul 2015. Infine, sul fronte giudiziario e segnatamente nel processo in corso a Taranto per il reato di disastro ambientale, nell'udienza del 17 gennaio in Corte d'Assise ci sarà la formalizzazione della richiesta di patteggiamento per le società Ilva, Riva Fire, ora ridenominata “Partecipazioni Industriali” e affidata agli stessi commissari Ilva, e Riva Forni Elettici. (Domenico Palmiotti)
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